Arancio

Generalità

L’arancio, citrus x sinensis, è un agrume ibrido, originario molto probabilmente della Cina, molto diffuso in coltivazione in tutte le zone a clima mite del globo, in quanto i suoi frutti, le arance, sono molto apprezzati per il consumo fresco, o per la preparazione di succhi, freschi o a lunga conservazione. Anche in questo caso, come per il limone, non si tratta di una specie botanica, ma di un ibrido, generatosi centinaia di anni orsono, la cui coltivazione in Europa risale ai tempi degli antichi greci, che ne cominciarono le prime coltivazioni in Sicilia; dalla Sicilia gli agrumi non ebbero una migrazione repentina in altre zone del nostro continente, bisognerà attendere il quattordicesimo secolo perché i marinai portoghesi, al ritorno dai loro lunghi viaggi commerciali, portino alcune piante di arancio. Dal Portogallo tale frutto si diffuse poi rapidamente in Spagna, in Italia e in Grecia, e i seguito dall’Europa raggiunse anche il continente americano. A testimonianza di queste origini, in buona parte dei dialetti italiani l’arancia viene ancora oggi chiamata portogallo. Gli alberi di arancio sono di grandezza media, e un esemplare adulto può raggiungere i 7-10 m di altezza, producendo una ampia chioma; il fogliame è sempreverde, ovale, di colore verde scuro, leggermente coriaceo. I fiori sbocciano a partire dalla primavera, sono di colore bianco, con i petali carnosi, molto profumati; i frutti maturano a partire da novembre, ma esistono moltissime varietà di arancio, con fiori che sbocciano tardivamente, in modo tale che è possibile avere frutti che maturano dall’inizio di novembre fino a maggio inoltrato. I frutti dell’arancio, le arance, sono in genere tondeggianti, con la buccia del tipico colore rancio chiaro, o scuro, o anche rossastro; solo in Italia si coltivano circa una quarantina di varietà di arancia, da quelle più grandi e polpose, con la buccia spessa, adatte al consumo crudo, fino a quelle piccole, con buccia sottile, più adatte a preparare spremute; esistono poi arance particolari, con polpa rossastra, delle sanguinelle, o i famosi tarocchi, con il frutto che presenta il tipico ombelico (varietà navel).
arancio

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Arancio dolce

pianta arance La maggior parte delle arance coltivate provengono da varietà del cosiddetto arancio dolce; esistono anche varietà molto particolari, con foglie variegate, con frutti dalla buccia rossa; gli alberi formano una bella chioma ampia, e nelle zone di coltivazione vengono svecchiati periodicamente, ogni 5-7 anni, per evitare che le dimensioni divengano eccessivamente imponenti. In Italia l’arancio viene coltivato in Sicilia, in Calabria, in Puglia e in Liguria; trattandosi di un ibrido, non è possibile ottenere una albero di arancio prelevando un seme dai suoi frutti, in quanto con buona probabilità otterremo un albero che non fruttifica, o che produce rutti di scarsa qualità. Per propagare queste piante è necessario innestarle.

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Arancio amaro

Arancio amaro Si tratta di un alberello molto simile a quello dell’arancio, con numerose spine lungo, il tronco; la differenza maggiore tra le due specie di agrume consiste nel sapore della polpa dei frutti, che nel caso dell’arancio amaro (citrus x aurantium) è appunto amara. Questi aranci vengono coltivati per estrarre l’olio essenziale nella buccia dei frutti, utilizzato come aromatizzante in vari campi dell’industria, ma anche molto speso fungono da portainnesto per l’arancio dolce, visto che si dimostrano più resistenti al freddo ed alle malattie. Un particolare tipo di arancio amaro è il chinotto (citrus x myrtifolia), un piccolo albero con foglie minute, che ricordano molto quelle del mirto, con frutti piccoli e sodi, dal sapore amarognolo, non commestibili da freschi.


Coltivare l’arancio

Chinotto Come avviene per la gran parte degli agrumi, anche gli aranci si adattano bene ad un clima mediterraneo, caratterizzato da inverni con clima mite ed estati calde; per alcune settimane, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, gli aranci hanno un breve periodo di semi riposo vegetativo, durante il quale è possibile dedicarsi a nuovi innesti, potature e altri lavori di questo genere; le potature in genere sono di lieve entità negli esemplari adulti, solo nei giovani alberelli si prepara la forma della chioma per la coltivazione. Come avviene anche per il limone, gli aranci cominciano a fiorire in primavera, alcuni presentano ancora i frutti dell’anno precedente in maturazione, e quindi possiamo avere un albero fiorito, che presenta anche frutti già maturi o in maturazione. Sono piante mediamente delicate, che vanno posizionate in luogo molto luminoso, anche soleggiato, con temperature invernali che non si abbassano al di sotto dei 4-5°C; le gelate, soprattutto quelle tardive, possono causare la caduta di tutti i fiori, e se di entità importante possono portare alla morte della piante. Gli aranci non amano il vento, né in estate, né in inverno, è quindi bene trovare una posizione riparata dall’aria; le radici tendono ad essere poco profonde, e quindi, nelle zone in cui gli inverni sono molto rigidi, oltre a coprire l’intera pianta, sarà necessario anche pacciamare il terreno attorno al fusto, o coprire il vaso se è il caso. Coltiviamo il nostro arancio in un terreno sciolto e en drenato, ricordandoci però che le annaffiature dovranno essere molto regolari, soprattutto durante i mesi estivi; infatti a questi alberi di origine semitropicali, non piacciono le calde estati italiane, sarà quindi consigliabile intensificare le annaffiature estive, evitando di lasciare il terreno asciutto, soprattutto se per lunghi periodi di tempo. Se coltiviamo il nostro arancio per ottenerne f rutti succosi, dovremo garantirgli le necessarie annaffiature mediante un impianto di irrigazione. Le concimazioni si forniscono regolarmente, spargendo ogni 3-4 mesi del concime granulare a lenta cessione alla base della pianta; spesso con gli agrumi si utilizzano anche fertilizzanti ad assorbimento fogliare.


