Semina delle orticole
Le tecniche di impianto attualmente più diffuse per la maggior parte delle orticole sono sostanzialmente due: la semina diretta oppure il trapianto di piantine allevate in vivaio.
La scelta della tecnica, soprattutto per l'hobbista, ricade più spesso sulla semina diretta, in quanto molto più rapida ed anche molto più economica. In realtà le analisi da fare sarebbero più profonde, infatti la scelta della tecnica di impianto dovrebbe essere dipendente dai fattori ambientali, dalle caratteristiche delle piante stesse e dalle caratteristiche del terreno.
Vediamo ora nel dettaglio le singole tecniche.
Per il comune hobbista questa è la tecnica di semina più semplice, in quanto non sono necessari particolari attrezzi o macchinari, come nel caso delle coltivazioni industriali, ma soltanto un uso attento delle mani, che permetta alle sementi di mantenere uno spazio colturale di giuste dimensioni e più o meno costante e regolare.
La semina diretta porta con se anche alcuni altri vantaggi come ad esempio uno sviluppo più in profondità dell'apparato radicale che consente alle piante di incappare in minor misura in situazioni di disagio dovute a stress idrico.
Come in tutte le cose, insieme ai "pro" vi sono anche alcuni "contro", sappiamo infatti che le piante impiantate attraverso questa tecnica necessitano di cicli colturali più lunghi, comprendenti interventi propedeutici come il diserbo, inoltre questa tecnica non permette di fare semine molto precise dal punto di vista della densità delle piante, della loro uniformità sul terreno e dei tempi di germinazione.
A questi piccoli problemi si può in parte ovviare acquistando dei semi confezionati con una particolare tecnica ormai in auge da molti anni e nota con il nome di confettatura: i semi vengono ricoperti da un sottile pellicola di resina che rende la superficie uniforme, consentendo alla maggior parte di essi di uniformare i periodi di germinazione.
Esiste addirittura un tipo di confettatura chiamata Split-pill, la cui pellicola ha la particolarità di dividersi in due a contatto con un certo grado di umidità.
Per avere tempi di germinazione ancora più uniformi si può poi passare all'utilizzo di sementi calibrate o di precisione, le quali sono selezionate in base alla dimensione (omogenee) ed hanno grossi vantaggi rispetto all'uniformità di emergenza e alla tolleranza di temperature non ottimali.
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Nelle semine dirette in pieno campo è molto importante ricercare le condizioni ottimali alla germinazione ed allo sviluppo della semente prescelta, la velocità e la percentuale di germinazione dipendono infatti da una serie di fattori, alcuni tipici della specie o della varietà, altri di tipo ambientale. Molto importante è il metodo di conservazione delle sementi prima della semina stessa, soprattutto nel caso di semi non particolarmente longevi, i quali vanno mantenuti ad una umidità del 6-8 % circa, in condizioni di temperatura moderata (14°/15° C) e bassa umidità relativa (30 - 40 %), possibilmente all'interno di contenitori impermeabili.
La temperatura risulta elemento di fondamentale influenza nelle fasi di germinazione insieme alle condizioni di umidità del substrato, queste ultime sono differentemente tollerate dalle diverse specie di sementi, abbiamo infatti semi che germinano bene in condizioni di umidità elevate ed altri che germinano bene nella condizione inversa, vi sono poi alcune specie come, Zucca, Melone, Anguria, Ravanello, che germinano bene in ambedue le condizioni.
Normalmente nelle specie orticole non si verificano fenomeni di dormienza dei semi, tranne nel caso di semi molto vecchi o mal conservati.
La qualità della semente è forse l'aspetto più importante di tutto il processo di coltivazione, al quale è bene dedicare una grande attenzione in quanto, oltre alle caratteristiche viste fino a questo momento, germinabilità, energia germinativa, purezza e uniformità di calibrazione, non bisogna sottovalutare la grande importanza che rivestono gli aspetti inerenti la sanità del seme ed il patrimonio genetico della varietà cui appartiene.
Purtroppo la sanità del seme è difficilmente verificabile, se non attraverso analisi di laboratorio.
