Dryadella
Il genere Dryadella conta circa quaranta specie di orchidee di dimensioni contenute, originarie dell'America meridionale, in particolar modo della fascia andina; fino ad alcuni anni fa queste orchidee erano comprese nel genere masdevallia.
Formano densi cespi di piccole foglie nastriformi, lunghe 7-15 cm, leggermente carnose, arcuate o erette, che spuntano singolarmente dalle radici rizomatose; in autunno-inverno alla base di ogni singola foglia crescono fusti, generalmente più corti delle foglie, che portano piccoli fiorellini campanulati, singoli o in numero di 3-4 per fusto. I fiori della dryadella sono generalmente giallo-verdastro, con puntinature marroni o porpora scuro. D. albicans ha fiori bianco crema, con puntini porpora. Queste orchidee sono abbastanza facili da coltivare; grazie ai rizomi striscianti tendono ad allargarsi formando ampie colonie.
Per la migliore coltivazione di queste orchidee mantenere in luogo semiombreggiato, ma abbastanza luminoso; in inverno vanno tenute in casa, o in serra temperata, possibilmente a temperature vicine ai 15°C; in estate è bene porle in posizione fresca e ventilata, poichè temono le temperature eccessivamente alte. Le temperature adatte per la coltivazione di queste orchidee è compresa tra i 12 e i 24 °C.
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E' importante annaffiare regolarmente, evitando di inzuppare troppo il terreno e lasciando asciugare il substrato tra un'annaffiatura e l'altra così che non ci sia la possibilità di ristagni idrici; ogni 15-20 giorni fornire del concime specifico per orchidee mescolato all'acqua delle annaffiature. Nei periodi caldi dell'anno, e nei mesi in cui è acceso il riscaldamento domestico, è bene aumentare l'umidità ambientale, vaporizzando spesso le foglie con acqua demineralizzata.
Le orchidee Dryadella sono varietà epifite, crescono in natura sulle cortecce di altre piante, con radici aeree e non interrate. Per coltivare questo genere di orchidea porre a dimora in piccoli contenitori, riempiti con corteccia sminuzzata, sfagno e fibra vegetale; le radici rizomatose tendono ad allargarsi molto, è quindi consigliabile rinvasare le piante ogni 2-3 anni, così da sostituire il vecchio substrato che, con il passare del tempo, tende a perdere le sue caratteristiche e a non fornire più il sostegno necessario alle radici.
La riproduzione di queste orchidee avviene per divisione, in primavera, o comunque dopo la fioritura; le nuove piante così prodotte vanno subito rinvasate in contenitore singolo, utilizzando sfagno, cortecce sminuzzate e perlite come substrato ideale per il loro sviluppo. E' consigliabile per ottenere buoni risultati, non utilizzare contenitori ampi, in quanto si è visto che le orchidee tendono a crescere meglio con un vaso di dimensioni contenute.
L'orchidea di questo genere può essere colpita da marciume radicale o dalla cocciniglia; per intervenire con l'eliminazione di questi parassiti, se la diffusione è contenuta, è possibile utilizzare un panno con alcool da passare sulle foglie per togliere direttamente le cocciniglie. In caso si ricorra a prodotti specifici, avere cura di vaporizzare con moderazione, principalmente sulle foglie. Ilo marciume radicale, invece, può essere provocato da un eccesso di annaffiatura o da un substrato non idoneo.