Mandarini cinesi
I mandarini cinesi per avere una buona produzione di frutti hanno bisogno di irrigazioni frequenti. Si dovranno evitare il più possibile gli sbalzi idrici, cercando di apportare quantitativi costanti d'acqua. Ovviamente le annaffiature delle piante coltivate in pieno campo saranno condizionate dalla piovosità stagionale. In inverno e primavera, infatti, potrebbero essere sufficienti le normali precipitazioni atmosferiche. Se la pioggia si fa attendere per oltre 4-5 giorni di fila dobbiamo annaffiare artificialmente. Per le piante coltivate in vaso ci regoleremo testando la terra e verificando che non sia mai completamente secca ma avendo cura anche di controllare che sia asciutta anche in profondità, infilando un dito nella terra. In estate, ovviamente, dovremo intensificare la irrigazioni con interventi ogni 2-3 giorni.
I mandarini cinesi possono essere coltivati a partire dal seme, dalla talea prelevata da un esemplare adulto o con la tecnica dell'innesto. Tuttavia la scelta migliore è recarsi in un vivaio o in un negozio di giardinaggio e acquistare una piantina già sviluppata, magari carica di frutti. In questo modo sarà sufficiente assicurare le cure necessarie per il mantenimento della vegetazione, semplicemente rispettando le annaffiature e l'esposizione corretta. I tempi di germinazione di semi e il successivo sviluppo, inoltre, sarebbero molto lunghi. Per il trapianto in pieno campo potremo procedere all'inizio dell'inverno, in modo che con la primavera successiva vi sia una completa ripresa vegetativa. Nel mese di maggio opereremo una potatura tagliando polloni che crescono alla base e rami secchi.
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Per la coltivazione dei mandarini cinesi dovremo disporre di un terreno leggero e ben sciolto. Per cui se abbiamo deciso di trapiantare il mandarino cinese in pieno campo dovremo preparare con largo anticipo la terra, evitando la formazione di zolle e cercando di lavorare il substrato fino in profondità. Quando andremo a trapiantare il mandarino cinese dovremo praticare una buca più grossa del contenuto del vaso, interrando tutto il panetto ed aggiungendo un po' di terra alla base della pianta ricompattando con moderazione. La produzione di mandarini cinesi è favorita da concimazioni periodiche a base di fertilizzanti organici, letame maturo o compost biologico. Il terreno per la coltivazione deve essere comunque fertile e anche per la coltivazione in vaso si consiglia di aggiungere del concime granulare al comune terriccio universale.
Il mandarino cinese può essere coltivato anche in Italia a tutte le latitudini, sia nelle zone costiere che in quelle collinari. È fondamentale, però, che alla pianta venga assicurato l'irraggiamento diretto del sole per buona parte dell'arco della giornata. A differenza dei limoni che in inverno vanno obbligatoriamente ritirati all'interno nelle zone del centro e del nord Italia, il mandarino cinese può affrontare periodi freddi, purché si provveda a proteggerlo, ad esempio con un tessuto apposito. Se lo riteniamo opportuno possiamo comunque metterlo al coperto, tenendolo tuttavia lontano dalle fonti di calore. Il mandarino cinese può essere attaccato da parassiti animali e vegetali e dalla cocciniglia. Possiamo ricorrere a prodotti specifici, acquistabili nei negozi specializzati di giardinaggio. La pianta, però, è abbastanza resistente e sarebbe meglio evitare i prodotti chimici se non strettamente indispensabili.
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