Melograno coltivazione
La pianta di melograno, nel periodo dello sviluppo, ha bisogno di temperature medie tra i 20°C e i 25°C di giorno e attorno ai 18°C di notte, mentre per dare i frutti, la pianta ha bisogno di temperature diurne che superino i 30°C; se in un'annata le temperature sono inferiori, fino a qualche grado sotto lo zero, la pianta morirà, ma riuscirà comunque a produrre nuovi polloni le stagioni successive, in quanto le radici riescono a resistere a temperature anche molto basse e mantengono la vitalità necessaria a dar vita ad altri frutti. Per la melograno coltivazione serve un terreno pesante, come ad esempio l’argilla, con ph tendenzialmente neutro; quello che è importante è il drenaggio del terreno, in quanto il melograno è sensibile ai ristagni idrici: è consigliabile incorporare del materiale grossolano per facilitare lo sgrondo delle acque, al momento dell’impianto. Nel momento in cui si va a piantare il melograno, si consiglia di scegliere luoghi ben soleggiati, per raggiungere le suddette temperature, ma al tempo stesso riparati da venti troppo forti.
La melograno coltivazione si effettua per lo più in terra, con rari casi di coltivazione in vasi di plastica tra i 35 e i 50 cm di diametro; è possibile optare per la coltivazione in serra, se ci si trova in zone non sufficientemente calde. La moltiplicazione del melograno può avvenire in due modi: tramite talea,ovvero prelevando in autunno parti legnose di un melograno di 1-2 anni, collocandole in contenitori con terriccio per la semina, torba e sabbia e irrigando costantemente le piante; tramite divisione per pollone, prelevando parti di pianta con alcune radici e trapiantandole a dimora, dopo aver riempito un buco abbastanza grosso con terriccio per la semina e compost organico. Un terzo metodo per riprodurre il melograno è tramite seme, il sistema forse più classico: i semi possono essere interrati o in piccoli vasi con terriccio generico e composto di sabbia e torba, o nel terreno dell’orto o del giardino; i semi vanno tenuti sempre umidi e ad una temperatura mai inferiore ai 20 gradi. Durante la semina e la riproduzione bisogna stare attenti alla distanza lasciata: devono esserci 3,5 m tra una pianta e l’altra, mentre, se si ricorre ai filari, bisogna lasciare 4 m.
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Nei primi anni dopo la messa a dimora del melograno bisogna assistere le piantine nei periodi in cui le temperature sono più alte, ricorrendo a innaffiature di emergenza, se le temperature sono particolarmente elevate per qualche giorno consecutivo; queste innaffiature vanno eseguite con 2-3 l d’acqua, somministrati uniformemente sull’apparato radicale, senza bagnare il tronco. L’ideale sarebbe fare le innaffiature la sera, mentre il sole tramonta, con acqua piovana lasciata riscaldare durante il pomeriggio, innaffiando a giorni alterni, finché le temperature non iniziano a scendere. Se il melograno è coltivato in un vaso le irrigazioni vanno fatte manualmente, lasciando il terreno appena umido sotto la superficie e controllando spesso la pianta nei periodi di caldo persistente. Nei primi mesi dopo la messa a dimora le piante vivranno una fase di acclimatazione, in quanto si adatteranno alla nuova posizione e al suo clima; per facilitare questo adattamento serve un concime con valori di NPK ben equilibrati, in media 20 g per pianta ogni due mesi. In alternativa si può usare un composto organico o del letame maturo, 1 kg ogni 4 mesi.
Alla base della pianta di melograno si producono diversi ricacci, i suddetti polloni, che è bene rimuovere, per migliorare lo sviluppo della chioma, stando attenti a reciderli all’attaccatura, per mezzo di cesoie o, addirittura, seghetti. La fase di potatura varia a seconda della forma data alla pianta: nel caso della forma ad alberello la prima potatura dovrà essere tra gli 80 cm e 1 m d’altezza, mentre per le potature successive si sarà più liberi, cercando però di eliminare tutte le ramificazioni malate o danneggiate; per la forma a cespuglio, più naturale, si possono lasciare i polloni basali, eliminando invece i getti vecchi. In entrambe le forme si deve sfoltire la ramificazione interna, soprattutto per far penetrare luce a sufficienza. Per la raccolta dei frutti si deve aspettare che il colore esterno delle melagrane sia rosso intenso o giallo; in genere ciò accade in ottobre e dura per tutto novembre. Dal momento che i gambi sono lignificati, c’è il rischio di danneggiare sia la pianta che il frutto; l’utilizzo delle cesoie può ovviare questo problema. I frutti raccolti si conservano per diverse settimane, purché tenuti in luoghi asciutti e a temperature attorno ai 5°C.