Dal momento che le caratteristiche genetiche della cultivar prescelta si possono controllare solamente al momento della raccolta è sorta negli anni l'esigenza di utilizzare sementi che siano certificate da organismi di controllo che garantiscano la rispondenza delle resistenze genetiche dichiarate a quelle effettivamente possedute dal seme.
La produzione di colture attraverso la tecnica del trapianto consente l'utilizzo di semi molto costosi in quanto la germinazione degli stessi risulta totale (con bassissima quantità di semi non germinati) consentendo quindi l'utilizzo di quantità molto inferiori alle classiche sementi per semina diretta.
Inoltre il trapianto permette di anticipare il ciclo colturale ottenendo produzioni precoci; questo aspetto risulta molto vantaggioso nel caso delle colture industriali in quanto consente di coltivare nello stesso appezzamento di terreno più colture differenti nello stesso anno. Con l'adozione di questa tecnica non è più necessario compiere le operazioni preliminari di diserbo e diradamento (non importanti vista la necessaria lavorazione preventiva del terreno).
Ovviamente tra i vantaggi maggiormente intuibili abbiamo la possibilità di disporre le piantine in maniera molto precisa (in termini spaziali) attribuendo ad esse la specifica densità che necessitano per svilupparsi nel migliore dei modi.
Anche questa tecnica, come la precedente, annovera tra le sue caratteristiche alcune negatività: ad esempio problemi di attecchimento legati alle condizioni ambientali e alle possibilità di irrigazione.
La densità ottimale di coltivazione non è un parametro costante ma può al contrario essere influenzato da un elevato numero di fattori, tra i quali la capacità di competizione di ogni singola specie, le condizioni climatiche e le disponibilità idriche e nutritive.
Nel corso degli anni si è giunti a stabilire, per ogni coltura, i limiti entro cui può oscillare la densità colturale e come essa possa essere influenzata da altri aspetti importanti come l'irrigazione e la concimazione. Gli effetti delle densità colturali vengono studiati in rapporto alla produzione totale per pianta e per metro quadrato: il rapporto che si stabilisce tra densità colturale e produzione per unità di superficie è inversamente proporzionale, infatti all'aumentare della densità la produzione unitaria per pianta decresce più o meno velocemente a seconda della competitività delle specie che si trovano vicine.
Vi sono alcune colture che non risentono di una alta densità colturale come ad esempio le insalate da taglio o gli ortaggi da condimento (basilico, prezzemolo, sedano).
Un ultimo rapporto da considerare, anche se di difficile valutazione per l'hobbista (esistono comunque kit per l'analisi del terreno), è quello tra densità colturale e disponibilità idriche e minerali del terreno, fattori questi, che possono influenzare in maniera sensibile la produttività delle piante.
Dopo avere dato una breve descrizione delle due principali tecniche di impianto da un punto di visita tecnico, vogliamo parlare anche di un aspetto, molto affascinante e forse negli ultimi tempi dimenticato, che influenza, a volte in maniera anche determinante, la buona riuscita di un raccolto, la preparazione di conserve, l'imbottigliamento del vino ecc..: l'influsso della luna sul nostro pianeta.
Alcuni considerano questo un argomento ai limiti della fantascienza ma in realtà, fin dall'antichità, l'essere umano ha potuto toccare con mano, ed imparare a gestire, i condizionamenti sulla natura che questo satellite esercita.
Il fenomeno è stato oggetto nel passato di numerosi studi scientifici che ne hanno accertato gli effetti, non a caso, ancora oggi, dove non si utilizzano tecnologie che permettono di ovviare a questi vincoli, si programmano molte attività agricole ed orticole proprio in funzione delle fasi lunari.
La luna gira attorno alla terra ad una distanza media di circa 385000 Km percorrendo un'orbita ellittica. A causa del tipo di orbita che compie, la luna non si trova sempre alla stessa distanza della terra, sono così stati determinati sia il punto in cui viene a trovarsi alla massima distanza, chiamato Apogeo (405000Km ca.), sia il punto di massima vicinanza, chiamato Perigeo (355000 Km ca.).
