Alkekengi
L'alkekengi è una pianta originaria dell'Asia, ma è possibile vederla crescere spontaneamente nel nostro Paese dal Centro al Nord. Il suo frutto ha una forte concentrazione di vitamina C, ed è usato in erboristeria a scopo diuretico, depurativo e antireumatico. La coltivazione di questa pianta in Italia è molto agevole, non si dovrebbero incontrare grossi problemi. L'alkekengi ha bisogno di un'innaffiatura moderata ma costante, soprattutto durante i mesi estivi. All'incirca è necessario irrigarlo due o tre volte la settimana. È perfetta anche l'acqua piovana. Il terreno ideale per la sua coltivazione è calcareo e ben drenato. Infatti il ristagno idrico danneggia la pianta, per questo sarà necessario lavorare bene il terreno in cui la si coltiverà. Si consiglia di innaffiarla di sera, con l'acqua piovana raccolta durante il giorno.
L'alkekengi può essere coltivato ovunque. Predilige un luogo ben illuminato ma non esposto direttamente ai raggi solari, protetto anche dal vento. La pianta si riproduce abbastanza facilmente per seme, come tutte le specie appartenenti alla famiglia delle Solanacae. Si semina in primavera, prestando attenzione che la temperatura non scenda sotto i 15°C. La moltiplicazione dell'alkekengi può avvenire anche per divisione dei cespi o rizomi: quando la pianta è abbastanza grande, la si divide e si mette a dimora. I frutti invece si raccoglieranno verso la fine dell'estate. Si troveranno avvolti in un involucro di foglie a forma di lanterne cinesi, da cui l'altro termine con cui viene indicata la pianta. Al loro interno si troverà l'alkekengio, bacca arancio - rossa dal sapore acidulo, che spesso viene mangiata con il cioccolato fuso, o utilizzata per preparare squisite marmellate.
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È molto utile per la crescita dell'alkekengi effettuare una concimazione di fondo del terreno in cui si trova con del concime organico. Si concimerà successivamente durante il periodo primaverile - se la pianta è coltivata in vaso - con prodotti ricchi di potassio diluiti nell'acqua delle innaffiature, per stimolare la crescita dei fiori. Invece, se la pianta è coltivata per terra, la concimazione avviene ogni due anni, utilizzando un prodotto organico da applicare come pacciamatura sul terreno. Altrimenti è anche possibile utilizzare dello stallatico di cavallo e pollina. L'alkekengi è una pianta rustica, non ha bisogno di molti accorgimenti, tuttavia ha un'elevata propagazione, tende cioè a spargersi per tutto il terreno. Per questa ragione sarà necessario verificarne la crescita costantemente e pulire l'orto per evitare che l'alkekengi si propaghi caoticamente.
L'alkekengi è una pianta abbastanza resistente, che soffre perlopiù l'abbondanza d'acqua. Infatti l'eccessiva innaffiatura può provocare il marciume delle radici, per questo è opportuno effettuare un controllato e regolare dosaggio dell'acqua. Per quanto riguarda invece gli attacchi animali, l'alkekengi può essere attaccato dall'altica, detta anche pulce che è un coleottero di piccole dimensioni, che provoca l'erosione delle foglie. Un altro coleottero che attacca l'alkekengi è la Leptinotarsa juncta, detta falsa dorifora, che si trova principalmente negli Stati Uniti d'America. Diffusi sono anche gli attacchi degli afidi, del ragnetto rosso, e di limacce che mangiano le foglie. Una malattia fungina che può svilupparsi in particolari condizioni di caldo umido è la peronospora. Per evitare che si manifesti è necessario spruzzare le foglie con prodotti a base di rame.