Pothos

Il pothos

Una delle più tipiche piante da appartamento, il nome latino è Scindapsus, o epipremnum, o anche Pothos; comunemente vengono chiamati potos, anche se il nome scientifico pothos ora identifica un'altra specie di piante. Sono piante erbacee rampicanti o prostrate, originarie delle isole del Pacifico.

Queste piante sono decisamente molto facili da coltivare, e sopportano tranquillamente anche condizioni di vita che porterebbero ad un rapido deperimento qualsiasi altra pianta da appartamento: caldo secco, aria priva di umidità, polvere, angoli bui, prolungata siccità; i potos sembrano resistere anche al giardiniere più svagato, che si scorda delle sue piante. Forse questo è uno dei motivi che ha reso i pothos così diffusi, delle piante di grande successo, anche per la bellezza del loro fogliame brillante.

I pothos hanno grandi foglie ovali o cuoriformi, lucide, leggermente cerose, spesse e rigide, che si sviluppano su lunghi rami volubili, da cui spuntano radici aeree che permettono alla pianta di abbarbicarsi su qualsiasi sostegno; tipicamente si coltivano come rampicanti, ponendo nel loro vaso un tutore alto fino a un paio di metri, su cui la pianta si sviluppa; le varietà a foglie piccole spesso si coltivano in paniere appesi, come piante ricadenti. Esistono molte varietà di questa specie, generalmente con fogliame variegato di giallo, di bianco, di bianco rosato.

Il pothos è una delle piante da interni più apprezzate e diffuse: trova molti estimatori in virtù della sua estrema versatilità in diverse condizioni di luce e di clima. Ha per di più una crescita vigorosa e può essere utilizzata in diverse maniere: da rampicante, da decombente o lasciando crescere le sue lunghe liane in orizzontale, legandole a travi o ad elementi dell’arredamento.

Negli ultimi anni il suo gradimento è ulteriormente aumentato per le sue doti di “depuratrice dell’aria”. Alcuni studi hanno infatti appurato che è in grado di assorbire una grande quantità di inquinanti derivanti dal traffico cittadino (come il benzene e il monossido di carbonio) oltre ad alcuni componenti delle vernici, molto comuni nei nostri appartamenti (il toluene e la formaldeide).

pothos

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Coltivare il Potos

pothos Come riferito prima, queste piante sono veramente di facile coltivazione,e non si arrendono di fronte a nulla: mettetele in un angolino buio, smettete di annaffiarle, dimenticatevele e quando ritroverete il vostro potos sarà ancora vivo e vegeto.

Chiaro che per avere una pianta sana e rigogliosa è sempre bene garantirle le giuste condizioni di coltivazione, sicuramente otterremo una pianta co fogliame più lucido e con colori più vivaci, oltre ad uno sviluppo più rapido e ricco nel corso dei mesi.

Per coltivarlo al meglio poniamolo a dimora in un vaso non eccessivamente grande, con del terriccio universale; evitiamo i vasi eccessivamente grandi, che sembra non siano graditi ai pothos. Per tutto l'arco dell'anno teniamo la pianta in un luogo dove la temperatura non scenda mai al di sotto dei 12-15°C, o ne soffrirà parecchio.

Preferiamo posizioni abbastanza luminose, non colpite dai raggi diretti del sole; sopravvivono anche in luoghi bui, è in ogni caso consigliabile scegliere una zona della casa con un po' di luce filtrata.

Annaffiamo con regolarità, attendendo sempre che il terreno sia perfettamente asciutto prima di annaffiare nuovamente; evitiamo gli eccessi di acqua, poco graditi al potos; piuttosto che eccedere, annaffiamo una volta di meno, queste piante sopportano benissimo la siccità. Ogni 12-15 giorni, da marzo a settembre, aggiungiamo all'acqua delle annaffiature del concime per piante verdi. Se la pianta tende a produrre ramificazioni eccessivamente sottili e poco vitali non esitiamo a potarla, e in caso anche a rinvasarla, cambiando tutta la terra contenuta nel vaso.

