Coltivazione lattuga
Già ai tempi degli antichi Romani si conoscevano vari tipi di lattuga: con foglie crespe e frangiate, a cespo, a foglie maculate o allungate. Dal punto di vista botanico questa varietà ha radice a fittone, dotata di radichette laterali e superficiali, fusto molto corto e foglie di aspetto diverso secondo le varietà. Nelle forme a cappuccio le foglie esterne sono disposte a rosetta mentre le interne sono interconnesse in modo più o meno compatto. Le lattughe si possono suddividere in tre grandi gruppi: lattughe d’inverno, di primavera e lattughe d’estate. La più apprezzata di tutte è senza dubbio la cosiddetta “regina di maggio”per preparare gustose e rinfrescanti insalate. Il nome completo è Lactuca sativa che si distingue in quattro sottospecie: la capitata con le foglie lisce raccolte in un cappuccio globoso; la crispa con le foglie ricce raccolte anch’esse in un cappuccio globoso; l’acephala con foglie che ricrescono man mano che vengono tagliate; la romana con foglie allungate, raccolte in un cappuccio a forma quasi cilindrica e dotata di nervatura centrale grossa e carnosa. In particolare sono numerose le varietà ortensi della lattuga capitata e di quella crispa coltivate dalla primavera all’inverno. Vi sono come è noto varietà di lattughe a cappuccio, con foglie colorate di rosso o di bruno rossastro ai margini esterni; altre con foglie intensamente colorate di verde e formanti cespi più o meno larghi e fogliosi. La varietà a produzione precoce, che forma larghissimi cespi di colore verde chiaro è chiamata “bionda degli ortolani”. Le lattughe acephale sono comunemente chiamate da “taglio”oppure lattughini o lattughette; dato che il loro sapore è piuttosto insipido si usa unire le loro foglie con quelle della rucola per ravvivare il sapore delle insalate. Anche queste lattughette presentano colori verde chiaro anche se alcune sono colorate di rosso-bruno o di rosso-bianco.
La semina per la coltivazione delle diverse varietà di lattuga si fa in semenzaio: l’operazione deve avvenire nel periodo di febbraio/ marzo per quelle che si riproducono nel periodo primaverile; in aprile/giugno per la produzione di lattughe estive e autunnali ed infine quelle che si seminano in agosto/settembre per una produzione del periodo invernale. Una volta che i semi germogliano, si ottengono delle piccole piantine che non appena presentano tre o quattro foglioline possono essere trapiantate nell’orto e coltivate fin quanto non raggiungono l’età adulta dove, si procede ad ulteriori trapianti a seconda dello sviluppo vegetativo che la pianta assume. I semi delle lattughe chiamati acheni si presentano di colore bianco grigiastro oppure bruno più o meno scuro, secondo la varietà. E’ buona norma per gli esperti coltivatori effettuare la semina in un periodo di luna calante.
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Per eseguire la coltivazione lattuga in modo ottimale, questa verdura richiede un terreno ben lavorato in profondità, con abbondante apporto di letame ben maturo, sminuzzato e lavorato in superficie in modo che risulti soffice e leggero. Per ottenere un buon prodotto si dovranno curare con attenzione le annaffiature e le concimazioni. Le prime dovranno essere abbondanti e frequenti nei mesi caldi con una scontata riduzione (a giorni alterni) nel periodo invernale e soprattutto in settimane molto piovose. Per le seconde sono indicati concimi liquidi ricchi di azoto e nitrati. E’ tuttavia consigliabile effettuare periodiche sarchiature del terreno per tenerlo sempre pulito. In alcuni casi l’utilizzo di diserbanti specifici è appropriato. Per tenere le foglie pulite e costantemente integre e prevenire il proliferarsi delle classiche lumachine da ortaggi, è opportuno almeno una volta ogni quindici giorni usare uno spruzzino manuale con fertilizzante naturale di foglie verdi da diluire in acqua e somministrare sotto forma nebulizzata. Le lattughe come quasi tutti gli ortaggi, si possono coltivare in serre che però devono essere strutturate con tetti trasparenti per attingere sufficientemente l’energia solare che costituisce uno degli elementi base per il suo sviluppo. L’ideale è quello di coprire le lattughe nei periodi invernali anche all’aperto con la costruzione di intelaiature di legno opportunamente ricoperte da teli di plastica trasparenti a protezione di piogge, grandinate o gelate notturne.
Le foglie fresche servono per curare le irritazioni della pelle, i gonfiori da contusioni, gli eritemi solari, l’insonnia, la stitichezza e l’infiammazione intestinale. Sono inoltre ottimi diuretici tenendo conto che per più dell’ottanta per cento sono formate da acqua. Ovviamente l’uso curativo è secondario rispetto a quello alimentare. La lattuga infatti pur essendo un umile e delicato ortaggio contiene mille proprietà benefiche: ricca di vitamina A e di sali minerali come potassio, cloro, sodio ecc. E’ un alimento quindi che non dovrebbe mai mancare in una dieta bilanciata. Il consumo a tavola è indicato non solo per la preparazione di insalate e contorni ma, assunto con regolarità fornisce anche ottime dosi di acqua ed è un ottimo digestivo e purificante dell’apparato digerente soprattutto dopo un’abbondante pasto. Infine una curiosità: pare che la lattuga nei secoli scorsi venisse consumata anche per le sue doti afrodisiache e si narra che un certo Casanova ne fosse ghiotto.