Olivo cultivar

Olivo cultivar

Alla macchia mediterranea appartengono diverse piante che caratterizzano la nostra penisola italiana. L'olivo è una di queste piante che cresce non solo nelle zone mitigate, ma anche nelle sponde vicine ai grandi laghi e in alcune zone del Veneto e nel Friuli, in quanto la sua crescita non è condizionata dall'ostilità della terra o dalle zone in cui gli alberi da frutto non possono crescere ma necessita di altro. I principali fattori sono: l'altitudine, le gelate durature, la fisiologia e l'età. Se il clima è mite e non ci sono sbalzi di freddo, la piante crescono meglio e in modo ottimale, senza che i germogli siano bruciati. L'esposizione a Nord è l'ideale e non necessita di troppa acqua. L'olio ottenuto è gradevole, accompagna numerosi pasti ed è venduto sia nel privato che nel pubblico.
pianta dell'olivo cultivar

Potatura e forme di allevamento dell'olivo

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Le varietà autoctone diffuse nella penisola italiana

olio extravergine italiano Dal Nord al Sud della nostra penisola, le varietà dell'olivo sono numerose e con caratteristiche specifiche a seconda della regione e della terra in cui crescono. Parlando di cultivar, nelle Marche è diffusa la varietà chiamata Sargano che produce un olio dal gusto fruttato, un po' amaro e un po' piccante, unito al sapore di mela, mandorla fresca e carciofo. In Umbria troviamo la varietà San Felice che produce un olio con le stesse caratteristiche della precedente. La Carboncella è la varietà autoctona del Lazio e della Toscana. Ha caratteristiche simili al Moraiolo, l'olio è fruttato e delicato. Spostandoci in Sardegna, troviamo l'olio San Gliuliano prodotto da diverse cultivar tra le quali: arbequina, bosana, coratina, frantoio, leccino, semidiana e koroneiki.

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Olivo Moraiolo - Pianta da frutto - albero max 160 cm - 3 anni

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La tradizione della raccolta delle olive è un vero rito

la raccolta delle olive Un appuntamento fisso e rituale è la raccolta delle olive che si svolge nello stesso periodo, ovvero, da settembre a gennaio e con le stesse azioni che si ripetono. È una tradizione gelosamente rispettata e seguita alla lettera nella metodologia usata per raccoglierle, per lavarle e per sottoporle alla frangitura che, sebbene quest'ultima sia effettuata con macchinari più moderni, segue lo stesso schema nei tempi e nei modi. Nella raccolta delle olive hanno una grande importanza le due attività che sono la brucatura e la bacchiatura. La prima avviene manualmente o con dei rulli. La seconda, invece, è la bacchiatura e si svolge con reti poste alla base prima di raccogliere le olive e successivamente si conclude con la battitura effettuata attraverso strumenti come pertiche o scuotitori. La bacchiatura si svolge con precisione.


La coltivazione delle cultivar da tavola nei paesi esteri

pianta d'olivo a Ménerbes Sebbene l'Italia abbia un numero maggiore di varietà produce nel proprio territorio solo il 10% delle olive da tavola, in quanto preferisce esportarle e assegnare agli altri l'incarico di produrre l'olio. Il consumatore maggiore di olio è l'America, al secondo posto troviamo il nostro paese. All'estero le varietà più diffuse si trovano in Spagna, in Algeria, in Israele, in Morona e in Grecia. Attualmente il settore agroalimentare intende apportare delle innovazioni sia nei macchinari che nelle tecniche di coltivazione e di raccolta per migliorare l'aspetto genetico e individuare nuove varietà più adatte a fattori ostili come parassiti, ostacoli bioetici e tutto ciò che possa creare disturbo alla crescita delle piante e alla produzione dell'olio. Questo tipo di pianta, infatti, può venire attaccata da particolari insetti e da parassiti che possono compromettere in maniera seria le coltivazioni, arrecando un danno economico molto ingente.



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