Falso gelsomino - Trachelospermum jasminoides - Somanum jasminoides
Il falso gelsomino, botanicamente chiamato Trachelospermum jasminoides e appartenente alla famiglia delle Apocynaceae, è una pianta rampicante originaria dell’Oriente, del Medio Oriente e dell’America Meridionale. Questa specie si presenta con fusti che possono raggiungere anche i sei metri. Quelli più bassi non superano i tre metri, ma esistono anche varietà che raggiungono tranquillamente i dieci metri. Gli stessi fusti sono sottili, rampicanti e a volte ricadenti sulla stessa pianta. Il falso gelsomino presenta anche fiori ovali e lanceolate, di colore verde scuro da adulte e verde chiaro da giovani. I fiori, invece, spesso bianchi, a volte gialli o rosa in base alla specie, sono composti da cinque petali. I germogli fiorali fanno la loro comparsa tra aprile e giugno. La fioritura del falso gelsomino è dunque prettamente primaverile o estiva. A differenza del vero gelsomino, quello falso è molto più resistente e con foglie sempreverdi
Le varietà più conosciute di falso gelsomino sono lo jamsminum officinale e lo jasminum variegatum. Il primo, a fioritura primaverile, ha fiori molto profumati di colore bianco-rosa. Questi compaiono dai racemi dell’ascella fogliare e hanno la forma di una stella. Il secondo ha invece foglie verdi screziate da un caratteristico color crema. Quest’ultima varietà non è adatta alla creazione di coperture per tetti e pergole, ma solo alla formazione di supporti verticali per grigliati, muri e cancelli.
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Il falso gelsomino o Trachelospermum jasminoides è una pianta rustica di facile coltivazione e di facile adattabilità a qualsiasi condizione di clima e di terreno. Ecco perché molti la preferiscono al gelsomino vero, molto più delicato e con maggiori esigenze colturali. Nonostante il nome, infatti, il falso gelsomino è una pianta dall’elevata resa ornamentale, ma non solo, questa specie si presta sia alla coltivazione in vaso che a quella a pieno campo. In contenitore, il falso gelsomino si usa per decorare terrazzi e balconi, a pieno campo, invece, per decorare qualsiasi copertura esterna o del giardino. Nella messa a dimora di questa pianta bisogna però rispettare le distanze di sicurezza, distanze che sono trenta centimetri per la coltivazione in vaso e quaranta centimetri per quella a pieno campo.
Da perfetta pianta rustica, il falso gelsomino si adatta a qualsiasi tipo di suolo e substrato, anche a quello calcareo. Per garantire una fioritura costante e regolare conviene però scegliere un terriccio fertile e ben drenato, preferibilmente composto per metà da sabbia argillosa e per metà da torba universale. In alternativa si possono scegliere terreni ricchi di torba e humus, da miscelare con sabbia per favorire il drenaggio.
Il falso gelsomino ama le esposizioni soleggiate e al massimo quelle a mezz’ombra. In pieno sole, infatti, la pianta riesce a fiorire meglio e più velocemente. In alternativa va bene anche l’esposizione a mezz’ombra, da evitare, invece, quella totalmente all’ombra, dove la pianta tende a rallentare le sue funzioni vegetative. Coltivare il falso gelsomino all’ombra significa anche causare una minore durata dei fiori. Il falso gelsomino resiste bene anche alle basse temperature, ma per evitare sofferenze alla pianta si sconsigliano le posizioni troppo ventose. Nelle zone con inverni rigidi, inoltre, la pianta non dovrebbe mai essere esposta a temperature inferiori ai cinque gradi sotto zero. In autunno, per evitare i danni delle gelate, conviene proteggere la base dello stelo con foglie secche o con un velo da sposa. Il falso gelsomino coltivato all’interno deve invece essere esposto a una temperatura invernale compresa tra dieci e quattordici gradi e una temperatura di ventidue gradi in estate.
Il falso gelsomino non ha particolari esigenze idriche e riesce a sopportare bene anche prolungati periodi di siccità. In estate il terriccio va mantenuto umido, ma non inzuppato, mentre in primavera, specie in assenza di piogge, conviene stimolare la fioritura con irrigazioni occasionali. Le annaffiature devono essere intensificate in alcuni precisi momenti della vita della pianta, ovvero dopo la messa a dimora e dopo l’avvenuto attecchimento.
Il falso gelsomino va concimato ogni quindi giorni a primavera e in estate. Anche in fatto di concime la pianta non ha particolari esigenze. Di solito si usano concimi liquidi o granulari complessi e ternari, ovvero composti da azoto, fosforo e potassio. Fino alla fioritura conviene usare concimi organici, negli altri periodi è meglio preferire concimi minerali. Si consiglia però di non eccedere con le dosi per non causare un eccessivo sviluppo dei rami.