Durante il suo cammino l'orbita della luna interseca quella della terra in più punti, sia nella fase ascendente che in quella discendente, e a queste intersezioni è stato dato il nome di Nodi.
Abbiamo citato queste cifre in quanto è importante sapere che l'attrazione che il satellite esercita verso il nostro pianeta varia a seconda della distanza a cui si trova rispetto ad esso, detto questo è ovvio che gli influssi della luna sono massimi quando viene a trovarsi nel punto individuato come Perigeo, mentre sono minimi quando si trova all'Apogeo.
A seconda dei diversi punti di riferimento che si prendono è possibile calcolare il mese solare in cinque modi differenti: mese sinodico, mese siderale, mese tropico, mese anomalistico e mese draconitico; il metodo più semplice da un punto di vista visivo è quello del mese sinodico, che rappresenta l'intervallo di tempo trascorso tra una luna nuova e la successiva ed ha una durata di 29 giorni, 12 ore e 44 minuti.
Le fasi lunari
Per semplicità possiamo individuare 4 fasi lunari principali:
· Luna nuova: la luna non è visibile in quanto il lato che rivolge alla terra non è illuminato dal sole.
· Mezza luna crescente: inizia circa una settimana dopo la fase di luna nuova, in questo caso il satellite mostra alla terra metà dalla sua faccia illuminata dal sole.
· Luna piena: dopo circa due settimane dalla luna nuova abbiamo la fase di luna piena, dove la luna raggiunge la sua massima luminosità e mostra illuminata tutta la sua superficie.
· Mezza luna calante: inizia a tre settimane circa dalla fase di luna nuova, dove si ripete, anche se al contrario, quanto accaduto nella fase di mezza luna crescente.
Abbiamo già detto che gli influssi della luna sul nostro pianeta sono stati ampiamente provati, a questo punto vediamo, senza scendere in particolari troppo tecnici, quali essi siano intermini pratici.
Anzitutto sfatiamo una credenza molto diffusa: la luna non brilla di luce propria, lo splendore di cui la vediamo brillare non è altro che la luce dei raggi solari assorbita e riflessa verso la terra.
Nonostante la fonte di luce sia sempre il sole, studi passati anno dimostrato che l'influenza dei due tipi di luce, quella solare e quella lunare, sui vegetali sono molto diversi.
Da notare il fatto che anche se si tratta di luce riflessa, quella della luna non è meno potente di quella solare, sulle piante a fusto alto infatti si può arrivare addirittura ad avere quelle che sono dette le "bruciature da luna", traumi dei canali linfatici dovuti alla eccessiva luce lunare assorbita, che provocano la morte dei germogli.
La luna ha una influenza vitale sulle piante e, cosa molto più importante, complementare a quella del sole ma assolutamente diversa. Essa esplica il suo condizionamento sullo sviluppo delle piante, sulla germinazione dei semi (i raggi lunari penetrano più in profondità nel terreno di quelli solari) e facilita un'altra serie di funzioni che non possono avvenire durante il giorno a causa dell'elevata intensità della luce del sole.
In pratica, il metabolismo dei vegetali dipende dalla luce della luna tanto quanto dipende da quella del sole.
Per sapere quali sono i momenti più adatti per compiere le varie operazioni, dalla semina al raccolto, alla conservazione, in armonia con le fasi lunari è sufficiente consultare calendari lunari che forniscano il passaggio della luna nelle diverse regioni zodiacali, indicando per ognuna di queste le colture più idonee a cui dedicarsi e il genere di lavorazioni più adatte.
Vediamo alcuni consigli sulla coltivazione nell'orto: i pomodori vanno raccolti possibilmente in fase di luna crescente se sono destinati al consumo freschi, mentre è meglio alcuni giorni dopo un plenilunio per raccogliere quelli da conserva.
Seminare la lattuga con la luna crescente per ottenere un rapido sviluppo, a scapito però di una minore compattezza del cuore, mentre la cipolla deve essere seminata in fase di luna calante in quanto con la luna crescente il bulbo risulta acquisire un sapore peggiore.
