Piante perenni
Con il termine generico Perenni si intendono quelle piante erbacee che hanno uno sviluppo pluriennale, quindi rimangono nel nostro giardino per anni, contrariamente a quanto accade alle annuali, che invece con il freddo invernale tendono a disseccare completamente. Essendo piante erbacee non formano un arbusto legnoso, e quindi la parte aerea spesso non sopravvive alle basse temperature; dall'apparato radicale però otterremo ogni anno nuove piante.
Per poter sopravvivere anno dopo anno la maggior parte delle piante erbacee perenni sviluppa bulbi, tuberi, rizomi, o altro tipo di apparato radicale che possa immagazzinare sostanze nutritive sufficienti a sviluppare una nuova pianta all'arrivo della primavera; alcune fioriscono sin dal primo anno in cui vengono messe a dimora, altre necessitano di alcuni anni per stabilizzarsi al meglio e poter fiorire; alcune possono essere coltivate per anni, altre hanno vite brevi e vengono "ringiovanite" di anno in anno, utilizzando talee o piante ottenute da seme.
Le piante erbacee perenni sono caratterizzate, a differenza delle annuali e delle biennali, da strutture vegetative in grado di sopravvivere per almeno tre anni. La maggior parte di esse, durante la stagione fredda, perde la parte aerea e risulta quindi invisibile. Non dimentichiamo però che vi sono anche erbacee sempreverdi che riescono a mantenere il fogliame persino nei climi più rigidi e possono essere di estremo aiuto nel rendere più vivo il nostro spazio verde.
Esistono molte specie di piante perenni, ma possiamo individuare alcuni consigli utili per coltivarle tutte.
Prima di porre a dimora una perenne ricordiamo che tale pianta resterà a lungo nel nostro giardino, quindi poniamola in un luogo dove possa svilupparsi indisturbata nel corso del tempo; molte perenni tendono con il tempo ad essere delle tappezzanti, quindi ricordiamo anche che se non vorremo che si sviluppino in modo eccessivo ogni anno dovremo contenerne lo sviluppo, estirpando le piante rovinate o più piccole o malate.
Quando avremo scelto il luogo per l'impianto lavoriamo al meglio il terreno, mescolandovi del terriccio di foglie e della sabbia, per aumentare il drenaggio; arricchiamo il substrato con del concime organico maturo, che oltre a fornire un buon apporto di sali minerali nel tempo, ci aiuterà anche a migliorare l'impasto del terreno; mentre rivoltiamo le zolle eliminiamo tutte le infestanti eventualmente presenti.
Ricordiamo sempre che conoscere le nostre piante ci aiuta a coltivarle al meglio, quindi prima di acquistare le perenni per il nostro giardino informiamoci di quali siano più adatte per l'aiola che abbiamo scelto, quindi poniamo al sole le piante che amano la luce, ed all'ombra le felci o altre piante simili; evitare sin dall'inizio errori grossolani ci aiuterà durante la coltivazione.
Oltre all'illuminazione informiamoci anche sull'umidità gradita dalle piante da noi scelte; se non abbiamo un impianto di irrigazione e viviamo in Sicilia evitiamo le piante che necessitano di molta acqua; se invece viviamo in trentino evitiamo le piante di origine mediterranea o che temono il gelo.
Dopo aver quindi scelto le perenni più adatte poniamole a dimora, mantenendo almeno 15-20 cm di spazio libero tra una pianta e l'altra; le giovani piante da poco poste a dimora necessiteranno di annaffiature frequenti, ma sospendiamole se il clima è piovoso, intensifichiamole durante i periodi siccitosi.
Nel corso degli anni le nostre piante tenderanno a stabilizzarsi, ed a necessitare di annaffiature soltanto durante i mesi estivi o durante particolari periodi di siccità. Per mantenere comunque il terreno umido e privo di infestanti è consigliabile pacciamarlo tra le piante, utilizzando corteccia, lapillo, foglie secche; il materiale posto sul terreno lo manterrà più fresco in estate e meno freddo in inverno, garantendo anche l'umidità necessaria alle piante durante i periodi siccitosi.
