innestare un albicocco

Domanda : innestare un albicocco

Risposta : innestare un albicocco

Gentile Claudia,

gli innesti che in genere si praticano sugli albicocchi sono l’innesto a spacco, che si pratica all’inizio della primavera o a fine inverno, quando le gemme cominciano ad ingrossarsi, e l’innesto a gemma o a scudetto, che si pratica invece utilizzando delle gemme dormienti, nei mesi di agosto o inizio settembre.

Visto che la pianta che vuoi utilizzare come portainnesto ha seri problemi a produrre frutti, prova ad innestarla; considera però che la cascola dei frutti potrebbe non essere dovuta alla varietà dell’albicocco, ma alla sua età, o al posizionamento in giardino; oltre a questo in genere si innestano varietà interessanti su portainnesti vigorosi e fruttiferi, e quindi potrebbe capitare che la tua futura pianta di albicocche, seppur innestata con una varietà che dove vivi tu si sviluppa bene, abbia le stesse difficoltà a fruttificare che incontra ora. Come dicevo, in ogni caso la tua pianta non porta a maturazione i frutti, quindi in teoria non hai niente da perdere; se la mancata fruttificazione dovesse essere da imputare alla giovane età dell’alberello, comincerà a portare a maturazione i frutti della nuova varietà innestata; e se non dovesse comunque portarli a termine, neppure dopo l’innesto, beh, le cose non sarebbero tanto diverse da ora, e oltre a questo avresti provato ad innestare un albero.

L’innesto a spacco prevede che si vada a potare tutta la chioma dell’alberello, tagliando il fusto parallelo al terreno, all’altezza a cui vorrai che partano le ramificazioni; fatto questo si pratica uno spacco perpendicolare al terreno, e vi si inseriscono le marze, tagliate con la parte inferiore a forma di becco, in modo che il legno dei due alberi sia completamente a contatto; quindi si lega con della rafia e si chiudono tutte le ferite con del mastice per potature.

L’innesto a gemma o a scudetto consiste nel preparare le marze prelevando dai rametti dei peduncoli fogliari, con attaccato uno zoccolo costituito dalla corteccia della pianta; sul portainnesto invece si cerca uno spazio di corteccia in alto sul fusto, dove non ci siano nodi o foglie o gemme; vi si pratica un taglio a forma di t, e si sollevano i lembi della corteccia. Nello spazio così creato si infila la marza, e la si rimbocca con i due lembi di corteccia sollevati; quindi si chiude strettamente con della rafia. Per praticare gli innesti scegli una giornata non eccessivamente calda, e possibilmente lavora nelle ore più fresche del giorno.