Coltivazione cavoli
Le principali specie di cavoli coltivate sono: il cavolo verza, il cavolfiore, il cavolo di Bruxelles ed il cavolo cappuccio. Il cavolo verza è coltivato da epoca remota a scopo alimentare. Nel corso dei secoli sono state create numerose forme orticole con foglie più meno crespate o incappucciate, strettamente sovrapposte le une alle altre in modo da formare una testa acuta o allungata; nell’interno questo cavolo è bianco e gialliccio con foglie molto tenere. Il cavolfiore ha un brevissimo fusto eretto, grosso, con numerose foglie sparse in ciuffo attorno all’infiorescenza che è bianca e così come si raccoglie viene immesso sui mercati. Il cavolo di Bruxelles invece, raggiunge un’altezza di ottanta o cento centimetri e vicino alle foglie presenta dei germogli; questi formano piccole teste che rivestono il fusto dalla base alla sommità, su cui spicca un ciuffo di foglie più o meno lobate, arrotondate all’apice. Infine il cavolo cappuccio, presenta foglie lisce strettamente raccolte in un cappuccio molto compatto ed è usato per la preparazione dei crauti. La varietà a foglie rosso-violacee presenta due forme orticole molto gustose: la testa di negro più scura, e la rosso Zenith più chiara.
Ogni tipo di cavolo ha un suo periodo per la semina e per la raccolta. I cavoli verza si seminano in autunno o a fine inverno, richiedono un terreno preferibilmente fresco ed arenoso, abbondantemente concimato e ben lavorato in profondità. Non sono adatti terreni sciolti o silicei, mentre sono ottimi quelli contenenti calce. Il trapianto si deve fare quando la pianta ha emesso la quarta foglia. I cavolfiori si seminano sul finire della primavera ed in estate e quando hanno raggiunto circa 30 centimetri di altezza le piantine si trapiantano in terreno fertile, fresco e ben lavorato. Le varie forme orticole in commercio possono essere precoci o tardive, e si raccolgono dall’autunno alla primavera. Il cavolo di Bruxelles si semina a febbraio per poi trapiantare le piantine negli orti quando hanno un’altezza di venti-venticinque centimetri. I coltivatori quando la pianta si è sviluppata, la cimano per aiutare l’ingrossamento delle testine fogliari globose; non bisogna usare concimi troppo ricchi di azoto perché altrimenti quest’ultime perdono la loro compattezza. Infine il cavolo cappuccio si semina in febbraio-marzo per poi trapiantare le piantine quando hanno sei oppure otto foglie. I migliori sistemi di concimazione e coltivazione dei cavoli sono molto semplici e rudimentali ed ottimi sono i fertilizzanti naturali. Tra questi il letame ricavato da forme vegetali come foglie e piante ben decomposte o sostanze animali, compreso lo stallatico ed altri escrementi. Il cavolo è in definitiva l’ortaggio più semplice da coltivare, curare e far crescere.
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Il cavolo è un ortaggio che si adatta a tutte le temperature per cui è coltivabile anche in presenza di climi rigidi. Tuttavia è fondamentale coltivarlo in un luogo dove l’esposizione diretta ai raggi del sole sia superiore alle sei ore; infatti, sono propri i raggi solari che ne esaltano le caratteristiche. Il cavolo non deve subire innaffiature frequenti ma devono essere con cadenza settimanale ed in questo caso, è opportuno aggiungere all’acqua dei fertilizzanti ricchi di sali ferrosi utili per rinforzare le radici. Durante l’innaffiatura è importante somministrare l’acqua direttamente nel terriccio evitando di bagnare le foglie perchè l’acqua una volta essiccata può generare delle malattie dannose e tra queste la più diffusa è l’oidio. Quest’ultima si presenta sotto forma di fungo con lo sviluppo di macchie scure sulla parte bianca mentre le foglie si ingialliscono. In questo caso bisogna intervenire con dei fungicidi liquidi da sciogliere in acqua che contengono sostanze a base di zolfo. Tuttavia è meglio evitare il diffondere di questa malattia seguendo le istruzioni precedenti in quanto, non sempre questi prodotti si rilevano efficaci al 100%.
i cavoli hanno bisogno di un terreno ben lavorato in profondità, fresco e concimato. Le piante sviluppano radici abbastanza spesse per cui all’atto dell’innesto è opportuno distanziarle tra di loro di circa 40 centimetri per evitarne l’aggrovigliarsi . Un buon consiglio per la cura del terreno affinchè si mantenga sempre umido è quello di intervenire con frequenti sarchiature. Le radici si mantengono perfettamente integre se al terriccio viene aggiunto della sabbia asciutta. Se il cavolo viene curato a sufficienza lo sviluppo consente una buona fioritura già dopo il primo anno. Tuttavia è preferibile rinnovare la coltura evitando di sradicare le radici quindi, nel caso di trapianti o spostamenti in altri luoghi conviene raccogliere le radici con una buona quantità di terriccio e metterle a riposo prima del nuovo innesto in un contenitore di sabbia in modo che, l’umidità a contatto con essa crea un vasetto di terriccio compresso e ben compattato.
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