Il taglio del prato andrebbe eseguito con la luna calante in quanto in questa fase l'erba tagliata si asciuga più in fretta, evitando l'insorgere di muffe.
Per compiere le operazioni nel vostro orto o nel vostro giardino consigliamo l'utilizzo dei seguenti prodotti:
· Biotron S per l'apporto di sostanza organica al terreno
· Sinergon 2000 per favorire la germinazione ed evitare le crisi da trapianto
· Granverde minerale per orto e giordinoper fornire il nutrimento necessario alla crescita degli ortaggi.
Per semplicità possiamo individuare 4 fasi lunari principali:
· Luna nuova: la luna non è visibile in quanto il lato che rivolge alla terra non è illuminato dal sole.
· Mezza luna crescente: inizia circa una settimana dopo la fase di luna nuova, in questo caso il satellite mostra alla terra metà dalla sua faccia illuminata dal sole.
· Luna piena: dopo circa due settimane dalla luna nuova abbiamo la fase di luna piena, dove la luna raggiunge la sua massima luminosità e mostra illuminata tutta la sua superficie.
· Mezza luna calante: inizia a tre settimane circa dalla fase di luna nuova, dove si ripete, anche se al contrario, quanto accaduto nella fase di mezza luna crescente.
Abbiamo già detto che gli influssi della luna sul nostro pianeta sono stati ampiamente provati, a questo punto vediamo, senza scendere in particolari troppo tecnici, quali essi siano intermini pratici.
Anzitutto sfatiamo una credenza molto diffusa: la luna non brilla di luce propria, lo splendore di cui la vediamo brillare non è altro che la luce dei raggi solari assorbita e riflessa verso la terra.
Nonostante la fonte di luce sia sempre il sole, studi passati anno dimostrato che l'influenza dei due tipi di luce, quella solare e quella lunare, sui vegetali sono molto diversi.
Da notare il fatto che anche se si tratta di luce riflessa, quella della luna non è meno potente di quella solare, sulle piante a fusto alto infatti si può arrivare addirittura ad avere quelle che sono dette le "bruciature da luna", traumi dei canali linfatici dovuti alla eccessiva luce lunare assorbita, che provocano la morte dei germogli.
La luna ha una influenza vitale sulle piante e, cosa molto più importante, complementare a quella del sole ma assolutamente diversa. Essa esplica il suo condizionamento sullo sviluppo delle piante, sulla germinazione dei semi (i raggi lunari penetrano più in profondità nel terreno di quelli solari) e facilita un'altra serie di funzioni che non possono avvenire durante il giorno a causa dell'elevata intensità della luce del sole.
In pratica, il metabolismo dei vegetali dipende dalla luce della luna tanto quanto dipende da quella del sole.
Per sapere quali sono i momenti più adatti per compiere le varie operazioni, dalla semina al raccolto, alla conservazione, in armonia con le fasi lunari è sufficiente consultare calendari lunari che forniscano il passaggio della luna nelle diverse regioni zodiacali, indicando per ognuna di queste le colture più idonee a cui dedicarsi e il genere di lavorazioni più adatte.
Vediamo alcuni consigli sulla coltivazione nell'orto: i pomodori vanno raccolti possibilmente in fase di luna crescente se sono destinati al consumo freschi, mentre è meglio alcuni giorni dopo un plenilunio per raccogliere quelli da conserva.
Seminare la lattuga con la luna crescente per ottenere un rapido sviluppo, a scapito però di una minore compattezza del cuore, mentre la cipolla deve essere seminata in fase di luna calante in quanto con la luna crescente il bulbo risulta acquisire un sapore peggiore.
Il taglio del prato andrebbe eseguito con la luna calante in quanto in questa fase l'erba tagliata si asciuga più in fretta, evitando l'insorgere di muffe.
Per compiere le operazioni nel vostro orto o nel vostro giardino consigliamo l'utilizzo dei seguenti prodotti:
· Biotron S per l'apporto di sostanza organica al terreno
· Sinergon 2000 per favorire la germinazione ed evitare le crisi da trapianto
· Granverde minerale per orto e giordinoper fornire il nutrimento necessario alla crescita degli ortaggi.