Mandarino
Gli agrumi sono piccoli alberi sempreverdi, originari di molte zone dell’Asia, che vengono coltivati da millenni; dall’Asia questi alberi sono giunti rapidamente in Europa, e soprattutto in gran parte dell’area mediterranea; solo in periodo abbastanza recente sono state poste a dimora piantagioni di agrumi nel continente americano. Per i botanici non è stato facile attribuire i vari agrumi a specie e varietà, in quanto, la gran parte sono ibridi; in genere, come nel caso dei limoni, non si tratta di ibridi moderni, ma di piante che si sono ibridate (forse naturalmente) svariate centinaia di anni fa. Solo la ricerca attraverso lo studio del DNA delle piante ha potuto fare chiarezza sulla nomenclatura e sistematica degli agrumi. Oggigiorno si ritiene che siano tre le specie originarie di agrumi, da cui sono discese nel tempo, tramite ibridazione, tutte le altre; le tre specie originarie di agrumi sono il mandarino (Citrus reticulata), il cedro (Citrus medica) e il pomelo (Citrus maxima, o Citrus grandis). In effetti non è facile definire cosa sia un mandarino, visto che in italiano, con il termine mandarino, si indica il Citrus reticulata, tutte le varietà da esso derivate, ma anche gli incroci con arance di ogni tipo, che andrebbero chiamate mandaranci o clementine. Il mandarino è un piccolo albero sempreverde, alto circa 2-3 metri da adulto; ha foglie più piccole rispetto agli altri agrumi, abbastanza coriacee, di colore verde scuro; i fiori sbocciano in primavera, sono profumati, e si presentano all’apice dei rami, singoli o in corimbi che possono contare 3-5 fiori; sono molto profumati, come i fiori della maggior parte degli agrumi. I frutti sono presenti sull’albero dall’autunno fino all’inverno, per un periodo di tempo abbastanza breve; i mandarini sono di piccole dimensioni, e di colore chiaro, spesso hanno la buccia leggermente staccata dalla polpa, cosa che da ai frutti un aspetto ammaccato. L’aroma del mandarino è decisamente particolare, e in genere è presente solo nella psecie botanica; ibridi quali clementine e mandaranci non presentano il tipico gusto del mandarino, ma piuttosto quello delle arance.
I mandarini sono piccoli alberi o grandi arbusti, originari dell’Asia; i frutti sono di colore chiaro, e hanno un sapore molto dolce e una misura minuta; si differenziano da altri agrumi di piccole dimensioni per avere una forma schiacciata, con una leggera depressione dove il picciolo si attacca al frutto. Sono molto profumati e di coltivazione abbastanza semplice; questi agrumi resistono abbastanza bene al gelo, ma in genere gli alberelli coltivati in zone con inverni molto rigidi tendono a non fiorire o a perdere la maggior parte dei fiori e dei frutti. Il fogliame e i fiori sono molto aromatici. Esistono moltissimi ibridi di mandarino, in genere ibridato con le arance, per dare origine a frutti più dolci, o senza semi, o con la buccia meglio attaccata alla polpa; questa ultima caratteristica è quella che si presenta quasi sempre nelle diverse varietà di mandarino o negli ibridi, questo perché i mandarini con la buccia leggermente distaccata dal frutto tendono a rovinarsi durante il trasporto, e sono quindi di più difficile diffusione sul mercato.
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I mandarini ed i mandaranci sono tra gli agrumi più coltivati al mondo, la pezzatura piccola e il sapore molto dolce li ha resi frutti molto diffusi e venduti, anche più delle arance, che possono avere un sapore leggermente aspro, poco gradito a molti. Per questo motivo esistono svariate decine di varietà di mandarini, la gran parte dei quali potremmo chiamare più propriamente mandaranci; il mandarancio ha polpa e buccia più scura, rispetto al mandarino, e la buccia meglio coesa al frutto, pur restando molto semplice da staccare dal frutto (altra caratteristica che fa spesso preferire questi frutti alle arance). Gli alberi non sono dissimili da quelli dei mandarini, mentre i frutti si distinguono con facilità, in quanto sono tondi, compatti, con la buccia meno granulosa e più scura, spesso molto sottile. Molto diffusi anche Citrus x clementina, ovvero le clementine: mandaranci privi di semi. Alcune varietà di mandaranci vengono classificate sotto il nome di Citrus reticulata Blanco, e si ritiene siano un ibrido tra i mandarini e le arance dolci (Citrus sinensis). Mandaranci e clementine hanno un gusto dolce ed aromatico, molto simile a quello delle arance, e non il tipico aroma dei mandarini.