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Alcune piante amano essere rinnovate ogni 3-4 anni per poter fiorire al meglio e svilupparsi in modo vigoroso; generalmente si provvede a ringiovanire le piante dividendole: si procede in autunno estirpando le piante da terreno, e dividendo in porzioni il pane di radici e il cespo di foglie al di sopra di esse; le piante così ottenute vengono poste direttamente a dimora. Durante l'operazione di divisione possiamo osservare lo stato di salute dell'apparato radicale delle nostre perenni; una leggera potatura delle radici ne stimolerà la crescita, potiamo anche le radici annerite o le parti rovinate o scarsamente sviluppate.
Alcune perenni tendono a produrre fusti semilegnosi, che disseccando rimangono nel giardino durante l'inverno; volendo é possibile potare in autunno, o a fine inverno, i resti della stagione vegetativa, in modo da mantenere l'aiola pulita. Questa pratica è particolarmente indicata nel caso in cui le piante manifestassero malattie fogliari o l'attacco da parte di parassiti animali durante la stagione vegetativa; potando tutta la parte vegetativa ormai disseccata asporteremo anche i parassiti, evitando che si possano diffondere nel giardino.
Le piante erbacee perenni in natura sono moltissime, quelle presenti nei vivai sono anch'esse molto numerose; la scelta dipende dai nostri gusti, dalle esigenze climatiche della zona in cui viviamo e anche dalla posizione in cui vogliamo porle in giardino.
Elleboro, anemone, ajuga, astilbe e geranium sono sicuramente più adatti ai luoghi ombreggiati e freschi; invece sedum, saponaria, coreopsis ed echinops amano il sole ed i climi più caldi ed asciutti.
Le lewisie e le primule fioriscono non appena l'inverno comincia a scaldarsi, invece gli anemoni giapponesi e le echinacee fioriscono quando le giornate sono già ben calde o addirittura a fine estate.
Ci sono decine di perenni che potremmo chiamare semplicemente margherite, decine di campanule, decine di anemoni.
Moltissime perenni sono presenti nei boschi o nelle zone selvatiche nella zona in cui viviamo; scegliendo perenni da vivaio simili a quelle che vediamo nel bosco saremo sicuramente più tranquilli, è molto probabile che le piante di quelle specie ben si adattino al nostro giardino ed al clima della nostra zona. Evitiamo di scegliere piante alpine per le zone vicino al mare o di fare altri errori simili, poichè le perenni "esotiche" sono sicuramente più difficili da coltivare.
Parlare in maniera generica della coltivazione delle perenni è difficile perché si tratta di una categoria estremamente ampia che comprende individui provenienti da diversissimi habitat naturali e con altrettanto differenti esigenze colturali.
La maggior parte di esse è piuttosto tollerante, crescendo e fiorendo con esposizioni da pieno sole alla mezz’ombra e si accontentano di un suolo mediamente fertile. Ve ne sono però sicuramente di più delicate e con esigente strettamente specifiche.
Prima di acquistarle è quindi importante prima di tutto conoscere le caratteristiche del nostro substrato, il nostro clima e la posizione dell’appezzamento di terreno. Molto utile è, inoltre, pianificare attentamente ogni singola area.
Per ottenere un ambiente gradevole e al contempo stimolate per gli occhi è bene accostare con gusto le essenze. Tendenzialmente le migliori combinazioni si ottengono creando aiuole o bordure in una specifica scala di cromie (per esempio abbinando il rosso al rosa intenso o al rosa tenue, il blu all’azzurro). Ciò dà a quell’area un aspetto armonioso e rilassante.
Per dare vivacità si può invece puntare sulla giustapposizione di colori complementari, che hanno la caratteristica di valorizzarsi vicendevolmente. Risultano eccellenti, per esempio, accostamenti di blu e giallo, giallo e viola, rosso e blu, arancione e viola. Un bellissimo effetto, più delicato, si crea anche tra il blu (o lilla) e il rosa.
Il bianco può essere sempre inserito visto che si abbina stupendamente ad ogni altro colore, donando inoltre leggerezza e luminosità alle composizioni, in particolar modo quando si tratta di fiori di piccole dimensioni.
Non dimentichiamoci in ogni caso del colore che domina in assoluto il giardino: il verde. Le sue diverse sfumature possono creare effetti interessanti e il susseguirsi di fogliami di forme e consistenze diverse aggiungerà movimento e leggerezza quando le corolle verranno a mancare. Per di più non sono rari i casi di foglie dai colori vivaci (rosso, viola, giallo) o molto neutri e freddi (glauche o argentate), interessanti come se non più delle fioriture.
