Prunus cerasifera

Il mirabolano

Il mirabolano, detto comunemente pruno da fiore, rusticano o amolo, è una albero o arbusto di medie dimensioni originario probabilmente del Medio Oriente, ma giunto in Europa in tempi remotissimi e che, oggi, risulta in molte aree endemizzato.

Fa parte, come molti altri fruttiferi, della famiglia delle Rosaceae e attualmente viene coltivato per vari scopi. Sono infatti numerose le varietà selezionate a fine ornamentale. Può essere impiegato in maniera soddisfacente come esemplare isolato, per la creazione di alberature o, opportunamente potato, come siepe (omogenea o mista).

È però tenuto in grande considerazione anche in ambito vivaistico perché impiegato con successo come portainnesto per gli altri fruttiferi appartenenti alla stessa famiglia. Il suo apparato radicale risulta infatti molto resistente: si adatta meglio degli altri ai terreni dalla tessitura particolarmente consistente e argillosa.

pianta prunus cerasifera

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Prunus cerasifera descrizione

Particolare della fioritura di Prunus cerasifera Prunus cerasifera è il nome scientifico del Mirabolano, un piccolo albero, appartenente alla famiglia delle rosacee, che può avere anche portamento arbustivo. Originario dell'Europa centrale e dell'Asia occidentale, ha una crescita veloce e può raggiungere un'altezza di 6-8 metri, le foglie sono ovali o ellittiche, i fiori sono bianchi a cinque petali, isolati ma molto abbondanti, fiorisce da marzo ad aprile. I frutti di Prunus cerasifera sono drupe larghe fino a tre centimetri, gialle o rosso cupo, molto simili alle prugne. Molto utilizzato come portainnesto, in Francia viene coltivato come albero da frutto, in Italia è usato soprattutto in funzione ornamentale, in particolare viene utilizzata la varietà "Pissardii", caratterizzata da belle foglie rosso-violacee scure e da fiori rosa.

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Coltivazione di Prunus cerasifera

Prunus cerasifera varietà a fiori bianchi Prunus cerasifera è una pianta molto adattabile, resiste bene alle basse temperature e non teme la siccità, non necessita di annaffiature tranne nei primi due, tre anni dopo la messa a dimora poi, quando l'apparato radicale si è ben sviluppato, sarà necessario innaffiare solo durante periodi prolungati di siccità. Preferisce le esposizioni in pieno sole. Molto adattabile anche riguardo al tipo di terreno, preferisce i suoli profondi e ben drenati, ma cresce anche su terreni argillosi, sassosi o calcarei. In autunno fino alla fine dell'inverno si può concimare, spargendo dello stallatico alla base della pianta. Non necessita di particolari potature, sarà sufficiente asportare i rami secchi o deboli. Se si desidera limitare la crescita della pianta, dopo la fioritura, si può procedere tagliando i rami di tre quattro anni in corrispondenza di un ramo laterale.

IL MIRABOLANO IN BREVE
Famiglia, genere, specie Rosaceae, prunus cerasifera
Altezza a maturità Fino a 8 metri
Coltura semplice
Velocità di crescita veloce
Manutenzione Medio-bassa
Rusticità Molto rustica, fino a -17°C
Necessità idriche Medio-alta
Esposizione Sole-mezz’ombra (per gli ornamentali)
Utilizzo Fruttifero, esemplare isolato, alberature, siepe libera
Terreno Non esigente, possibilmente ricco e ben drenato
Concimazione Organica, ogni due-tre anni
CALENDARIO
Fioritura Febbraio-marzo
Raccolta frutti Giugno-luglio
Concimazione Organica, ogni due-tre anni
Potatura fruttiferi inverno
Potatura ornamentali Aprile (se necessario)
Concimazione novembre

La coltivazione del mirabolano non comporta grandi difficoltà poiché si tratta di un albero molto adattabile. Può essere introdotto come ornamentale o fruttifero su tutto il territorio italiano.


Caratteristiche del Mirabolano

Il mirabolano, Prunus cerasifera, è un albero, o medio arbusto, alto fino a 8 metri. La chioma, col tempo, assume forma espansa. Le sue foglie sono da ovate ad obovate, lunghe fino a 6 cm e larghe 3 dentate. Nella specie sono verde scuro, ma esistono anche cultivar nel viola e nel rosso. Sono lucide e lisce nella pagina superiore, pelose lungo le nervature nell’inferiore.

La corteccia è porpora-marrone, squamata finemente, con lenticelle orizzontali arancioni e con l’età diventa fessurata. I fiori sono larghi circa 2,5 cm, da bianchi a rosa, con 5 petali e con sepali ricurvi. Appaiono singoli o in piccoli corimbi alla fine dell’inverno, inizio della primavera, quando il ramo risulta ancora spogli.

