Potatura degli arbusti da fiore
Per ottenere ogni anno arbusti rigogliosi, ed abbondati fioriture, è fondamentale accertarsi che le nostre piante vengano coltivate nel modo migliore, ricevendo annaffiature e concimazioni adeguate. Per favorire le fioriture è anche importante ricordarsi di effettuare le potature più adatte ad ogni singolo genere di arbusti; purtroppo una potatura generale, da effettuarsi una sola volta all'anno, e da praticare su tutte le piante che popolano il nostro giardino, difficilmente ci darà risultati soddisfacenti. Ogni arbusto infatti ha un suo periodo di sviluppo specifico, e la produzione dei fiori avviene nell'arco di mesi diversi; è quindi fondamentale procedere alla potatura degli arbusti solo nel periodo più adatto, ed asportando solo le ramificazioni che impediscono uno sviluppo equilibrato.
La prima grossa distinzione da fare prima di accingersi alla potatura dipende dal tipo di sviluppo degli arbusti: alcuni arbusti infatti producono fiori solo sui rami nuovi, altri invece ne producono sui rami vecchi, o almeno dell'anno precedente. Va da sè che una potatura drastica, su una pianta che produce i boccioli floreali sui rami vecchi, ci priverà di gran parte dei fiori.
La pianta più conosciuta che produce fiori sui rami nuovi è la rosa; infatti se lasciato senza potatura, un arbusto di rose, con il passare del tempo, produrrà sempre meno fiori, e solo nella parte più alta dei fusti; per favorire una fioritura abbondante e ben distribuita è quindi necessario asportare tutte le ramificazioni più vecchie, ed accorciare anche i rami vigorosi: in questo modo si favorisce lo sviluppo di nuovi rami e quindi di molti fiori. Lo stesso ragionamento si fa per le buddleje, per gli arbusti di fucsia da giardino, i cariopteris e i callistemon; una vigorosa potatura autunnale o a fine inverno favorisce lo sviluppo di nuovi rami colmi di fiori.
Al contrario molti altri arbusti fioriscono soltanto sul legno vecchio, o comunque sui rami già lignificati, mentre le nuove ramificazioni, ancora verdi, saranno prive di fiori; in questo caso una potatura invernale asporterà gran parte dei fiori, mentre una corretta potatura andrà effettuata dopo la fioritura; in questo modo godremo appieno di tutti i fiori, ed inoltre favoriremo lo sviluppo di nuove ramificazioni, che l'anno successivo porteranno i fiori.
Tipico esempio di tale comportamento è il cercis, o albero di giuda, che spesso porta fiori addirittura sul tronco principale, la parte più vecchia e coriacea della pianta; lo stesso dicasi per ortensia, azalea, forsizia.
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Moltissimi giardini vengono potati solo una volta all'anno, verso la fine dell'inverno. Purtroppo questa pratica non andrebbe generalizzata a tutte le piante del giardino; molte piante infatti portano fiori a primavera inoltrata o addirittura in estate, e quindi hanno settimane, o addirittura mesi, per riprendersi dalla potatura; altre piante invece hanno una fioritura molto precoce; quindi durante il periodo di fine inverno già portano le gemme floreali: in questo caso una indiscriminata potatura asporta gran parte dei fiori, prima ancora che sboccino. Per questo motivo è consigliabile potare le piante a fioritura precoce dopo la fioritura, in modo da permettere a tutti i boccioli di sbocciare nel giusto periodo dell'anno.
Lo stesso ragionamento si può fare per la potatura autunnale: è bene evitare di potare in autunno le piante da bacca; potature drastiche in autunno di callicarpa, cotoneaster o altre piante da bacca, ci privano appunto di gran parte delle bacche, che in inverno spesso sono le uniche decorazioni colorate del nostro giardino.
In natura le piante non necessitano di potature: il vento, le malattie, gli animali, asportano parte dei rami più deboli o rovinati, senza necessità di interventi esterni.
Per quanto riguarda invece gli arbusti presenti nei nostri giardini, siamo costretti a praticare potature più o meno consistenti, a causa del fatto che il giardino non è un ambiente naturale, e le piante in esso contenute spesso sono il risultato di centinaia di anni di ibridazioni.
