Kumquat
Il kumquat è un agrume, di origini asiatiche; un tempo veniva classificato sotto il genere citrus, nella specie japonica; ulteriori ricerche hanno fatto spostare il kumquat nel genere fortunella; oggigiorno esistono opinioni contrastanti sull’appartenenza o meno di questa pianta al genere citrus, quindi comunemente viene trattato come citrus japonica, o come fortunella japonica, a seconda del punto di vista di chi ne parla, altrettanto spesso vengono indicati come citrus fortunella, o citrus X fortunella, per indicarne l’origine ibrida. In effetti esistono alcune specie differenti, che possono quindi venire considerate come varietà di citrus japonica, o come vere e proprie specie di fortunella o di citrus X fortunella. In generale si tratta di agrumi, appartenenti quindi alla famiglia delle rutacee; sono piccoli alberi, che non superano i 3-5 metri di altezza, sempreverdi, con foglie lucide, coriacee, ricoperte da una patina cerosa, decisamente più piccole rispetto a quelle degli altri agrumi. Fioriscono in piena estate, producendo fiori bianchi, molto profumati, all’ascella fogliare; ai fiori seguono piccoli frutti, ovali o tondeggianti, di colore arancio dorato, o giallo intenso. La particolarità dei kumquat sta nella polpa e nella buccia dei frutti nonostante ricordino in tutto e per tutto una arancia in miniatura, questi piccoli agrumi hanno una buccia molto dolce, ed una polpa molto aspra; per questo motivo, si mangiano interi, in modo che lo zucchero contenuto nelle buccia sottile, allevi la sensazione aspra causata dal succo della polpa, agro come quello di un limone o del lime.
Il kumquat giapponese è poco diffuso nei vivi italiani, mentre è molto apprezzato in Asia; in effetti in Italia è assai difficile anche trovare i frutti di questa specie, che sono di forma tondeggiante. Il fogliame è scuro, di forma ovale, e di dimensioni contenute; i frutti compaiono in estate e autunno e ricordano minuscole arance o clementine, delle dimensioni di piccole prugne, con la buccia molto sottile. Il sapore complessivo di questi kumquat è molto gradevole, sono molto profumati ed aromatici e vengono spesso utilizzati per preparare confetture e marmellate.
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- Salve prima dell'inverno ho acquistato un mandarinetto cinese i primi 2 mesi è stato benissimo ha fatto tantissimi frutti poi ha iniziato ad arricciare le foglie quando è arrivato ilfreddo e la neve.....
- Salve,vivo a Roma ed ho una pianta di kumquat in vaso posta su balcone con esposizione al sole e protetta da venti.Da qualche mese mi sono accorta che le cime delle foglie,anche le piu' giovani, prese...
Questa specie è una delle poche diffuse comunemente in Europa e in Italia, dove viene coltivato anche per la produzione di frutti; la pianta è leggermente più grande rispetto al tipo giapponese, ed è originaria della Cina, dove viene coltivata da millenni. Anche il fogliame è leggermente più grande, e di colore chiaro. La pianta produce piccoli frutti, simili ad arance, ma di forma ovale; tipicamente i frutti di questa specie sono i più diffusi nel mondo, e quindi quando si parla di kumquat vengono subito in mente i frutti di fortunella margarita. Questi frutti hanno buccia sottile, molto dolce ed aromatica.
Si tratta di un ibrido, molto diffuso in coltivazione in Europa, ottenuto incrociando le piante di fortunella margarita (ovvero i kumquat ovali), e il citrus clementina (ovvero il mandarancio); il risultato è un piccolo alberello di agrumi, che non supera in piena terra i tre metri di altezza, con un denso fogliame sempreverde, di piccole dimensioni. I frutti, che maturano ine state, ereditano dai due progenitori le loro caratteristiche peculiari, si tratta quindi di frutti leggermente tondeggianti, con scorza aromatica e dolce, e polpa abbastanza dolce, decisamente meno aspra. Questa varietà viene spesso venduta come pianta ornamentale, da coltivare in vaso.
I kumquat sono tra gli agrumi più semplici da coltivare, in quanto il loro ciclo vegetativo è leggermente diverso rispetto a quello dei limoni o degli aranci. Le dimensioni degli alberi adulti sono decisamente contenute, ed è difficile vedere un esemplare che superi i 4-5 metri di altezza; il fogliame è denso e fitto, ed è sempreverde. Questi agrumi hanno un periodi di completo riposo vegetativo, che dura da ottobre-novembre, fino ad aprile-maggio, questo causa due cose: prima di tutto, questi frutti non fioriscono in inverno, ma in primavera inoltrata, quando le temperature minime sono già ben alte. Oltre a questo, grazie al loro riposo vegetativo, i kumquat sono abbastanza resistenti al freddo, e possono sopportare senza alcun danno temperature anche vicine ai -10°C, contrariamente a quanto avviene per altre specie di agrumi. Capita infatti spesso che i kumquat vengano coltivati anche nelle zone del nord Italia, dove vengono tenuti in vaso, per ripararli in serra durane i mesi invernali; il ricovero in serra non nuoce alle piante, che non necessitano di cure durante il periodo più freddo dell’anno. La coltivazione in piena terra avviene in luogo ben soleggiato, in un terreno ricco e fertile; i kumquat, nelle zone in cui si sviluppano allo stato naturale, sono talvolta soggetti a periodiche inondazioni, a cui gli alberi sopravvivono senza problemi; per questo motivo possono sopravvivere senza problemi anche in zone caratterizzate da terreno spesso umido o bagnato, senza subire danni. Per avere un buon raccolto, è bene annaffiare con regolarità, preferibilmente attendendo che il terreno asciughi tra due annaffiature, evitando gli eccessi; evitiamo anche di annaffiare la pianta quando è in riposo vegetativo, da ottobre a marzo, e ricordiamo invece di intensificare le forniture di acqua quando i piccoli frutti sono in maturazione. Se coltiviamo questi frutti in vaso, è preferibile vaporizzare frequentemente la chioma con acqua demineralizzata, per mantenere alta l’umidità ambientale. Nonostante questi piccoli alberi possano sopportare senza problemi anche il gelo, se desideriamo un raccolto abbondante, è necessario coltivarli in zone caratterizzate da inverni miti, oppure coprire la chioma con agritessuto nei periodi di gelo più intenso.