Parassiti e malattie

Arancio variegato Tra i parassiti tipici dell’arancio, sicuramente un posto d’onore è da lasciare alla cocciniglia, che si annida sia sotto le foglie degli esemplari coltivati in pieno campo, sia sotto quelle degli esemplari coltivati in vaso, che possono trascorrere alcuni periodi in serra. Il clima asciutto delle zone di coltivazione contribuisce al proliferare di questo insetto, che può originare infestazioni ingenti e molto dannose; assieme alla cocciniglia, spesso in estate gli aranci vengono infestati dai ragnetti rossi. Entrambi i piccoli animali vanno debellati rapidamente, in quanto possono rovinare i germogli, ed intaccare tuto il fogliame della pianta, con conseguenti problematiche anche sui frutti; cocciniglie e acari si allontanano dagli alberi utilizzando periodicamente dell’olio bianco. Questo insetticida si utilizzano in autunno e in primavera, ma quando sulla pianta non sono presenti i fiori; l’utilizzo estivo è consigliabile solo nelle ore più fresche della giornata, in quanto con temperature superiori ai 35°C l’olio bianco diviene fitotossico. Altri insetti che attaccano gli aranci le mosche della frutta, contro le quali è bene effettuare trattamenti tempestivi, e gli afidi, che rovinano i giovani e teneri germogli. Un problema per gli aranci è rappresentato anche da funghi rameali, che possono penetrare nel periodo subito successivo alla potatura; la protezione delle superfici di taglio con del mastice per potature è in questo caso fondamentale.


Propagare l’arancio

Arance I semi dell’arancio sono fertili, quindi è sufficiente utilizzare un piccolo seme estratto da un frutto, lavato e asciugato, per ottenere una nuova pianta; tutti gli agrumi però sono ibridi, quindi con buona probabilità la nostra nuova pianta non produrrà fiori e frutti, o, anche se fosse, non saranno mai uguali all’arancia da cui abbiamo prelevato i semi. Per questo motivo, gli aranci si propagato per via vegetativa, ovvero per talea o innesto. Tipicamente, il metodo più utilizzato dai produttori e coltivatori di piante, è l’innesto, anche perché permette di innestare l’arancio da noi scelto su un agrume più vigoroso e resistente, ad esempio alla siccità o ai parassiti, in modo da ottenere una pianta vigorosa, che però produca proprio le nostre arance preferite. Gli innesti si praticano a spacco o a corona, molto dipende dalle dimensioni del portainnesto. Per noi comuni mortali è possibile propagare un arancio per talea; la pianta che otterremo sarà identica a quella da cui è stata prelavata la talea, ma non avremo i vantaggi derivati dall’innestarla su una pianta più resistente. Le talee si prelevano in primavera inoltrata, o in estate, tagliando gli apici dei rami che non portano frutti o fiori; si prepara il rametto asportando le foglie nella part e bassa, immergendo la base nell’ormone radicante e poi interrandolo in un composto di sabbi e torba in parti uguali, che andrà conservato in luogo fresco, riparato e non eccessivamente soleggiato, annaffiando con regolarità fino a che non vedremo che i rametti germogliano. Le piante ottenute in questo modo andranno conservate in vaso per almeno 2-3 anni prima di poter essere poste a dimora nel luogo prescelto.


Un agrume in vaso

Arance in vaso Gli agrumi sono alberi molto decorativi, il loro fogliame aromatico e sempreverde, i fiori profumatissimi e anche i frutti deliziosi li rendono piante utili, ma anche molto belle. Per questo motivo capita sempre più spesso che gli agrumi vengano coltivati anche in zone in cui gli inverni sono eccessivamente rigidi per queste piante, e quindi si preferisce coltivare piccole esemplari in vaso. La coltivazione in vaso presenta indubbiamente alcune problematiche peculiari, dovute al fatto che gli alberi sono costretti a vivere in un contenitore che impedisce all’apparato radicale di svilupparsi a piacere; per questo motivo la maggior parte degli agrumi coltivati in vaso sono piccoli, in quanto il vaso li costringe ad uno sviluppo nano. Ricordiamoci però che, nonostante il vaso renda più semplice riparare le piante dal freddo, in quanto possono venire facilmente spostate in luogo riparato dal gelo, le altre cure da portare alla pianta non possono venire trascurate, in quanto il vaso (soprattutto se è piccolo) ci richiede continue cure, e dimenticanze anche brevi possono causare il disseccare dei rami del nostro arancio. Le piante di arancio in vaso necessitano di annaffiature molto regolari, per tutto l’arco dell’anno: evitiamo di lasciare che l’intero pane di terra dissecchi, e ricordiamoci di annaffiare prima che ciò avvenga, anche in pieno inverno, ma soprattutto nella stagione calda. Forniamo periodicamente un buon fertilizzante, mescolato all’acqua delle annaffiature, o in granuli da spargere sulla superficie del terreno; ogni 2-3 anni rinvasiamo il piccolo albero, utilizzando un contenitore un poco più grande (almeno i due terzi del diametro della chioma), e un buon terreno sciolto, ben drenato e ricco.