Pistacchio
La pianta del pistacchio ha origine in Asia, ma è diffusa anche in Europa e in America Settentrionale; questa pianta (il cui albero può raggiungere anche i 12 metri di altezza) cresce dunque anche in Italia, soprattutto nelle terre del sud, poiché predilige un clima caldo. La pianta può crescere comunque anche in zone più fredde, ma in questo caso sarà difficile che produca frutti. Il clima caldo non deve però essere particolarmente umido, perché il pistacchio non sopporta i ristagni idrici. Questa caratteristica va tenuta in considerazione anche quando si innaffia la pianta: nel periodo estivo deve essere irrigata regolarmente quando le temperature sono più alte e l'aria è particolarmente secca, tenendo sempre presente però, che il pistacchio è una pianta che cresce bene anche in zone più aride (i frutti infatti devono essere esposti al sole, affinché si secchino). Nel periodo invernale non è necessario innaffiare se non saltuariamente, se le precipitazioni non sono molte.
La pianta del pistacchio può essere coltivata anche in giardino, purché sussistano le condizioni climatiche ideali. I terreni su cui la pianta riesce ad attecchire sono molto vari (da quelli calcarei a quelli vulcanici) quindi non ci sono particolari indicazioni da seguire, salvo verificare la qualità drenante del terreno: non devono esservi ristagni d'acqua. La piantina va messa a dimora in inverno, avendo molta cura nel conservare intatta la zolla di terra intorno alle radici, poiché l'esposizione all'aria aperta potrebbe rovinarle. Appena tolto il sacchetto, va deposta nel centro della buca e le radici devono essere immediatamente ricoperte dal terreno. La piantina dovrebbe avere circa 1 o 2 anni al momento in cui viene piantata. Se si mettono a dimora diverse piantine, è necessario lasciare almeno 5-6 metri di distanza tra una pianta e l'altra: il diametro di ogni pianta può raggiungere i 5 metri. L'inverno successivo alla messa a dimora, sarà possibile potare i rami più esterni.
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Il frutto della Pistacia vera è ricco di vitamine e sali minerali. Per aiutare la pianta a produrre buoni frutti, occorre procedere con la concimazione del terreno. Nel periodo invernale, quando la pianta viene messa nel terreno, questo va precedentemente preparato con composti nutritivi, a base di fosforo e potassio. Successivamente sarà necessario proseguire con la concimazione nei vari periodi di crescita della pianta: per le piantine più giovani si possono usare fertilizzanti a base di azoto e nitrato ammonico, da distribuire tra maggio e giugno mentre per le piante adulte si preferiranno concimi a base di azoto, fosforo e potassio nel periodo finale della primavera, dopo la fioritura. Per le grandi coltivazioni, si deve considerare una media di circa 300 quintali di letame per ettaro da coltivare.
La pianta del pistacchio riesce ad adattarsi in condizioni climatiche di siccità ed è piuttosto robusta, ma è bene prestare attenzione ad alcune problematiche cui è soggetta, soprattutto nel periodo di riposo vegetativo. Tra la principali malattie della Pistacia vera troviamo funghi e ruggine ed esiste un parassita che attacca i frutti della pianta. Il periodo della primavera è quello più pericoloso per il rischio di funghi, che provocano la ruggine. I funghi si propagano a causa del vento e prosperano nell'umidità, andando a colpire la pianta nel periodo della fioritura. La malattia si manifesta con macchie gialle sulle foglie e corrispondenti pustole rosse al di sotto. Per risolvere questo problema, si possono spostare le piante oppure utilizzare dei fungicidi chimici. Il verme dei frutti invece, è un parassita che attacca proprio i frutti della Pistacia: la femmina depone le uova all'interno dei frutti non ancora maturi. Le larve si nutrono del frutto, rovinando così la coltivazione. Oltre a dover eliminare i frutti caduti e potenzialmente infestati, si può intervenire sia contro le larve che contro i parassiti adulti con appositi prodotti a base di acido fosforico.