È estremamente importante, soprattutto nelle aiuole e nelle bordure, posizionare le erbacee più alte nella parte retrostante (o al centro). In seconda o prima linea andranno inserite, mano a mano, quelle dalle dimensioni più contenute. In questa maniera ognuna sarà valorizzata al meglio e potrà per di più ricevere la giusta quantità di luce.
Ricordiamoci, se dobbiamo inserire degli elementi in ultima linea, di acquistarli già quasi delle dimensioni definitive in maniera che non vengano soffocati o periscano per mancanza di luce.
È ugualmente importante pianificare il giardino in maniera che vi sia, in ogni stagione, qualcosa di fiorito o significativo in ciascuna specifica area. La maggior parte delle piante produce gli steli fiorali dalla primavera all’inizio dell’estate, ma possiamo trovarne che ne producono dalla fine dell’estate all’autunno inoltrato. Teniamo inoltre presente che le perenni sono da sempre le migliori compagne degli arbusti ed è possibile trovare abbinamenti superbi. In caso permangano poi ancora aree completamente spoglie si può far ricorso, per tamponare la situazione, ad annuali, biennali e a bulbose.
Le bordure, che si legano strettamente alle perenni erbacee, sono una felicissima invenzione anglosassone. Si tratta per lo più di lunghi rettangoli lunghi fino a 10 metri e larghi come minimo due. Generalmente si accompagna ad un vialetto o si affaccia su un prato.
Per ottenere un bell’effetto è importante che vi sia uno sfondo neutro, di solito ottenuto grazie a una siepe o a dei rampicanti coprenti. Vi sono poi le piante chiave, piantate in grandi masse dove richiamino l’attenzione. Spesso capita che si ripetano in maniera più o meno regolare lungo il percorso.
Il massimo delle fioriture si ha di solito all’inizio dell’estate. Conseguentemente durante le altre stagioni possono risultare un poco spoglie. Si può però rimediare con uno studio attento (come abbiamo descritto sopra).
Le piante tappezzanti, che hanno portamento strisciante o prostrato, sono un altro elemento indispensabile nel giardino. Sono importanti nelle bordure o nelle aiuole perché, coprendo il terreno, evitano l’eccessivo diffondersi delle infestanti. Inoltre, alcune di esse, sono molto interessanti per la loro lunga fioritura.
Sono per di più utilissime per la creazione di specifiche aree dette “giardini rocciosi” dove si riproducono gli accostamenti naturali che si troverebbero in natura, specialmente in ambienti aridi e rocciosi.
La coltivazione di perenni in contenitori più o meno grandi può dare enormi soddisfazioni e ampliare significativamente i nostri orizzonti evitando la ripetitività di piante onnipresenti (come i gerani).
I vasi possono essere impiegati sia da chi possiede solo un terrazzo sia da chi ha un ampio spazio verde. Un bel contenitore, magari in terracotta o cemento ricercato, può infatti accompagnare con garbo le altre essenze coltivate in piena terra e ci dà la possibilità di cambiare gli accostamenti a seconda delle stagioni. Avremo inoltre la possibilità di impiegare erbacee che mai potremmo inserire nel nostro substrato perché non adatto.
Il periodo migliore per acquistarle è senz’altro la primavera. L’ideale è infatti metterle a dimora alla fine di febbraio-inizio di marzo, quando comunque le gelate siano finite. In questa maniera l’esemplare avrà ancora il tempo di sviluppare l’apparato radicale e sarà conseguentemente più forte all’arrivo della calura e siccità estive.
È sempre preferibile scegliere piantine piccole, in vasetti di diametro da 8 a 10 cm. Posizioniamole poi alla giusta distanza, lasciando ad ognuna lo spazio da svilupparsi fino alla maturità.
Se però troviamo piante in vasi più grandi, magari di anni precedenti, ma senza segni di malattie, possiamo scegliere di acquistarle comunque. Procederemo eventualmente ad una divisione ottenendo molti piccoli esemplari e risparmiando al contempo.
