Cymbidium
Genere di quaranta specie di orchidee epifite e terrestri, originarie dell'Asia centrale e meridionale e dell'Australia, esistono in commercio numerosissimi ibridi di Cymbidium, con fiori dai colori vistosi. Producono numerosi pseudobulbi appiattiti, legati tra loro da corti rizomi carnosi; ogni anno le piante producono nuovi pseudobulbi, ognuno di essi porta una decina di lunghe foglie rigide, nastriformi, leggermente arcuate, di colore verde brillante, che possono raggiungere i 90-100 cm di lunghezza. In primavera alla base degli pseudobulbi si sviluppa un lungo fusto eretto, carnoso, che porta fino a 15-20 grandi fiori carnosi, di colore bianco, giallo o rosato. Esistono in commercio numerosi ibridi, anche con fiori piccoli o molto grandi. Il fiore è in genere di colore tenue, pastello, e presenta un labello vistosamente screziato; rimangono in fiore per settimane, per questo motivo sono tra le orchidee più diffuse come fiori recisi.
I Cymbidium più diffusi in commercio sono di origine Asiatica, e provengono dalle zone montuose dell'Asia centrale; quindi amano luoghi non troppo caldi, con temperature estive inferiori ai 30°C, e inverni freschi; non temono brevi gelate, anche se in genere durante l'inverno vengono coltivate in appartamento o in serra fredda. Per favorire la fioritura è bene coltivare le piante all'aperto, in luogo fresco, fino all'arrivo dei primi freddi invernali, quindi portiamo la pianta in casa oppure poniamola in luogo riparato dal gelo. Ricordiamo di coltivare in una posizione non eccessivamente soleggiata, ma ben luminosa e ventilata.
I Cymbidium amano particolarmente le esposizioni soleggiate, che favoriscono fioriture abbondanti. Temperature troppo alte possono però, soprattutto in estate, causare scolorimento delle foglie e alle volte bruciature. È quindi consigliato il pieno sole nelle mezze stagioni e sole solo al mattino da giugno a settembre.
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Si coltivano in una composta leggera, neutra o alcalina, formata da 1 parte di terriccio da giardino, 2 parti di osmunda e 1 parte di Sfagno, con l'aggiunta di pezzetti di corteccia, polistirolo o altro materiale incoerente.
Sono molto adattabili: crescono discretamente in tutti i substrati almeno leggermente acidi e che garantiscano un buon sgrondo delle acque. Ad ogni modo, sia in vaso sia in piena terra, l’ideale è inserirle in un miscuglio di corteccia di pino grossolana e altro materiale inerte (polistirolo, argilla espansa o eventualmente perlite). Utile è, per disinfettare, aggiungere un po’ di carbone. In piena terra va bene aggiungere anche un po’ di torba.
IL CYMBIDIUM IN BREVE |
Famiglia, genere, specie | Orchidaceae, gen Cymbidium, circa 50 specie e innumerevoli ibridi |
Origine | Sud-est asiatico, Nord Oceania |
Fogliame | persistente |
Uso | Da fiore, da appartamento o giardino |
Altezza a maturità | 1 metro |
Velocità di crescita | media |
Manutenzione | Bassa e facile |
Necessità idrica | Alta, soprattutto in estate |
Temperatura minima | -2°C |
Temperatura ideale nel periodo vegetativo | Fino a 25°C |
Temperatura ideale nel riposo vegetativo | 10-13°C |
Esposizione | Sole-mezz’ombra (mezz’ombra in estate) |
Terreno | Inerti (bark, argilla espansa, polistirolo) e torba |
Concime | Liquido o a lenta cessione, alto apporto di potassio in primavera e autunno |
pH suolo | acido |
Umidità suolo | fresco |
Umidità ambientale | Medio-alta |
Propagazione | divisione |
Nel periodo estivo si annaffia frequentemente, evitando che la superficie del substrato si asciughi fra un'annaffiatura e l'altra. In inverno le annaffiature devono essere meno frequenti. Durante l'estate, o anche in inverno nel caso di esemplari coltivati in casa, vaporizziamo frequentemente il fogliame, per rinfrescarlo e per fornire un'abbondante umidità ambientale.
Vuole irrigazioni frequenti durante il periodo vegetativo, soprattutto durante l’estate: dalla primavera all’autunno le radici devono sempre essere fresche. Simuliamo invece una piccola stagione secca durante l’inverno, che stimolerà la produzione di steli.
Un buon modo per irrgiare il cymbidum è quello di immergere il vaso a bagno maria per qualche ora in modo che la pianta assorba bene l'acqua nessaria e poi scolare bene la pianta.
Dopo la fioritura è possibile dividere i cespi di pseudobulbi, rinvasandoli singolarmente; ricordiamo che i Cymbidium sembrano fiorire con maggiore facilità se coltivati in contenitori poco capienti.