I frutti, a maturazione a metà estate, sono simili al contempo alle prugne e alle ciliegie. Sono rotondi, dal rosso al giallo aranciato (a seconda della varietà), di circa 3 cm di diametro. La buccia risulta liscia e quasi traslucida.

Sono eduli. Se raccolti prima del tempo sono certamente molto astringenti. Le varietà selezionate a scopo produttivo sono però in grado di produrre drupe dalla polpa dolce e succosa, se a piena maturazione, comparabile a quella delle prugne a frutto rosso o giallo.


Usi di Prunus cerasifera

Questo albero può essere coltivato sia per i suoi frutti, sia come pianta ornamentale, in Italia viene coltivato soprattutto per questo secondo scopo, può essere utilizzato nelle alberature stradali o come siepe frangivento. Alternando varietà a fiore bianco con quelle a fiore rosa o varietà a foglia verde con varietà a foglia rosso-violacea, possiamo creare in giardino piacevoli contrasti cromatici. Un altro utilizzo di Prunus cerasifera è come portainnesto di altri prunus coltivati, come l'albicocco, il ciliegio ed il pesco. Incrociato con l'albicocco (Prunus armeniaca), dà vita ad un frutto poco noto, il biricoccolo o susincocco, il frutto ha la caratteristica buccia sottile e pelosa dell'albicocco ma la polpa è più simile a quella della prugna, questo ibrido sopporta abbastanza bene le basse temperature.


Utilizzi del frutto Prunus cerasifera

Frutti di Prunus cerasifera Prunus cerasifera è coltivato anche come albero da frutto, soprattutto in Francia. Il frutto può essere consumato fresco o come ingrediente di marmellate o gelatine. Per ottenere la gelatina dobbiamo cuocere molto il frutto, togliere il nocciolo, passare la polpa al passaverdura o al setaccio e filtrare con un panno di lino per ottenere il succo. Il giorno dopo si fa cuocere il succo assieme allo zucchero fino a che non raggiunge la consistenza desiderata. Le proporzioni sono di 400 grammi di zucchero per 500 grammi di succo. Per la marmellata possiamo possiamo utilizzare un rapporto di un kilogrammo di zucchero per due kilogrammi di frutta, questa marmellata ha un gusto asprigno che può essere apprezzato da chi non ama le marmellate particolarmente dolci, eventualmente regolate lo zucchero a seconda del vostro gusto.


Esposizione e rusticità

Come abbiamo detto si tratta di una essenza molto adattabile e resistente.

In particolare il freddo è raramente causa di problemi: riesce a sopportare agevolmente temperature fino a -17°C. Se viviamo in un’area particolarmente fredda può però essere utile, nei primi anni dall’impianto, proteggere il tronco con del tessuto specifico, specialmente se durante il giorno vi è poco sole o la posizione non risulti riparata dai venti.

Il caldo, invece, può causare dei problemi in particolare alle varietà selezionate a scopo ornamentale. Molte di queste sono infatti caratterizzate da foglie di colore molto scuro. Assorbendo maggiormente la luce accumulano più calore e ciò favorisce la disidratazione (oltre all’avvento di eventuali parassiti come il ragnetto rosso). È quindi quasi ovunque consigliato, ma in particolar modo al Sud e sulle Coste, scegliere una posizione più ombreggiata soprattutto nelle ore pomeridiane.

Per i fruttiferi questo problema, invece, si pone raramente (specialmente se in quel periodo non si fanno mancare le irrigazioni, al primo accenno di stanchezza).


Terreno

mirabolano Il mirabolano è un albero poco esigente in fatto di terreno e non a caso ha colonizzato spontaneamente varie aree lasciate a se stesse, anche caratterizzate da suoli sassosi o estremamente poveri.

Se però vogliamo una crescita vigorosa, una bella fioritura e eventualmente una abbondante produzione, bisogna dotarlo di un terreno curato.

Sarà importante lavorare in profondità l’area e inglobare buone quantità di stallatico o compost maturo in maniera che il suolo abbia una buona tessitura e attività microbica.

Altrettanto importante è, nel caso l’area risulti argillosa, migliorare il drenaggio per scoraggiare l’insorgenza di marciumi radicali o a livello del colletto.

Il mirabolano è infatti più resistente di altri esponenti della sua famiglia a queste problematiche, ma non ne è totalmente immune e bisogna quindi adoperarsi per una prevenzione efficace.


Irrigazione

Per avere una crescita veloce e una buona fruttificazione è importante irrigare con regolarità. Le quantità vanno commisurate alle temperature, all’esposizione e al tipo di terreno.

Nel primi due anni bisogna sicuramente intervenire con una certa frequenza, almeno settimanalmente da aprile a settembre.

In seguito bisognerà controllare attentamente lo stato del suolo irrigando quando risulti secco a circa 30 cm di profondità. A questo scopo può essere utile l’acquisto di specifiche sonde.

