Coltivazione peperoni
Esistono diverse varietà di peperoni e si differenziano fra loro in base a
- Forma: possono avere forma allungata, cilindrica, quadrata, triangolare, a sigaretta etc.
- Colore: possiamo avere peperoni verdi, gialli o rossi. I colori del mediterraneo!
- Tipo di consumo: come volete usare i vostri peperoni? Intendete essiccarli? Conservarli? Per ogni impiego, esiste il peperone che fa per voi.
Tra le varietà più comuni, possiamo ricordare: la squisita Yolo Wonder, di tipo A ed L, che si presenta con una gradevole forma quadrata con polpa verda-gialla in fase di maturazione. Poi troviamo il quadrato d’Asti Giallo e il quadrato d’Asti Rosso; infine il Nocera Giallo e il Nocera, anche questo, Rosso.
Il peperone è una pianta adatta quasi esclusivamente ai climi caldo-temperati. Particolarmente debole rispetto alle temperature basse, è un ortaggio che richiede temperature specifiche più di tutti gli altri. Infatti tenete presente che per una proficua coltivazione del peperone, occorre un’oscillazione termica che vada da un minimo di diciotto gradi notturni a un massimo di ventotto gradi diurni. Non esponete mai le colture di peperoni a temperature eccessivamente elevate: superare i trentacinque gradi centigradi può determinare gravi malformazioni all’ortaggio, nonché le classiche “scotture” o colpi di sole se troppo esposto ai raggi del sole. Come detto la temperatura è molto importante per lo sviluppo di questo ortaggio e bisogna ricordare che, nel caso di temperature inferiori ai 15 °C la pianta non germoglierà.
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Il terreno ideale per una buona e soddisfacente coltivazione del peperone è di medio impasto, profondo, molto fertile. È necessario che il terreno sia ben drenato e che contenga in quantità considerevoli un elemento particolare: il calcio. Le radici di questo ortaggio, rispetto allo sviluppo dello stesso nella sua parte esteriore, sono poco sviluppate.
Il peperone è un tipo di ortaggio particolarmente sensibile al livello di salinità e mineralizzazione del terreno. Con un piaccametro, acquistabile nei più comuni negozi di giardinaggio a prezzi esigui, potrete valutare il livello di pH del terreno, che in questo caso dovrà essere compreso fra i 6,5 e i 7, quindi un pH medio. Va controllato che il substrato consenta il corretto drenaggio, così da evitare ristagni idrici che possono provocare marciumi radicali.
Il peperone è un tipo di ortaggio particolarmente ghiotto di elementi nutritivi, e quindi la concimazione del suolo in cui dovrà crescere deve essere necessariamente abbondante e ricca di nutrimento. Considerate che ogni dieci metri quadrati di coltura, sarà necessario utilizzare in media dai trentacinque ai quarantacinque chilogrammi di stallatico (letame) maturo, oppure, in alternativa, di compost altrettanto macerato.
Il peperone richiede una notevole quantità di microelementi, in particolare di magnesio: se il vostro terreno scarseggia in quanto a questo elemento, potrete correre ai ripari spargendolo di litotamnio o, se volete, di farina di roccia.
Come molti altri ortaggi, il peperone è piuttosto sensibile alla carenza idrica. Procurargli stress in questo senso potrebbe danneggiarlo irrimediabilmente. È necessario dunque intervenire con frequenti annaffiature, sia nel semenzaio che nel periodo successivo al trapianto. Nel semenzaio, per esempio, dovrete annaffiare ogni tre giorni o quattro, mentre in campo è sufficiente un’abbondante irrigazione una volta ogni settimana.
Una fra le cure colturali più indicate nella coltivazione del peperone, per proteggerlo dall’attacco di piante infestanti, è la pratica della scerbatura. Per ossigenare al meglio il terreno, potranno essere utili delle frequenti zappettature.
La rincalzatura si renderà necessaria allorché, qualche settimana dopo il trapianto, si voglia stimolare la formazione dell’apparato radicale, proteggendo al contempo l’ortaggio dall’attacco di malattie fungine.
Per via delle esigenze termiche peculiari di questo ortaggio e della sua germogliazione prolungata (perfino 10-15 giorni), la semina immediata del peperone in campo aperto è molto poco diffusa. Infatti, è molto più probabile che avvenga in semenzaio. In base alle zone climatiche, la semina del peperone può essere effettuata durante la stagione invernale inoltrata (gennaio, febbraio) oppure a febbraio-marzo. Naturalmente, se vivete in zone calde, anticiperete la semina mentre se al contrario vivete in zone fredde la posticiperete come sopra descritto.
La semina si effettua a spaglio, con righe distanziate di almeno dieci o quindici centimetri. Altrimenti, meglio ancora se inserirete ogni singolo seme in un piccolo recipiente di torba o terriccio.
Nel caso voleste cimentarvi nella semina direttamente in campo, allora seminate a postarelle: collocate due o tre semi ciascuna e distanziatele tra loro di cinquanta o sessanta centimetri.
In ambedue i tipi di semina, può essere conveniente piantare semi già germinati: per effettuare questa operazione bisogna collocarli in acqua per un giorno interno. Una volta estratti dall’acqua, occorre metterli in un ambiente molto caldo per una settimana. Quando vedrete spuntare la radichetta, i vostri semi saranno pronti.
È opportuno effettuare il trapianto solo allorché, trascorsi due mesi dalla semina, la pianta presenta cinque foglie ben formate. E mi raccomando: di fondamentale importanza è assicurarsi che non sopraggiungano le gelate.
La messa a dimora delle piantine, in base alle zone climatiche e alle condizioni ambientali, andrà effettuata da marzo a giugno.
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