Vite
La vite è una pianta dal fusto piccolo, che presenta rami detti tralci e produce un frutto commestibile, l'uva. In Europa sono presenti molti vigneti e a seconda della posizione geografica del vigneto, varia l'altitudine a partire dalla quale crescono le piante. Pur crescendo su quasi tutti i terreni, la vite è una pianta particolarmente esposta al rischio di danneggiamento da parte di agenti atmosferici ed è bene seguire alcune accortezze per annaffiare: è bene considerare la capacità di assorbimento del terreno e l'esposizione ai raggi solari, tenendo sempre presente che le coltivazioni su pergole richiedono maggiori dosi di acqua. La soluzione migliore è quella di annaffiare con il sistema a goccia, che permette di regolare l'acqua a livelli leggermente inferiori a quelli ottimali, aumentando in questo modo l'efficienza dell'irrigazione.
Per ottimizzare la produzione dei frutti, la vite deve essere potata con attenzione. Eliminando i tralci più vecchi e che hanno già dato i frutti, si evita che la pianta cresca fuori controllo. Se i vecchi tralci venissero lasciati, inoltre, i nuovi frutti diminuirebbero significativamente. Esistono diversi sistemi di potatura, dipendenti dai vari tipi di vigneto e dal clima. Il vigneto a filare aumenta la superficie esposta al sole, facilitando la fotosintesi clorofilliana. In questo modo si otterranno frutti più dolci. Nel potare il tralcio, bisogna considerare che più gemme si lasceranno sul ramo, più frutti saranno prodotti, ma di qualità minore. La vite si pota due volte l'anno, in estate e in inverno. Il ciclo vitale della pianta può durare fino a 30 anni, successivamente la pianta andrebbe estirpata.
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Per coltivare la vite, è necessario preparare il terreno spargendo il concime (stallatico) e poi ricoprendolo con uno strato di terra sottile. Per concipare una superficie pari a un ettaro, serviranno 15 quintali di concime. Si può effettuare una concimazione più profonda, scavando dei solchi che poi andranno ricoperti. Si concima in autunno, sarà possibile piantare il vigneto alla fine dell'inverno successivo (evitando comunque il mese di gennaio). In seguito, per qualche giorno, sarà possibile continuare a trattare le piante con concimi a base di azoto e poi proseguire in autunno con una concimazione più completa, composta da anche da fosforo e potassio. Tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio si deve eseguire un'ulteriore concimazione, mentre la fertilizzazione di maggio e giugno sarà necessaria per aiutare la produzione di frutti.
La vite è una pianta delicata, perché soggetta a malattie e attacchi di insetti. Tra gli insetti più conosciuti e pericolosi per la vite c'è lo scarabeo, la cocciniglia, il rodilegno, ma sono tantissimi gli altri insetti e acari che attaccano la vite, soggetta anche a funghi e batteri. I batteri possono causare la malattia di Pierce, che impedisce alla linfa di circolare nell'organismo della pianta, privandola del nutrimento. Particolarmente diffusa in America, questa malattia non ha attualmente una cura, quindi si può solo intervenire preventivamente con trattamenti specifici, ma una volta infestata, la pianta andrà distrutta. Un'altra infezione parassitaria può portare al cosiddetto "tumore della vite" che colpisce la pianta al colletto o alle radici e provoca una diminuzione dei frutti e in alcuni casi la morte. Si manifesta con un aumento della massa cellulare, inizialmente molle, ma che poi si solidifica. Bisogna in questi casi distruggere le piante infette, mentre la prevenzione può salvare i raccolti. La vite è anche sensibile alla temperatura atmosferica, infatti, un'eccessiva esposizione ai raggi solari o a temperature molto basse può rovinare le piante. Nei casi trattabili, invece, si può intervenire con trattamenti fitosanitari, appositamente catalogati, purché nel rispetto delle normative, per evitare il rischio di residui nel prodotto.
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