Per evitare il prematuro ingiallimento e conseguente caduta delle foglie, nei mesi più caldi, viene consigliata in linea generale la somministrazione di almeno 50 litri di acqua alla settimana. È però sempre una valutazione che va fatta considerando il tipo di terreno, clima ed esposizione.


Concimazione mirabolano

mirabole Per il mirabolano non è necessaria una concimazione annuale. Per ottenere una buona crescita e per mantenere sempre il terreno attivo e dotato di una buona tessitura è però bene, ad anni alterni o saltando al massimo due anni, distribuire dai 10 ai 20 kg di stallatico maturo nell’area coperta dalla chioma dell’albero, evitando però il contatto con il colletto. Il periodo migliore per questa operazione è senza dubbio l’autunno. In questa maniera, grazie alla pioggia e alla neve dei mesi invernali, il prodotto avrà la possibilità di penetrare lentamente nel terreno.

Volendo, in primavera, si può distribuire anche del concime granulare a lenta cessione per fruttiferi, nelle quantità consigliate dal produttore.


Potatura mirabolano

La potatura dei fruttiferi è differente rispetto a quella degli ornamentali.

Fruttiferi questo tipo di albero viene di solito lasciato crescere spontaneamente e lasciandogli assumere la forma che avrebbe in natura. Qui infatti cresce di solito come piccolo-medio arbusto producendo ogni anno numerosi polloni.

Se si vuole intervenire per dare maggiore equilibrio e arieggiare la chioma si può procedere verso a metà inverno eliminando le branche compromesse, rovinate o troppo vecchie, e quelle che affollano il centro.

Ornamentali i prunus ornamentali fioriscono sui rami prodotti durante l’estate precedente. È quindi importante evitare di intervenire in inverno, se non per eliminare rami malati, secchi o compromessi.

Il periodo migliore per tutti gli altri interventi è quello che segue la fine della fioritura, anche se non sono strettamente necessari. Volendo si possono spuntare leggermente i rami che hanno portato i fiori. La pianta può però sotto questo aspetto essere lasciata crescere in autonomia, a meno che non sia necessario contenerla per ragioni personali.

Se l’esemplare è ad albero bisogna sempre intervenire pulendo la base da eventuali polloni e liberando il tronco per almeno 1/3.


Messa a dimora

La messa a dimora di esemplari a radice nuda si effettua da novembre a febbraio. Le piante munite di zolla possono essere messe a dimora sempre, evitando i periodi di gelo o estremo caldo. L’ideale è però sempre procedere nel mese di novembre in maniera che l’esemplare cominci ad affrancarsi durante l’inverno e possa cominciare una buona crescita vegetativa già dalla primavera.

Si scavi una buca profonda e larga il doppio della zolla. Sul fondo approntiamo uno spesso strato drenante a base di ghiaia e inseriamo poi circa 15 kg di stallatico sfarinato maturo. Dopo aver creato uno strato divisorio con del terriccio, per proteggere le radici, inseriamo l’esemplare in maniera che il punto di innesto risulti sollevato dal livello del terreno. Copriamo e compattiamo, creando una piccola zona di raccolta delle acque.

Nelle zone caratterizzate da vento è sicuramente utile inserire nel terreno, contestualmente e a distanza di circa 40 cm, un lungo palo dello stesso diametro del tronco, cui ve lo legheremo, con funzione di tutore. Lo manterremo per almeno tre anni.


Parassiti e avversità

Come tutte le rosacee è frequentemente vittima della maculatura fogliare, del corineo, della ruggine, della moniliosi. Viene colpito anche da afidi e ragnetto rosso.

Non sono inoltre rare virosi e batteriosi.


Raccolta dei frutti

tipo di mirabolano La raccolta avviene nel mese di luglio. Alcuni preferiscono raccogliere le drupe quando sono ancora un poco aspre, altri le preferiscono totalmente mature.

Possono essere conservate in un locale fresco e non umido per quasi un mese.

Si utilizzano anche per la realizzazione di composte e per l’aromatizzazione dell’aceto.

Trovano impiego, insieme alle foglie e ai fiori, come componente per la realizzazione di estratti fitoterapici.


VARIETÁ E CULTIVAR

Varietà ornamentali

Tra le varietà ornamentali più conosciute segnaliamo

- “pissardii” con foglie prima rosso acceso, poi viola, gemme fiorali rosa che si aprono in bianco

-“rosea” fogliame porpora e fiori piccoli rosa.

-“nigra” con foglie rosso-viola scuro e fiori rosa.

-“Hollywood” foglie rosse, poi marroni, fiori bianchi. Produce frutti rossi molto ornamentali.

Varietà da frutto

-“Del Secchia“ frutto molto grande, polpa gialla, precoce

-“Rosso“ frutto di circa 2 cm di diametro, dolce

-“San Giovanni“ frutto piccolo, polpa gialla, acidula anche a maturità.