Il falso gelsomino ha bisogno di essere potato per contenere la crescita delle ramificazioni. Gli interventi si effettuano in primavera eliminando le parti appassite e tutti i rami lunghi, contorti o aggrovigliati che danneggiano la forma della pianta. La crescita del gelsomino va anche accompagnata dall’uso di tutori o archi. Questi interventi rientrano nella cosiddetta potatura di formazione. Un altro intervento di potatura si effettua in fase di rinvaso. Durante lo spostamento in un altro contenitore si pota lievemente la pianta per stimolare l’emissione dei rami laterali. Nei primi anni di vita della pianta conviene anche scegliere tre o quattro rami che costituiranno la struttura portante della stessa. Questi rami produrranno ogni anno dei fiori e consentiranno di regolare meglio la crescita della pianta. Annualmente, dopo che il rampicante avrà ottenuto la sua forma definitiva, si potrà potare uno dei rami portanti per favorire l’emissione di nuovi getti e per incrementare la fioritura.
Il falso gelsomino è una pianta che non necessita di rinvaso. Questo va effettuato solo in caso di estrema necessità, di eccessiva crescita della pianta o di danneggiamento del contenitore precedente. In assenza di tutte queste condizioni, la pianta può rimanere per sempre nel contenitore della prima messa a dimora. I rinvasi, infatti, danneggiano la crescita della pianta. Se non vi sono alternative e se è proprio necessario, il rinvaso del falso gelsomino va effettuato tra febbraio e marzo.
Il falso gelsomino si moltiplica per talea o per propaggine. Il primo metodo consiste nel prelevare delle piccole porzioni di ramo della pianta, le talee, da interrare in un vaso riempito con sabbia e torba. Le talee si prelevano in estate dai rami dell’anno precedente. L’ideale sarebbero rametti lunghi da sette a dieci centimetri e contenenti una piccola porzione del rampo portante. Per favorire la radicazione, il contenitore va tenuto a una temperatura di circa dieci centimetri. Un altro metodo di moltiplicazione è la propaggine. Quest’ultima consiste nell’incurvare e interrare una parte dei rami rampicanti che sporgono verso il terreno. La propaggine viene anche detta “talea assistita”. Nel falso gelsomino però, le maggiori probabilità di attecchimento vengono garantite dalla talea.
Il falso gelsomino, o Trachelospermum jasminoides, è una pianta abbastanza resistente ai parassiti e alle malattie. Molti problemi possono essere causati da errori di coltivazione, raramente da insetti o da altri agenti fitopatogeni. Occasionalmente, il falso gelsomino può essere attaccato da afidi e cocciniglie. In caso di ristagni idrici durante il periodo vegetativo si possono invece manifestare malattie fungine, come la muffa grigia. Anche queste, per fortuna, sono abbastanza rare. Più frequenti, invece, i sintomi da errori colturali. Se la pianta ingiallisce o perde le foglie potrebbe trattarsi, ad esempio, di cattiva esposizione o di errata concimazione.
Il falso gelsomino si può usare in giardino per creare spalliere, pergolati, siepi, per tappezzare grigliati, cancelli e muri fioriti. La pianta è ottima anche in vaso, per decorare balconi e terrazzi. Nella coltivazione per ricoprire muri e tettoie si devono usare dei supporti che regolino la crescita del rampicante. Se coltivata senza supporti, invece, la pianta tende ad assumere un portamento arbustivo con rami ricadenti. Per incrementare la resa ornamentale, il falso gelsomino si può anche abbinare con altre piante, tra cui la clematide o altri rampicanti sottili e dalla struttura poco vigorosa. Per avere il balcone fiorito tutto l’anno, si consiglia di abbinare il falso gelsomino al Solanum Jasminoides, detto anche “gelsomino di notte”. Questa pianta fiorisce da giugno a settembre e anche se ha foglie meno fitte del falso gelsomino, presenta fiori bianchi che si adattano perfettamente a quelli del Trachelospermum jasminoides.
Nel corso dei secoli il falso gelsomino ha avuto diversi significati. Nel Medioevo era considerato simbolo dell’immortalità, in Spagna veniva addirittura considerato come emblema della sensualità. Molti significati sono legati al colore dei fiori. Il falso gelsomino bianco esprime amabilità, mentre quello giallo, la felicità. Nella cultura araba, invece, il paradiso avrebbe il profumo del gelsomino, fiore che, sempre secondo gli Arabi, simboleggia l’amore e la benevolenza divina.
I fiori del falso gelsomino sembrano avere proprietà sedative e rilassanti. Un’antica tradizione erboristica suggerisce di mettere dei sali profumati di gelsomino nell’acqua del bagno. La particolare profumazione sprigionata da questi sali ha la virtù di favorire il benessere psichico e cerebrale. Secondo questa tradizione, inoltre, un bagno al profumo di sali di gelsomino renderebbe il carattere più stabile e più forte.
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