IL POTHOS IN BREVE
Nome comune Photos
Famiglia e nome latino Araceae, Scindapsus, più di 40 specie
Tipo di pianta Liana, usata come decombente o legata a supporti, in orizzontale o verticale
Fogliame Persistente. Foglie lunghe fino a 10 cm (anche 50 in natura), cuoriformi, di solito verde scuro con macchie a contrasto. Comuni altre cultivar in un gran numero di varianti cromatiche
Lunghezza/larghezza da adulta Fino a 2 metri in coltivazione, fino a 5 in natura
Coltivazione  Facile
Manutenzione Non impegnativa
Necessità idrica Da media ad alta
Umidità ambientale alta
Crescita rapida
Temperatura minima 13°C
Temperatura ideale 18-25°C
Esposizione Luminosa, no sole diretto (specialmente da maggio a settembre)
Utilizzo Appartamento, serra temperata, veranda
Terreno Molto leggero, quasi inerte
pH Da subacido ad acido
Propagazione Talea, divisone o propaggine
Avversità Molto resistente; marciumi, ragnetto rosso


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"Rubare" la pianta della vicina

pothos Spesso ci capita di vedere in casa di un'amica una bella pianta, che non troviamo in vivaio; nel caso del potos possiamo tranquillamente propagarlo "rubando" un piccolo pezzo di piante nel luogo dove l'abbiamo vista. Chiaro che il termine rubare è improprio, quando vediamo una pianta che ci piace, non esitiamo a chiedere al padrone della stessa se possiamo averne in dono una foglia o una porzione di ramo.

Sono piante da appartamento che producono liberamente numerose radici aeree, lungo tutto il fusto, spesso all'ascella fogliare; praticamente ogni foglia può diventare una nuova pianta, è sufficiente asportare un pezzo di pianta che abbia già delle radici, porla su una vaso colmo di terriccio fresco, e con buona probabilità la pianta attecchirà, donandoci una nuova pianta da crescere ed ammirare. Ovviamente, come suggeriamo sempre in caso di talee, per maggiore sicurezza prepariamo sempre un certo numero di talee, così nel gruppo almeno una attecchirà con sicurezza; nel caso del pothos possono bastare 2-3 talee per darci la certezza di ottenere una nuova pianta.


Rampicanti sul tutore

pothos In natura i Potos si sviluppano lungo il tronco di altre piante, arrampicandocisi; sono quindi piante originarie di una zona di sottobosco umido e fresco. In casa dovremo cercare di imitare la natura, per quanto possibile; in vivaio possiamo trovare lunghi tutori in plastica, leggeri e maneggevoli, ricoperti da un sottile strato di muschio o di spugna, su cui andremo ad avvolgere parte della pianta, lasciando che poi si sviluppi liberamente.

Quando inseriamo un nuovo tutore in un vaso avremo cura di avvolgere bene la pianta alla base del tutore, eventualmente fissandola con del filo di ferro o di rafia, in modo da invitarla a proseguire lungo il tutore; per invitare ulteriormente la pianta a svilupparsi lungo il tutore ricordiamo che la spugna e il muschio sono fatti per essere mantenuti umidi, semplicemente versando poca acqua sull'apice del tutore. Oltre a fornire in questo modo acqua alla pianta, ed a creare un ambiente su cui possa crescere, andremo così anche ad aumentare l'umidità ambientale.


Caratteristiche generali del pothos

La pianta conosciuta a livello orticolo come pothos fa in realtà parte del genere Scindapsus (fam. delle Araceae). Le circa 40 specie che lo compongono sono praticamente tutte originarie delle foreste pluviali delle fasce tropicali ed equatoriali del continente asiatico. Allo stato spontaneo si sviluppano aggrappandosi agli alberi per raggiungerne la cima e quindi usufruire di più luce ed acqua. Per questa ragione sono in grado di produrre steli (in questo caso “liane”) lunghe anche più di 5 metri (però in coltivazione raramente superano i 2).

