pianta del fumo
Ho una pianta del fumo che mi e' stata regalata
e alla quale tengo in modo particolare, che si e'ammalata, infatti le foglie man mano sono ingiallite e successivamente sono diventate di
colore marrone, e' sempre stata dentro casa e l'ho annaffiata regolarmente una volta a settimana.Come posso fare per salvarla?
Gentile Adriana,
la cosiddetta pianta mangia fumo è in natura nu vero e proprio albero, che si sviluppa in Messico, ed appartiene al genere Beaucarnea, chiamato anche Nolina; si tratta di una particolare specie di piante, che sviluppano un caudex, ovvero un fusto dall’aspetto legnoso, che ha però le stesse funzioni dei fusti carnosi delle cactacee, in quanto nel corso delle stagioni umide tende gonfiarsi di acqua, che viene utilizzata dalla nolina durante le stagioni asciutte. Viste le sue particolari caratteristiche, la nolina si coltiva come una vera e propria succulenta, ovvero le annaffiature devono essere scarse per la gran parte della stagione fredda, e regolari solo in primavera ed in estate, periodo in cui la pianta ha anche uno sviluppo più rigoglioso. Quindi, annaffieremo solo quando il terreno è ben asciutto, da marzo-aprile, fino a settembre; negli altri mesi dell’anno invece annaffieremo solo quando il terreno risulta veramente molto asciutto, e quindi meno di una volta a settimana. Visto poi che queste piante sopportano molto bene la siccità, generalmente nei mesi freddi, o caratterizzati da giornate brevi, si annaffia solo sporadicamente, e piuttosto si vaporizzano le foglie, per non lasciarla nell’aria secchissima di casa. Le noline vanno poste anche in una zona ben luminosa di casa, dove possano ricevere almeno qualche ora di luce solare diretta. Con buona probabilità le annaffiature fornite alla pianta sono state eccessive; ora ti conviene toglierla da vaso, levare tutta la terra e spolverare le radici con un fungicida a base di ferro; quindi rinvasare la nolina con terriccio fresco, senza necessariamente sostituire il vaso, che andrà però lavato e disinfettato con cura. Dopo qualche giorno dal rinvaso, annaffia con acqua mescolata ad un fungicida sistemico, e nei prossimi mesi cerca di attendere che il terreno sia molto ben asciutto prima di annaffiare nuovamente. Per queste piante si utilizza un terriccio molto ben drenato, che impedisca all’acqua di rimanere ferma e di stagnare; di solito si prepara un miscuglio di terriccio universale, alleggerito con argilla espansa o pietra pomice, che favoriscono il drenaggio. Nei prossimi anni, ricordati di rinvasare la pianta ogni due o tre anni, sostituendo tutto il terriccio nel vaso; queste piante producono un apparato radicale molto compatto, costituito da poche grosse radici, che tendono a vivere meglio se tenute in piccoli contenitori; non sarà quindi necessario cambiare il contenitore ad ogni rinvaso, come invece si fa con molte altre piante.
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