Concimazione olivo
L'olivo è una pianta sempreverde, con foglie ovali di colore scuro nella parte superiore e verde argenteo in quella inferiore, e drupe verdastre o nere dalle quali si estrae l'olio.
E' molto coltivato, ne esistono tantissimi esemplari, in gran parte situati nella zona mediterranea. E' una pianta molto resistente e riesce a vivere anche su terreni poco fertili e con solo i nutrimenti che offre il terreno. Sicuramente se concimato regolarmente la sua produzione diventa di qualità superiore e anche maggiore, attenuando il fenomeno dell'alternanza. E' una pianta che ha bisogno di solo due interventi all'anno, da eseguire nel periodo vegetativo, il primo si consiglia di iniziarlo tra febbraio e marzo in quanto è l'inizio della ripresa vegetativa mentre il secondo tra fine giugno e l'inizio di luglio prima della fruttificazione. Prima di eseguire una concimazione è opportuno eseguire l'analisi chimico-fisica del terreno per poter calcolare le dosi da distribuire dei diversi concimi.Nella concimazione dell'olivo è fondamentale considerare tre sostanze principali di cui l'azoto che stimola la crescita e la produzione della pianta, il fosforo che interviene nella divisione delle cellule, nello sviluppo del tessuto meristema e nella crescita delle radici e per finire il potassio che regola il metabolismo degli zuccheri, favorendone l'accumulo sotto forma di amido. Inoltre bisogna considerare anche se in piccole quantità il magnesio, il calcio, il ferro e il boro. Il clima ideale per questa pianta è di tipo temperato, con temperature minime non inferiori agli 8°C sotto zero, soprattutto quando l'olivo si trova in stato vegetativo. L'altitudine dove può essere coltivato non supera i 500- 600 m.
La concimazione di impianto ha l'obbiettivo di far aumentare la fertilità biologica e la concentrazione degli elementi naturali, per migliorare la crescita della pianta e di conseguenza la produzione. La somministrazione del concime si effettua nel periodo primaverile e su terreno sodo. Successivamente sarà interrato con aratura profonda o con lavorazioni più superficiali. Solitamente per questo tipo di concimazione vengono utilizzati letame maturo bovino o ovino o altri elementi organici tra cui pollina, compost, farine e altro integrati con l'azoto o con il sovescio che consiste nel sotterrare le piante erbacee nel terreno in cui sono cresciute per renderlo più ricco si sostanze organiche.
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La concimazione di allevamento viene eseguita nei primi tre o quattro anni dopo l'impianto e serve per accelerare la formazione della chioma e l'apparato radicale della giovane pianta. In base all'età, alle dimensioni che l'ulivo raggiunge negli anni e allo sviluppo sotterraneo delle radici viene considerata la dose di fertilizzante da somministrare crescente negli anni. La somministrazione deve essere localizzata in corrispondenza della proiezione della chioma sul terreno, essendo limitato lo sviluppo radicale delle radici. Questo tipo di concimazione deve essere esclusivamente azotata con due o tre somministrazioni all'anno, partendo dal periodo di ripresa vegetativa fino alla fine della primavera.
La concimazione di produzione deve essere praticata quando l'olivo ha completato lo sviluppo vegetativo ed inizia a fruttificare. Questa tecnica oltre ad indurre a sostenere la produzione, assicura un continuo rinnovamento della chioma e dell'apparato radicale. La concimazione di produzione azotata è consigliabile frazionarla in due periodi dell'anno solo dove previsto un soccorso irriguo; due terzi tra febbraio e marzo prima della ripresa vegetativa ed il restante tra maggio e giugno prima della fioritura. Si consiglia nel caso di mignolatura scarsa di evitare la seconda concimazione in modo tale da non far stimolare troppo la crescita della pianta con la formazione di rami sterili detti polloni o succhioni. Invece dove possibile è preferibile somministrare una concimazione azotata nei periodi in cui si prevedono delle intense piovosità per esempio fine inverno e inizio primavera. I quantitativi di fosforo e potassio essendo già presenti nel terreno in modo sufficiente, generalmente rendono questo tipo di concimazione ciclica ogni 4-5 anni. I quantitativi di queste sostanze potranno essere verificati con specifiche analisi. Oltre alla concimazione fosforo-potassio, sempre in modo ciclico si può somministrare del magnesio qualora se ne riscontrasse l'esigenza.
La concimazione fogliare può essere utilizzata in affiancamento o in sostituzione della
concimazione a spaglio, per le due concimazioni azotate da effettuare durante i periodi vegetativi. Solitamente viene utilizzata per risolvere situazioni di forti defogliazioni a causa di forti freddi o per compensare carenze di microelementi, come quella del boro. La carenza di boro riconosciuta dai sintomi presenti su foglie, germogli e drupe è consigliabile accertarla con la diagnostica fogliare o con un'analisi del terreno. Questa concimazione effettuata prima della fioritura e durante la fase di indurimento del nocciolo tende a curare questa carenza.