Pepe rosso
Il termine botanico che lo rappresenta è piper nigrum. Nella antichità era molto conosciuto e addirittura per un periodo è diventata moneta di scambio. La pianta comprende, come molto spesso accade per la botanica, circa 700 specie differenti, ma di queste non tutte sono considerate produttrici della nostra spezia preferita. Da dove proviene? Come molte spezie dall’Oriente, la via delle spezie. Preferendo un ambiente tropicale, troviamo la pianta spontaneamente nella Cina e nell’India sud occidentale. Parliamo di territori meravigliosi come la Malaysia, il Siam e le Filippine. Per lungo tempo in Oriente è stato utilizzato come moneta, come anche nel medioevo quando era utilizzato il pepe addirittura per pagare affitti, imposte e doti. Il motivo di quest’usanza? L’alto prezzo del pepe che lo rendeva prezioso come il denaro!
È una pianta perenne sempreverde e rampicante. È caratterizzata da uno stelo che può raggiungere anche dieci metri di altezza e da delle infiorescenze, rette da piccioli da cui si sviluppano le bacche o i frutti. Le foglie della pianta sono ovali e di un verde intenso, e presentano una fitta peluria. Il picciolo della foglia è lungo circa 1-4 cm. I fiori del pepe sono ermafroditi e hanno due stami con ovario uniloculare che produce soltanto un ovulo, di conseguenza soltanto un seme. Sono piccoli e bianchi. Ma veniamo alla nostra spezia cosi come la conosciamo: il frutto del pepe è una piccola bacca, sprovvista di picciolo che contiene un seme singolo che vive diverse colorazioni, in base alle diverse età. Questo ci fa ben capire che il pepe in commercio nei nostri supermercati, ha avuto o un trattamento particolare per ottenere il colore oppure, più probabilmente è stato raccolto in base alla sua stagione. Il pepe rosso ad esempio, è lo stadio di massima maturazione del pepe.
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Oltre che molto bella per il passaggio dei colori nel corso del tempo, il pepe è anche una pianta semplice, soprattutto per essere coltivata da inesperti. Badiamo bene da dove arriva questa pianta: ha bisogno di calore. Caldo, luce e umidità sono le parole d’ordine che non dobbiamo mai dimenticare per le piante che hanno una origine tropicale. Amano l’acqua, ovviamente, ma non devono esserci ristagni idrici altrimenti, come per la maggior parte delle piante, rischiamo di far marcire le radici. Assicuriamoci che il terreno abbia un Ph intorno ai 5.5, e una buona esposizione solare. Rechiamoci dal nostro solito vivaista di fiducia e chiediamo una piantina da innestare direttamente nel terreno. Una volta piantata non sperate di ottenere subito dei frutti, ha bisogno di circa tre, quattro anni per poter avere la prima produzione e addirittura sette anni perché questa produzione sia significativa.
Abbiamo visto le specie, abbiamo studiato come coltivarlo, il pepe rosso come specie va raccolto nella fase finale di maturazione della bacca, frutto della pianta. Va raccolto ed essiccato velocemente per evitare che il colore sia perso e in seguito posto in salamoia per mantenerne le caratteristiche. Il frutto contiene la piperina, oli essenziali e proteine. Dalla piperina deriva l’odore e il sapore pungente della spezia. Analizziamo usi e costumi, soprattutto in cucina, ma anche nelle preparazioni erboristiche. In cucina si sposa al meglio sia con carne sia con pesce oltre ad essere un ottimo condimento delle verdure. Il pepe rosso ha un utilizzo particolare perché essendo molto maturo ha un sapore molto forte. Va benissimo con arrosti e appena tritato sulle altre pietanze, è un’ottima spezia per chi ama i sapori piccanti. Il pepe può far nascere anche preparati erboristici. Il pepe rosso decotto può alleviare i fastidi di una cattiva digestione, con l’effetto satellite di stimolare il metabolismo. La medicina alternativa utilizza il pepe per curare la tosse e i raffreddori. Insomma, una pianta a tutto tondo!
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La pianta del pepe rosso è di tipo legnoso e perenne. Al massimo della sua maturità può arrivare a raggiungere i quattro
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