Per aggrapparsi fa uso di radici aeree utili anche per avere accesso all’acqua piovana o presente nell’atmosfera come vapore. Sono anche capaci di assorbire nutrienti, come sali minerali, dagli altri vegetali (in particolare dalla corteccia e dai muschi presenti).

Lungo gli steli vengono prodotte le foglie, alterne a forma di cuore, molto consistenti e decorative. Le varietà sono verde scuro lucido, ma vengono ulteriormente valorizzate dalla presenza di variegature e macchie in moltissime sfumature diverse: oro, crema, argento, bianco. Grazie al lavoro degli orticoltori possiamo poi sceglierne anche con basi diverse e più luminose come il verde chiaro (quasi acido) o il verde oliva.

In coltivazione la fioritura avviene raramente (e, essendo piuttosto insignificante, non viene neanche incoraggiata). Nell’ambiente d’origine si produce dopo la stagione delle grandi piogge: i fiori sono piccolissimi e, come per tutte le Araceae, raccolti in uno spadice a sua volta circondato da una spata.


Temperature e umidità ambientale

pianta di pothos Il pothos trova negli appartamenti cittadini un ambiente pressoché ideale per il suo sviluppo rigoglioso, specialmente se tenuto costantemente negli ambienti abitati. Il suo clima ideale è infatti caratterizzato da temperature medio-alte (da 18 a 25°C). Dall’autunno a primavera vivrà quindi benissimo nelle nostre cucine o salotti. In estate possiamo decidere di tenerlo all’interno (specialmente se abbiamo aria condizionata) o spostarlo all’esterno (sulla terrazza o, se ne disponiamo, in un’area protetta del giardino).

In ogni caso ricordiamoci che, per crescere rigoglioso (e non attirare parassiti quali il ragnetto rosso) necessità di un alto tasso di umidità ambientale che dovrà essere ulteriormente incrementato quando superiamo i 25°C. Possono essere molto utili frequenti vaporizzazioni con acqua demineralizzata, l’utilizzo di sottovasi di argilla espansa umida o l’attivazione di umidificatori elettrici. I tutori ricoperti di sfagno sono validi aiuti sotto questo aspetto.


Irrigazione e Annaffiature pothos

Gli apporti idrici devono essere costanti, ma è importante non esagerare: il substrato deve risultare sempre fresco, ma mai bagnato pena l’avvento di marciumi diffusi. Un buon metodo consiste nel testare con un dito, in profondità, lo stato del terriccio e procedere solo se appare pressoché asciutto.

Il pothos è molto sensibile alla presenza di minerali (soprattutto ai sali di calcio): innalzano il pH del terreno e si depositano sulle radici, impedendo le loro funzioni. L’ideale, per tutti gli usi, l’impiego di acqua demineralizzata o piovana.

Di tanto in tanto può essere utile porre la pianta all’aperto sotto ad una forte pioggia: la rinfrescherà totalmente ed eliminerà polvere ed altri residui presenti sulle foglie.


Pothos in inverno

pothos con tutore Sono piante molto sensibili al freddo: per evitare danni permanenti dobbiamo evitare assolutamente di scendere sotto i 13°C. Durante la brutta stagione è possibile indurre un leggero riposo vegetativo spostando il vaso in un locale poco riscaldato (ideali temperature dai 15 ai 18°C) e con un’illuminazione più soffusa. Conseguentemente ridurremo anche l’apporto idrico (accertandoci però sempre che il substrato non si secchi completamente). Molto importante è anche proteggere la pianta dalle correnti d’aria e dai repentini cambiamenti termici: potrebbero causare ingiallimenti a carico delle foglie e degli steli. Adattiamo la pianta molto gradualmente alla nuova collocazione.


Pothos e luce

La rapida crescita che lo contraddistingue va supportata da un’esposizione estremamente luminosa. In appartamento sono adatte le stanze con finestre esposte a Sud o ad Est e quindi illuminate per buona parte della giornata.