In primavera è possibile acquistare anche, soprattutto presso rivenditori di bulbose, semplicemente le radici o i rizomi. Possono essere un affare, se poi ci dedichiamo a metterle a dimora con attenzione (magari prima in piccoli vasi) e seguendole con assiduità per i primi tempi.
Circa un mese prima bisognerà procedere lavorando il terreno in profondità con la vanga. Contemporaneamente incorporeremo una buona quantità di stallatico sfarinato o pellettato e qualche manciata di cornunghia. Le zolle andranno poi sminuzzate quando procederemo con la piantumazione.
Questa va fatta in una giornata non piovosa, ma solo leggermente umida, con cielo coperto. Estraiamo le piantine, sciogliamo le radici e disponiamole nel terreno rispettando la corretta distanza di impianto, in base al probabile sviluppo definitivo della chioma. Compattiamo il terreno con i piedi, poi effettuiamo dei lunghi fori dove faremo scorrere l’acqua di irrigazione, in maniera che raggiunga più efficacemente le radici.
Per le piante che diventeranno molto alte è bene inserire da subito dei supporti adeguati.
Irrigazioni devono essere regolate a seconda delle specifiche esigenze della perenne. Bisogna inoltre tenere presente l’esposizione e il tipo di terreno. Le piante giovani necessitano interventi più frequenti. Quelle affrancate, invece, dovrebbero, nel tempo, diventare sempre più autonome.
Procediamo sempre preferibilmente la mattina o meglio ancora la sera evitando di bagnare le foglie per non favorire l’instaurarsi di crittogame.
Fine inverno è il periodo in cui le perenni danno più lavoro in assoluto. Si dovrà prima di tutto ripulire il terreno da ciò che resta dell’anno precedente, tagliando eventualmente alla base. È inoltre molto utile una leggera sarchiatura della zona. Questa favorirà la penetrazione dell’acqua e dello stallatico e del concime per piante fiorite che andremo a distribuire in abbondanza.
Eliminazione delle infestanti nelle aiuole e nelle bordure è importante sempre, ma soprattutto nei primi tempi dell’impianto, dedicarsi alla pulizia dalle malerbe. Quando le perenni sono piccole è di solito un lavoro più gravoso. Se queste però diventeranno più grandi e fitte lo spazio in cui potranno instaurarsi diventerà sempre più esiguo.
Getti laterali alle volte vengono emessi dei getti laterali deboli. È bene intervenire eliminandoli alla base con le forbici o la punta delle dita.
Eliminiamo i fiori appassiti appena possibile. In alcuni casi si stimolerà la rifiorenza, ma è comunque importante evitare che i capolini vadano a seme, sprecando inutilmente energie.
Divisione è importante procedere ogni tre-quattro anni alla divisione dei cespi. In questa maniera elimineremo le parti più vecchie e avremo anche la possibilità di ottenere nuove piantine da inserire in altre parti del giardino o eventualmente da regalare o scambiare con altri appassionati. È un’operazione che si effettua alla fine dell’inverno, quando il terreno non risulti troppo bagnato. I rizomi o i tuberi si separano impiegando un coltellino e poi disinfettando i tagli con zolfo. Le piante a radice si dividono invece facendo leva con due forconi.
Le perenni erbacee, ovvero quelle perenni di piccole dimensioni che non superano i 30-40 cm di altezza, finito l'inverno si presentano quasi sempre con un aspetto rinsecchito e sfiancato da mesi di temperature basse e scarsità di luce.
Per questo quando le temperature si alzano e le ore di luce aumentano sensibilmente è il momento di intervenire sulle perenni per stimolare una loro ripresa vegetativa intensa. In questo periodo la potatura è uno degli interventi in assoluto più efficaci per ringiovanire le piante, stimolarle a produrre nuovi accrescimenti e ridare vigore alla loro crescita.
La potatura deve essere effettuata in maniera differente a seconda del portamento e della tipologia delle perenni che abbiamo di fronte. In linea di massima si dovrà effettuare una potatura molto intensa, con il taglio dei rametti sino a 8-10 cm dal terreno per tutte quelle piante cespugliose che non superano i 50 cm nell'arco di tutta la bella stagione.
Per le piante di dimensioni più elevate invece la potatura dovrà interessare i rami secchi, rotti e adduggiati (piante perenni di altezza compresa fra 50 cm ed 1,5 metri).