Esperimenti orchidee

vedi anche: Orchidee

Domanda : Esperimenti orchidee

Salve, in casa mia dimorano ormai 12 orchidee, di cui 10 phalaenopsis, 1 cymbidium e 1 dendrobium. La più vecchia avrà 3 anni, l'ultima arrivata qualcosa come 6 mesi. Si trovano bene, tanto che hanno messo foglie, steli e fiori nuovi, benché io non le abbia mai concimate fino ad oggi (ho finito dieci minuti fa, tipo). Qualche tempo fa, ne ho rinvasata una che era cresciuta a dismisura e nel suo vasetto non entrava più.

Per fare ciò, vivendo in campagna, ho usato la corteccia dei pini della pinetina sotto casa mia: ho messo i pezzi di corteccia ammollo con acqua e del succo di limone (visto che sono acidofile...) e il risultato è stato ottimo.

Un po' di questo "bark fatto in casa" avanzò e quindi mi venne un'idea: lo scolai, lo misi in dei barattoli di vetro (tipo quelli della marmellata) e conservai il tutto. Ora che necessito a breve di rinvasarne un'altra sono indecisa se usare il mio bark o meno.

Ho riaperto uno dei vasetti e come immaginavo il pino ha fermentato: ha un odore sulfureo ma non di marcio... non ho idea delle reazioni chimiche che possono essere avvenute e che possono aver coinvolto le sostanze nella corteccia del pino, quindi mi affido al vostro giudizio.

Scusate la stranezza della domanda ma adoro fare questo tipo di esperimenti.

Grazie in anticipo, Isa.

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Risposta : Esperimenti orchidee

Gentile Isabella,

nella coltivazione di orchidee epifite si utilizzano composti molto incoerenti, costituiti da vari materiali che, pur trattenendo abbastanza bene l’umidità, tendono a non compattarsi ed a lasciare le radici delle piante ben aerate; questo perché in natura le tue orchidee non affondano le loro radici nel terreno, ma le appoggiano tra i tronchi degli alberi, o negli avvallamenti tra le rocce, dove c’è un poco di materiale organico, qualche sasso e niente di più. Nel tentativo di simulare queste condizioni di sviluppo uno dei materiali preferiti dai coltivatori di orchidee sono le cortecce, sminuzzate in pezzetti abbastanza piccoli; tipicamente si tratta di cortecce non eccessivamente resinose, e di per sé già a ph acido; non è assolutamente necessario quindi lavare le cortecce in succo di limone, anche perché questa azione non fa altro che introdurre nel substrato una sostanza che con grande facilità ammuffirà, e quindi attirerà funghi e batteri che potrebbero attaccare anche le radici delle piante. Soprattutto ora che le cortecce sono state conservate, e hanno fermentato, è proprio il caso di gettare tutto, evitando accuratamente di utilizzare tale composto marcescente alle tue belle piante sane. In ogni caso, piuttosto che utilizzare un composto costituito soltanto da cortecce, prova a mescolare al substrato anche pezzetti di polistirolo, o di sfagno, o anche della fibra di cosso. Non è facile trovare in vivaio un terriccio per orchidee ottimo, di solito sono costituiti per più della metà da torba, che trattiene molto l’umidità, piuttosto aggiungi un po’ di cortecce sminuzzate (senza succo di limone) ad un composto già pronto, in modo da renderlo più soffice e libero. Per quanto riguarda la concimazione, anche le orchidee necessitano di fertilizzante, ma ricordati che le loro radici non tollerano gli eccessi di Sali nel terreno; per questo motivo si fornisce del fertilizzante sul terreno già umido, e si scelgono concimi specifici per orchidee, che tendono a non tornare a formare cristalli, una volta che sono stati sciolti in acqua, e non creano quindi depositi all’interno del substrato. Le dosi devono essere minime, e si forniscono ogni mese, o anche meno spesso, evitando il periodo di riposo invernale.


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