Goji
La pianta di goji appartiene alla famiglia delle solanacee, ovvero quella di altre piante molto diffuse nel consumo occidentale: pomodori, melanzane, peperoncino. Ne esistono due specie, chiamate una Lycium barbarum, e l'altra Lycium chinense. Entrambe sono originarie della Cina, e più precisamente nelle valli himalayane della Mongolia e del Tibet. Nella medicina tradizionale orientale le bacche che vengono prodotte dal goji, il cui nome in cinese non vuol dire altro che bacca, sono usate da tempo immemorabile, e lentamente ora stanno facendo il loro ingresso anche ell'erboristeria occidentale. I frutti sono dei semi di colore rosso intenso che possono essere mangiati come snack, o mescolati con lo yogurt ed altri cereali, e che contengono molte sostanze utili all'organismo umano, per quanto la scienza ufficiale ancora non si sia del tutto pronunciata.
Le bacche sembrano essere un vero e proprio elisir di lunga vita, se assunte con costanza nelle dosi giornaliere consigliate: infatti, come di ogni altra cosa, è sempre buona norma non abusarne. Al loro interno ci sono proteine, carboidrati, sodio, calcio, zucchero, magnesio, carotene, e una quantità di vitamina C superiore a quella presente nelle arance. La presenza di tali sostanze fa sì che consumare le bacche aiuti a tenere sotto controllo il colesterolo nel sangue, e quindi a regolare il metabolismo generale del corpo. La presenza di carotene contribuisce a migliorare e mantenere in buono state gli occhi, e la vista; la vitamina C aumenta le difese immunitarie. Le proprietà più interessanti che sono attribuite ai frutti di questa pianta sono però quelle antiossidanti, e addirittura se ne sta studiando l'utilità nella cura del cancro. La dose consigliata è di 30 grammi al giorno per un adulto.
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Le bacche di goji essiccate si possono trovare in commercio ormai con una certa facilità, ma volendo si può anche pensare di coltivarne una pianta in casa, per poter avere una raccolta diretta. Si possono usare sia i semi, che si possono estrarre dalle bacche stesse, oppure acquistare una piantina. Il periodo migliore per effettuare la piantagione è in primavera. I semi vanno messi in un terriccio molto drenante, e lo stesso accorgimento si deve usare per la piantina. In quest'ultimo caso però al momento della messa a dimora si deve avere cura di verificare che le radici invece siano umide. La pianta di goji in seguito non ha bisogno di molta acqua, si deve solo prestare attenzione a inumidire il terreno ogni volta che si secca. Per favorire la fioritura si può somministrare del concime organico ogni 15 giorni.
La fioritura della pianta inizia a maggio e prosegue fino a luglio, mentre le bacche si possono raccogliere a fine estate. Bisogna prestare molta attenzione, perchè la pianta di goji è un arbusto che presenta delle spine. Prima di consumare i frutti, essi devono essere lasciati essiccare al sole, in un luogo non umido ma ventilato. Per poter conservare le bacche , una volta essiccate, si possono usare dei barattoli di vetro chiusi ermeticamente. La pianta assicura così un rifornimento costante di benessere e salute, e inoltre è una pianta ornamentale molto gradevole a vedersi, perchè ricca delle sue bacche rosso acceso. L'unica accortezza nel suo consumo deve essere posta da parte di chi soffre di particolari patologie, come ad esempio il diabete, e da chi è allergico o intollerante ai pomodori.
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