Bisogna precisare che il sole (specialmente se concentrato dai vetri) può causare delle scottature sulla lamina fogliare. Questo può verificarsi con più probabilità nei mesi da maggio a settembre, anche a seconda della nostra collocazione geografica, mentre è molto più raro durante gli altri mesi.

Nella bella stagione possiamo decidere di spostare all’esterno il nostro pothos: scegliamo una collocazione dove la luce sia abbondante, ma filtrata (per esempio sotto un pergolato o all’ombra di albero a foglia caduca).

Facciamo notare oltre a ciò che le cultivar a foglia variegata, per svilupparsi correttamente, esigono assolutamente ambienti luminosissimi a causa della minor quantità di clorofilla presente sulla lamina.


Terreno del pothos

Il substrato adatto al pothos deve essere leggero e poroso, capace al contempo di mantenersi fresco ma anche di drenare l’acqua in eccesso. Si possono utilizzare i miscugli già pronti per piante verdi, ma l’ideale è realizzarne uno autonomamente. In quel caso compriamo della torba di buona qualità e aggiungiamo corteccia di pino sterilizzata (tramite bollitura o in forno) e della sabbia di fiume di media granulometria. In alternativa (o insieme) alla torba si può utilizzare del terriccio di foglie.


Rinvaso

rinvaso del pothos Queste liane, nelle giuste condizioni, crescono molto vigorosamente: quasi certamente si renderà necessario il rinvaso ogni anno scegliendo un contenitore più grande o dividendo l’esemplare e cambiando totalmente il substrato (che di solito tende a deteriorarsi velocemente e perdere la sua capacità di mantenersi fresco).

Il periodo migliore per questa operazione è la fine dell’inverno, quando la pianta non ha ancora totalmente ripreso l’attività vegetativa. Dopo aver estratto delicatamente il pane di terra osserviamo bene le radici ed eliminiamo quelle che paiono vecchie, secche o compromesse da marciumi.

Se non vogliamo dividere optiamo per un vaso solo un po’ più ampio del precedente (al massimo maggiore di 4 cm): queste piante tendono infatti ad occupare tutto lo spazio disponibile per le radici prima di cominciare nuovamente a produrre nuovi steli e foglie.

Importante è predisporre sul fondo uno strato a base di ghiaia, cocci o argilla espansa: l’acqua deve sempre defluire liberamente.

Se vogliamo un portamento rampicante inseriamo nel centro uno degli appositi supporti ricoperti di sfagno o fibre (si trovano facilmente in tutti i vivai). Seguiamo la pianta per qualche giorno con abbondanti irrigazioni.


Concimazione pothos

Essendo una liana dallo sviluppo vigoroso necessita di un frequente supporto nutritivo: scegliamo un prodotto per piante verdi in cui l’azoto sia preponderante rispetto fosforo e potassio, dimezzando la dose indicata sulla confezione. Dalla primavera all’autunno somministriamo una volta al mese, sciogliendolo nell’acqua di irrigazione. In inverno possiamo sospendere o diradare ulteriormente, specialmente se l’esemplare è in una stanza poco riscaldata.


Potatura e cimatura

pianta di pothos Non son strettamente necessarie. Dopo il rinvaso, per stimolare la ripresa vegetativa, possiamo accorciare gli steli fino di circa 1/3. La cimatura è consigliata a chi voglia ottenere un esemplare cespuglioso visto che stimola l’emissione di nuove liane dalla base. Può essere effettuata più volte all’anno.


Malattie del pothos

È un vegetale molto sano. Gli unici problemi riscontrabili sono i marciumi (causati da substrato non adatto e irrigazioni eccessive) e il ragnetto rosso (esposizione troppo luminosa e bassa umidità ambientale).


Varietà del pothos

Scindapsus aureus ha foglie verde acceso con maculature dorate o bianche: tra le più diffuse.

Scindapsus pictus foglie col verde medio variegate nell’argento. Steli molto lunghi adatti da far arrampicare o da far cadere da cestini.

Scindapsus trubii foglie verde chiaro o verde scuro, alle volte con macchie bianche o argento. Il retro è più chiaro.