Nonostante questo agrume non appartenga più al genere citrus, all’apparenza si tratta di un vero e proprio mandarancio; si tratta di un ibrido, coltivato da secoli in Cina e nelle Filippine, tra il mandarino e il kumquat, con probabilmente incroci successivi con varietà sconosciute di agrumi, presenti naturalmente nelle zone di origine. Questi mandaranci sono di piccole dimensioni, spesso la polpa matura prima della buccia, e quindi a maturazione possono risultare di colore verde, come dei semplici e normali lime; la polpa ha un gusto abbastanza aspro, non come le limette, ma più come dei limoni; la buccia invece è come quella dei kumquat, ovvero dolce ed aromatica. Per questo motivo di solito i calamondini vengono consumati interi, con la buccia che dona dolcezza alla polpa.
I tangerini sono mandaranci molto diffusi, soprattutto nel continente americano; sono ibridi dall’aspetto molto simile ai mandarini, quindi con frutti abbastanza grandi e leggermente schiacciati; la buccia è spessa e aromatica, e di colore arancio scuro; spesso la polpa presenta venature rossastre, come avviene nelle arance sanguinelle. In Italia i tangerini sono poco diffusi, nonostante la loro origine non sia così remota: anche il nome lo suggerisce, e sembra che questi mandaranci siano stati ibridati per la prima volta a Tangeri, in Marocco, e da lì esportati nel continente americano.
Mandaranci originari della Cina, vengono spesso chiamati Satsuma, dal nome dalla provincia cinese da cui provengono; hanno frutto grande, rispetto ai mandarini, schiacciato e compatto con la buccia molto fine; la caratteristica principale di questi mandaranci sta nel fatto che di solito la polpa matura ben prima che la buccia prenda colore, e quindi è facile trovarli sul mercato ancora verdi, come le limette, con la polpa dolce, succosa, e di un brillante colore arancione scuro. In Italia tipicamente si trova sul mercato una particolare varietà d questi mandaranci, chiamata miyakawa, che maturano all’inizio dell’autunno. Le varietà diffuse in Italia sono simili all’ibrido base, ovvero a maturazione presentano la buccia completamente verde; esistono però molte varietà moderne, la cui polpa matura assieme alla buccia.
I mandarini sono piccoli alberi o grandi arbusti di origine tropicale, che si sviluppano in natura in gran parte dell’Asia; sono piante abbastanza resistenti, che possono sopravvivere senza problemi anche a gelate molto intense, fino ai -10°C; il problema fondamentale sta nel fatto che i frutti sono presenti sulla pianta durante i mesi freddi, e gelate improvvise possono farli cadere prima che maturino; oltre a questo, piante coltivate in zone molto fredde, tendono a non fornire o a produrre fioriture molto scarse. Per questo motivo, la coltivazione dei mandarini avviene in zone a clima mite, con temperature invernali superiori allo zero, o caratterizzate da gelate brevi e di lieve entità. I mandarini necessitano di un terreno fresco, molto ben drenato e ricco; quindi prima di porre a dimora un piccolo albero è bene arricchire il terreno con dello stallatico, ed aggiungere della sabbia, che permetta un corretto defluire dell’acqua, senza che si formino ristagni idrici, che possono causare rapidamente lo sviluppo di marciumi. Le annaffiature devono essere regolari, soprattutto nel periodo estivo, ed è fondamentale evitare di lasciare la pianta all’asciutto per lunghi periodi dell’anno. Negli aranceti di solito si ricorre alla posa in opera di impianti di irrigazione a goccia; questo perché è importante fornire annaffiature regolari, senza però inzuppare eccessivamente il terreno. Le annaffiature invernali saranno invece sporadiche, da fornire solo quando il terreno risulta ben asciutto, e le giornate poco fredde. La potatura e la posa dimora si effettua a fine inverno, generalmente asportando i rami che infittiscono eccessivamente la chioma; di solito, su Alberi a dimora da tempo, la potatura risulta molto leggera e poco invasiva.