IL CALENDARIO DEL CYMBIDIUM |
Rinvaso | Sempre, tranne in fioritura |
Fioritura | Febbraio-maggio; settembre-dicembre |
Riposo vegetativo | Leggero: novembre-febbraio |
Divisione | Sempre, tranne in fioritura |
Le foglie e i fusti possono essere infestati dalle cocciniglie, che rendono le piante appiccicaticce e fuligginose, rallentandone la crescita. Se sottoposte a repentini sbalzi di temperatura, umidità o illuminazione possono facilmente perdere i boccioli ed i fiori.
Sono tra le orchidee che si adattano meglio al clima del nostro paese. Sopportano bene temperature fino a -2°C, specialmente se ben esposti durante le ore diurne; possono perciò essere coltivati in piena terra o in vaso perennemente all’esterno lungo i litorali e nel Centro-Sud. Nelle altre regioni vanno invece ritirati in serra fredda almeno nei mesi da novembre a febbraio. Un poco più di attenzioni richiedono gli ibridi di dimensioni più contenute che, visti i progenitori, sono più sensibili al freddo: cominciano a subire danni già a 5°C e vanno quindi considerati piante d’appartamento o da serra tiepida.
Si effettua ogni 2-3 anni, quando si vedono le radici fuoriuscire dai fori di scolo. Possiamo semplicemente inserire la pianta in un contenitore più grande (almeno 4-5 cm in più di diametro) oppure dividere in sezioni (con una sega, perché le radici saranno inestricabili) lasciando in ognuna 3 retrobulbi. Prima di ricomporre disinfettiamo con dello zolfo. Teniamo poi all’ombra e evitiamo le irrigazioni per circa un mese.
Necessita di abbondanti concimazioni: alla fine dell’inverno, per supportare la fioritura, è bene distribuire prodotti liquidi con un alto tenore di potassio. Una volta appassiti dovremo invece stimolare la crescita vegetativa aumentando il tenore di azoto per poi diminuirlo nuovamente a favore del potassio e del fosforo con l’arrivo dell’autunno.
Le orchidee cymbidium sono piante terricole provenienti dal Sud-est asiatico e dal Nord dell’Oceania. In natura sono state classificate più di 50 specie ma, grazie al suo successo come pianta ornamentale, sono stati creati, dall’inizio del XX secolo, innumerevoli ibridi orticoli con fiori dai colori più vari e diverse dimensioni e portamenti.
Tra i cymbidium botanici segnaliamo
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Cymbidium aloifolium proveniente da tutto il Sud-est asiatico, produce steli recanti fino a 45 piccoli fiori arancio scuro. È pianta epifita e gradisce climi temperati.
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Cymbidium atropurpureum originario della Thailandia, dell’Indonesia e delle Filippine. È una pianta epifita che predilige i climi caldi. Produce ricchissimi steli fiorali ricadenti nel rosso scuro con labello bianco puntinato. Fiorisce da agosto a ottobre.
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Cymbidium devonianum dal Nord della Cina, molto adattabile visto che è tra i più rustici. Per rifiorire richiede un riposo estivo prolungato e dormienza invernale. Vuole ambienti ben aerati e poco umidi. Produce steli decombenti con almeno 20 fiori verdi, molto profumati.
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Cymbidium goeringii Da tutto il Sud-est asiatico; pianta terrestre adatta ad un clima temperato-fresco. Gli steli sono brevi con pochi fiori, dal verde all’arancio, molto profumati.
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Cymbidium lowianum Da India e Birmania. Pianta epifita da clima temperato-freddo. Steli generosissimi con fiori giallo acido che durano molto a lungo, prodotti verso febbraio.
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Cymbidium sanderae dalla Birmania; ha steli fiorali eretti che recano fino a 15 fiori bianchi profumati, prodotti verso febbraio-marzo. È pianta epifita che gradisce un ambiente temperato.
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Cymbidium tigrinum anch’esso dalla Birmania, di piccole dimensioni si adatta alla coltivazione in appartamento o in serra tiepida. Gli steli sono lunghi fino a 25 cm, i fiori verde oliva, prodotti ad inizio estate.
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Cymbidium tracyanum specie diffusissima in coltivazione, da cui derivano innumerevoli ibridi. Originario della Birmania, si coltiva in serra fredda o direttamente all’esterno (in vaso o anche in piena terra) dove le temperature non scendano mai sotto i -2°C. Gli steli, prodotti a fine inverno, sono lunghi fino a 60 cm e possono portare anche fino a 15 fiori l’uno. Nella specie sono giallo-verde con macchie rosse, ma sono disponibili in un’ampissima gamma di cromie grazie a vari incroci.
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