Coltivazione radicchio

Il radicchio

Il radicchio è una verdura che dà il meglio di sé a dicembre, in corrispondenza delle temperature più basse che ne accentuano il caratteristico sapore. Il radicchio a foglia verde si contraddistingue per l’alto contenuto di clorofilla e ferro: esso costituisce un valido aiuto per coloro che hanno necessità di regolare ed equilibrare le funzioni intestinali, in virtù della ricchezza di fibre che li caratterizza; da non sottovalutare, inoltre, è il sapore amarognolo, che si traduce in un contributo importante a un’attività digestiva corretta. Per quanto riguarda il radicchio a foglia rossa, invece, esso presenta un contenuto elevato di antociani, che non sono altro che pigmenti rossi che aiutano a proteggere le cellule e il cuore dall'invecchiamento. Il radicchio è una pianta particolarmente indicata per gli individui che soffrono di pressione alta, in virtù della loro azione diuretica favorita dal potassio, che contribuisce al drenaggio delle cellule, o di osteoporosi: merito del discreto contenuto di calcio. Tale verdura, d’altra parte, è consigliata anche alle donne intenzionate a rimanere incinte, in quando rappresentano un’ottima fonte di acido folico, mentre non crea problemi ai soggetti diabetici, poiché lo zucchero in essa presente, l’inulina, è assolutamente innocuo. Scelto in numerose diete dimagranti per la sua capacità di saziare senza fare ingrassare (per un etto fornisce solo tredici calorie), a maggior ragione se consumato crudo, il radicchio si contraddistingue per una consistenza corposa che riempie lo stomaco con gusto.
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Coltivazione radicchio

coltivare radicchio Vediamo, dunque, come procedere per la coltivazione di questo tipo di ortaggio. Va precisato, in primo luogo, che il terreno più adatto è un terreno fresco, drenato a sufficienza e ben strutturato, che deve essere lavorato ad almeno venti centimetri di profondità (ma non oltre i quaranta) per essere poi sminuzzato e quindi livellato con rastrellature e zappature. I radicchi, come accennato, possono essere coltivati in qualsiasi periodo dell’anno, anche nei mesi invernali, poiché è in grado di sopportare temperature ben oltre lo zero: occorre fare attenzione unicamente alle gelate autunnali precoci, che si verificano immediatamente dopo la semina. Il rischio nella coltivazione, infatti, è che esse inducano la pianta a produrre fiori, di conseguenze rendendo vana la produzione di foglie. Se si vuole applicare una rotazione colturale, il radicchio succede senza problemi a cavoli, fragole, cipolle, carote, sedano, patate, spinaci e fagioli. Invece, bisogna prestare attenzione a non seminarlo per due anni consecutivi nella stessa aiuola, così come dopo ortaggi che appartengono alla stessa famiglia: per esempio i carciofi, e naturalmente le insalate.

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Come e dove interrare i semi

radicchio I semi devono essere interrati in superficie, a una profondità di mezzo centimetro: in un orto vanno bene al massimo dieci piante per metro quadro, mentre in una serra, dove la crescita è ridotta, possono starci anche dodici piante in un metro quadro. Le piantine vanno diradate nel momento in cui hanno tre o quattro foglie. Immediatamente dopo il diradamento, occorre concimare il suolo (oppure dopo il trapianto): questa operazione dovrà in seguito essere ripetuta quarantacinque giorni dopo, avendo cura di distribuire un prodotto all’azoto (per quanto concerne le dosi, si parla di sessanta o settanta grammi ogni dieci metri quadri). Nei mesi invernali, nel Nord Italia si possono seminare sotto tunnel i radicchi primaverili (ma anche le cicorie), mentre nel Sud Italia, lungo le coste e nelle zone con climi più miti, la semina può avvenire anche all’aperto. Uno degli aspetti fondamentali, che meritano la massima cura, è rappresentato dall’irrigazione: il terreno, infatti, deve restare costantemente umido, fino dopo il trapianto o fino a quando si formano le piantine, ma non inzuppato. Dopodiché, le piante non devono essere sottoposte a stress idrico: un’aspersione con poca acqua ogni tre o quattro giorni sarà più che sufficiente.


Imbianchimento e conservazione

come coltivare radicchio Nel caso in cui la coltivazione riguardi il radicchio da taglio, esso risulterà pronto dopo un paio di mesi, e una volta tagliato alla base produrrà un nuovo raccolto nel giro di quarantacinque giorni. Nel caso di piante, come i classici radicchi rossi, destinate all’imbianchimento, esse vanno coperte a due mesi di distanza dalla semina con un tunnel in plastica nera ombreggiante, o in alternativa legate con elastici sui cespi. Bisogna sempre prestare attenzione al rischio di marciumi, anche nell’eventualità in cui si scelga di estirpare le piantine e conservarle in magazzino o in cantina per due settimane. L’imbianchimento dura al massimo venti giorni, al termine dei quali bisogna eliminare le foglie esterne, sporche e vecchie, tagliando a cinque centimetri dal colletto la radice principale. E’ bene sapere, in conclusione, che i radicchi possono subire l’attacco, oltre che dei marciumi, anche delle nottue: si tratta di larve che rosicchiano le foglie, il fusto e il colletto. Attenzione anche agli afidi e ai ferretti, che possono comunque essere contrastati con dei normali prodotti biologici.