Uno dei problemi più grandi che si hanno con i mandarini riguarda le annaffiature; nell’immaginario collettivo questi alberi sono piante mediterranee, quindi vengono spesso coltivati in condizioni di sole pieno, grande caldo e annaffiature sporadiche. Questo tipo di coltivazione porta le piante ad uno stato di costante sofferenza; chi cerca di rimediare tende poi spesso ad annaffiare con eccessiva regolarità, causando ristagni idrici e marciumi radicali. Oltre a questo, spesso gli agrumi annaffiati con l’acqua del rubinetto di casa tendono a manifestare clorosi, causata da eccesso di alcuni Sali dannosi nel terreno, e carenza di ferro biodisponibile. Tutte queste problematiche si risolvono semplicemente fornendo un buon fertilizzante (possibilmente a lenta cessione all’inizio della primavera) ed annaffiando con acqua non calcarea e con buona regolarità, ogni volta che il terreno si presenta ben asciutto.
I germogli vengono spesso attaccati dagli afidi, soprattutto all’inizio ella primavera. In caso di coltivazione in condizioni scarsamente ventilate e molto calde, si sviluppano con facilità cocciniglie e acari, che rovinano vistosamente il fogliame e possono causare una carenza di fiori e frutti.
Gli alberi di agrumi hanno un aspetto molto decorativo, il fogliame scuro è molto profumato, così come i fiori che sbocciano in primavera inoltrata; per questo motivo molto spesso i mandarini vengono coltivati anche in zone con inverni molto rigidi, ponendoli in vaso, per poterli riparare dal freddo all’arrivo dell’inverno. La coltivazione in vaso presenta delle problematiche salienti particolari. Prima di tutto, è necessario rinvasare questi piccoli alberi almeno ogni 2-3 anni, per ristabilire la fertilità del terreno, aggiungendone di nuovo nel vaso; oltre a questo l’apparato radicale necessita di potersi sviluppare al meglio, e quindi è fondamentale fornire un contenitore più capiente nel corso degli anni. Molto importante anche la quantità e la qualità dell’acqua fornita, che deve essere priva di cloro e calcare e deve venire fornita regolarmente, ma evitando di inzuppare il terreno o di lasciarlo bagnato a lungo. Nelle zone con inverni molto freddi, la prima causa di morte o di perdita del fogliame da parte dei mandarini è causata dalla siccità e non dal gelo. Infatti, per proteggere un agrume in vaso dal gelo, è sufficiente posizionarlo in un luogo soleggiato, a ridosso della casa ed al riparo dal vento. Ma sarà fondamentale fornire annaffiature anche durante il periodo invernale, soprattutto se la pianta non è esposta alle intemperie e si trova coperta da materiale plastico, per ripararla dal freddo. Le annaffiature vanno fornite preferibilmente durante le giornate non eccessivamente fredde, e devono essere poco abbondanti: basta semplicemente inumidire il terreno.
Gli agrumi producono dei frutti molto particolari, chiamati esperidi; si tratta di bacche di grandi dimensioni, costituite da una buccia esterna, chiamata flavedo, di colore verde, giallo o arancione, molto aromatica e ricca di oli essenziali; all’interno la buccia diviene spugnosa, asciutta, di colore bianco e di consistenza soffice, viene detta albedo ed ha spesso sapore molto amaro. All’interno della buccia il frutto è diviso in segmenti, chiamati spicchi, costituiti da una sottile pellicola al cui interno sono presenti i semi e minuscole vescicole piene di succo aromatico, molto ricco in vitamina C. Tutti gli agrumi mostrano queste caratteristiche, e si differenziano poi per colore, sapore, aroma, dimensioni e forma. A parte i limoni, tutti gli altri agrumi devono venire colti perfettamente maturi dall’albero, perché una volta colti la maturazione si ferma; in particolare, la gran parte degli agrumi matura prima la polpa della buccia, soprattutto nelle zone di origine, dove gli agrumi mantengono la buccia verde anche a completa maturazione. Alcune zonature verdi o una colorazione completamente verde quindi può non significare nulla per quanto riguarda la maturazione della polpa degli agrumi, che vanno assaggiati prima della raccolta per sapere se sono già dolci e succosi. Per quanto riguarda i mandarini, la raccolta deve venire effettuata con grande attenzione, in quanto la buccia sottile, o leggermente distaccata dalla polpa, può facilmente rompersi quando si stacca il frutto dal piccolo, causando un più rapido deperimento del frutto. Per questo motivo di solito mandarini e mandaranci vengono raccolti tagliando con le cesoie parte del picciolo, e quindi si trovano spesso muniti di piccolo e di qualche foglia.
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Il mandarino è un agrume che viene coltivato, in modo particolare, all'interno della maggior parte dei paesi che si trov
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