Coltivazione cavolfiore

Coltivazione cavolfiore

Potete scegliere, per la coltivazione, fra le innumerevoli varietà di questo ortaggio, infatti ne troviamo alcune tutte italiane: il gennarese, che viene coltivato nella regione Campania, in particolare nel napoletano. Il gennarese è considerato medio tardivo. Poi abbiamo il Palla Bianca, invece precocissimo e in ultimo il Precoce di Toscana.

Avete intenzione di coltivarlo?

Allora seguite la nostra guida e ne saprete una in più del… contadino! Questi ortaggi, infatti, se collocati in un ambiente idoneo permettono di avere un buon raccolto e di ottenere degli ortaggi sani e gustosi.

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Clima e terreno

cavolfiore Sappiate anzitutto, per una buona coltivazione, che il cavolfiore è un tipo di ortaggio che preferisce vivere in un clima fresco, se non addirittura freddo. In certe zone montane sopra i mille metri d’altitudine, potreste incrociare alcune delle più ricche coltivazioni di cavolfiori! Nonostante ciò, la differenziazione delle varietà esistenti fa si che questa deliziosa verdura possa essere coltivata nella maggior parte delle regioni della nostra penisola. Quindi state tranquilli… non dovrete annaffiarlo con guanti e cappotto!

Infatti, generalmente, nel Mezzogiorno i cavolfiori crescono bene senza troppi intoppi. Nelle regioni del nord è invece indispensabile prediligere due varietà agli antipodi: quelle precoci, o quelle tardive.

Potrebbe diventare il vostro ortaggio preferito. Ha una sana predilezione per la tipologia di terreno a medio-impasto, molto profondi e ricchi di sostanze nutrienti. Fate però attenzione a non coltivarlo in terreni a pH eccessivamente acido, poiché questo fattore potrebbe seriamente ostacolarne lo sviluppo. Perché? Perché i cavolfiori sono avversi ai terreni acidi in quanto rendono la pianta più suscettibile all’attacco di parassiti e funghi. Non vorrete mica mangiare anche loro? Munitevi quindi di misuratori di pH, disponibili nei più comuni garden shop, e fate un’analisi preliminare del suolo sul quale avete intenzione di piantarli.

Considerate inoltre che il terreno deve possedere anche un corretto quantitativo di boro, altrimenti la vostra pianta potrebbe avere serie difficoltà a fiorire. Capito tutto? Okay!

Armatevi di vanga, pala e zappa e dateci dentro col terreno! Sì, perché il cavolfiore sviluppa un robustissimo apparato radicale che scava in profondità alla ricerca di tutte le sostanze nutritive e, soprattutto, dell’acqua. È risaputo che questo ortaggio è fortemente sensibile all’aridità.


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Concimare cavolfiori

coltivazione cavolfiori Se non vi siete ancora scoraggiati, siete dei veri appassionati!

Il cavolfiore è una pianta sì robusta, ma anche schizzinosa, un po’ difficile, dai gusti particolari… dovrete avere molta cura e pazienza per vederla crescere sana, rigogliosa e appetitosa!

Il terreno che la ospiterà dovrà necessariamente essere fertile e ricco di sostanza organica maturata parecchio, ma davvero tanto! E ne avrete bisogno in quantità davvero industriali. Infatti tenete presente che dovrete concimare il terreno con compost o stallatico (ricordiamo: ben maturo!) in quantità che si aggirano intorno ai 350-380 chilogrammi ogni 10 metri quadrati di coltura!

Insomma, occorre attrezzarvi davvero bene.

Siete ancora in pista? Davvero?

Bene, perché qui arriva la buona notizia: non ci sono particolari cure colturali che dovrete affrontare in seguito. Solo delle semplici, abbondanti annaffiature!


Semina cavolfiore

coltivare cavolfiori Scegliete bene i vostri semi. Sebbene i semi di cavolfiore abbiano la proprietà di poter germinare anche dopo cinque anni, è sempre bene procurarsi semi che abbiano al massimo due o tre anni.

Una volta piantato il seme, occorrerà aspettare 7-8 giorni prima di veder germogliare la plantula dal suolo. Avete intenzione di sedervi sul terreno e stare a guardare? Certamente no, anche perché dovete continuare a seminare. Potete farlo da gennaio a settembre. Avete capito bene. Da gennaio a settembre! Sì, perché ogni varietà e ogni zona in cui decidete di coltivarla cambierà il periodo di semina! Leggete bene le istruzioni quindi prima di procedere!

Una volta seminato il vostro campo, ricoprite la zona di impianto con del terriccio mediante l’utilizzo di un rastrello. Poi date una bella innaffiata. Dopo 75 giorni già potrete cominciare a vedere i primi frutti.

Facile, no?


Cavolfiori coltivazone

coltivare cavolfiori I cavolfiori sono ortaggi resistenti, alla vecchia maniera. Possono crescere ovunque sani e vigorosi. Tuttavia dovete prestare molta attenzione all'attacco dei parassiti nonché alla possibile, anzi probabile, contrazione di malattie crittogamiche. Fra le malattie crittogamiche possiamo citare l'ernia (ebbene sì, anche loro possono soffrire di ernia!), la ruggine bianca (malattia delle crocifere), il disseccamento delle foglie o la peronospora.

Fra i parassiti, invece, ricordiamo che il cavolfiore è particolarmente sensibile all'attacco della pulce di terra, della cavolaia (un nome, un programma) e la famigerata "mosca del cavolo".

In particolare, la cavolaia è un tipo di farfalla che secerne le sue larve proprio sulle foglie del vostro cavolfiore con l'effetto di eroderle fino a far marcire la pianta. Una bella seccatura!

La famigerata "mosca del cavolo" (cavolo di mosca!) è ghiotta di radici, con effetti che potete immaginare!



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