Come detto prima le nostre potature possono essere effettuate per favorire lo sviluppo di nuove gemme floreali, in modo da godere di un maggior numero di fiori per un periodo prolungato di tempo.
Possiamo però praticare anche potature di altro tipo in giardino:
- Potatura di svecchiamento
Spesso capita di dover asportare i rami vecchi e deboli di un arbusto, per favorire lo sviluppo di nuove ramificazioni più vigorose; è un intervento che viene effettuato ad esempio sulle rose, che tendono con gli anni a sviluppare fusti eccessivamente deboli o disordinati.
- Potatura di pulizia
Si tratta del tipo di potatura che correttamente dovremmo effettuare in autunno ed alla fine dell'inverno: rimuovendo i rami rovinati dal freddo o dal vento, le parti affette da malattie o rosicchiate dai parassiti; il fogliame rovinato. In questo modo rimuoviamo le parti ormai morte della pianta, scarsamente decorative.
- Potatura di contenimento
Spesso nei nostri giardini alcuni arbusti raggiungono dimensioni eccessive, oppure si allagano sul terreno del vicino: interveniamo quindi ad asportare parte della chioma per fare in modo che l'arbusto si mantenga entro dimensioni inferiori a quelle raggiunte. Questa operazione si pratica anche per quegli arbusti, come le ginestre o le buddleje, che con il tempo tendono ad allungarsi ed allargarsi molto, svuotandosi nella parte bassa: una buona potatura di contenimento, che andrà ad accorciare tutte le ramificazioni, favorisce lo sviluppo di rami e gemme anche nella parte bassa dell'arbusto, mantenendo una chioma tondeggiante e densamente ramificata.
Ci sono molti altri metodi di potatura ma fondamentalmente questi tre sono quelli che ogni amante del giardino si trova a praticare ogni anno.
Ricordiamo che perchè la potatura ci faccia godere dei suoi benefici, senza danneggiare le piante, è molto importante utilizzare i giusti attrezzi: le forbici e le cesoie da potatura devono essere di ottima qualità, per praticare tagli netti e puliti, privi di sbavature; in questo modo si favorisce la rimarginazione del taglio. Il taglio si effettua nei pressi di una gemma, o di una foglia, evitando di rovinare la gemma sottostante o di lasciare antiestetici monconi. Per evitare che malattie o parassiti vengano diffusi nel giardino da piant a pianta, dopo aver potato ogni arbusto puliamo accuratamente le lame delle cesoie, utilizzando ad esempio dell'alcool denaturato.
Se pratichiamo tagli su rami molto grandi copriamo la parte esposta con del mastice da potatura, che impedirà lo sviluppo di malattie fungine.
Nel caso di potatura di rami malati o con parassiti ricordiamo di asportare dal giardino la risulta della potatura, per evitare di lasciare sul terreno materiale adatto allo sviluppo di parassiti e malattie.
Per quel che riguarda i cespugli fioriti invece il trattamento è molto più semplice ed immediato. Il materiale ottenuto dalla potatura è solitamente piuttosto voluminoso e quindi cerchiamo di essere attrezzati al momento della potatura per lo smaltimento.
I cespugli sono dotati quasi sempre di buon ricaccio e quindi quando si potano dovremo cercare di effettuare un taglio abbondante che abbia anche cura di non alterare troppo la forma del cespuglio o comunque che cerchi il più possibile di dare una forma adeguata alla pianta.
Prima di procedere con il taglio, se vogliamo ottenere dei cespugli fioriti, assicuriamoci di conoscere bene le caratteristiche della pianta che andremo a potare: è fondamentale sapere se la specie fiorisce sui rami dell'anno o sui rami degli anni precedenti.
Le piante che fanno i fiori sui rami degli anni precedenti non vanno potate in primavera perchè altrimenti si rischia di perdere la fioritura. Le piante che fioriscono sui rami dell'anno possono invece essere potate senza problemi a fine inverno senza paura di compromettere la fioritura della pianta.