I kumquat resistono al freddo e alla alta umidità del terreno; se coltivati in zone molto calde e siccitose, tendono a venire colpiti da ragnetti rossi e cocciniglie; questo avviene in modo particolare per gli esemplari coltivati in vaso, quando durante i mesi freddi vengono riparati in serra, dove il ricircolo dell’aria è decisamente limitato. Per debellare tali insetti è bene utilizzare insetticidi e acaricidi a base di piretro, e anche olio bianco in caso della cocciniglia. Gli agrumi, in generale, tendono a soffrire di clorosi, causata in genere non da terreni poveri in ferro, ma da una generale carenza di Sali minerali; per evitare che questo evento si manifesti, è consigliabile fornire regolarmente un buon concime, possibilmente a lenta cessione, in modo che una singola fornitura rimanga nel terreno per mesi; oppure possiamo fornire anche un fertilizzante da sciogliere nell’acqua delle annaffiature ogni 12-15 giorni, da aprile a settembre. Evitiamo di fornire concimi nel periodo autunnale e invernale.
gli agrumi vengono coltivati dall’uomo da svariati millenni; tutti gli agrumi che troviamo sulla tavola provengono di solito da piante innestate, in quanto le piante ottenute da seme non producono fiori e neppure frutti, nonostante in genere i piccoli semi contenuti nei frutti risultino fertili. Per questo motivo, per avere una pianta che produca il frutto che desideriamo è necessario prelevare una marza ed innestarla su un portainnesto. Nelle piante forestali, come ad esempio il faggio o l’olmo, di solito si producono piccole piante da seme della specie che vogliamo propagare, e quindi vi si innesta la varietà che vogliamo propagare. Ad esempio si semina un faggio, e sulle giovani piantine ottenute si innestano faggi a foglia rossa e rosa variegata. Quando si tratta di agrumi invece, difficilmente si seminano i semi contenuti nei frutti, per poi innestarvi una varietà fruttifera; di solito i portainnesti egli agrumi sono altre piante, sempre appartenenti alla famiglia delle rutacee, ma che di solito non producono agrumi commestibili. Tipicamente, come portainnesto dei kumquat si utilizza il poncirus trifoliata o la murraya paniculata. La murraya è un piccolo albero delle rutacee, originario elle zone tropicali dell’Asia, abbastanza resistente al freddo, che h foglie pennate e produce piccoli frutti rossi; il poncirus trifoliata è un piccolo albero con foglie tripennate, con fusti muniti di spine acuminate, che produce piccoli frutti simili ad arance. I kumquat innestati sulla murraya tendono ad essere un poco meno resistenti al freddo; i kumquat innestati sul poncirus risultano ben resistenti al freddo, e talvolta presentano spine sui rami alti.
Con il termine kumquat vengono di solito indicati i frutti della fortunella; come dicevamo, tali frutti sono di dimensioni minute, in genere più piccoli di una susina, e sono caratterizzati da una sottile buccia aromatica e dolcissima, e da una polpa succosa, decisamente assai aspra. Di solito questi frutti si possono mangiare crudi, e sono disponibili nei negozi partire da settembre; in Italia la produzione di kumquat è decisamente bassa, e quindi la gran parte di questi frutti proviene da zone tropicali, e quindi possiamo trovarli sul mercato anche durante l’inverno, assieme agli altri agrumi. Con questi frutti si preparano anche canditi, marmellate, composte di frutta, in quanto una volta cotti, lo zucchero aggiunto alla ricetta, elimina del tutto la componente aspra del succo dei frutti, dando origine ad una marmellata molto aromatica e dolce. Contrariamente a quanto avviene per gli altri agrumi, nei frutti di kumquat la parte biancastra che divide gli spicchi dell’esperidio, non è amara, e quindi per preparare una confettura di kumquat è possibile utilizzare i frutti interi, semplicemente tagliandoli e mescolandoli a pari peso in zucchero.
Questo piccolo frutto dall’apparenza simile al mandarino è molto utile per realizzare sfiziose ricette e piatti innovativi. Nonostante la sua scarsa diffusione sul territorio italiano, oggi possiamo trovare il kumquat anche nei supermercati più forniti. Marmellate, spaghetti carciofi e kumquat, scaloppine, creme, dolci, plum cake ciliegie e kumquat, canditi, semifreddi, macedonie, vitello: ecco alcuni dei piatti che potreste cucinare con facilità! I frutti del kumquat sono ricchi di vitamine, potassio, sono ottimi digestivi se consumati a fine pasto e si possono consumare al naturale, con o senza buccia! Utilizzali anche tu per creare gustose pietanze.
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Il kumquat (detto anche mandarino cinese) è un agrume, appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Il vero nome botanico
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