Orchidee Vanda
Il nome di questa orchidea deriva dal sanscrito vanda che significa “ben voluta per profumo e colore”, un termine creato specificatamente per descrivere le caratteristiche di questo fiore. Le orchidee vanda sono piante epifite, vale a dire che necessitano di altre piante per sostenersi (non tanto per alimentarsi). Pianta adatta a climi caldi, soleggiati e umidi, l’orchidea Vanda è originaria dell’Asia e si sviluppa prevalentemente in India, Australia, Indonesia, Malesia e Cina. Molto apprezzata per la sua bellezza e fragranza, l’orchidea Vanda della specie Miss Joachim è stato scelto da Singapore come proprio fiore nazionale. L’orchidea Vanda assume prevalentemente i toni del viola ed è caratterizzata da lunghe radici aeree, conformazione che le rende scomoda la sistemazione all’interno di vasi. Questo, insieme all’assoluto bisogno di caldo e luce, ne rende difficile la coltivazione in spazi chiusi, ma non bisogna scoraggiarsi perché possono crescere grazie all’uso di panieri sospesi e mettendole in serra può permetterne la crescita.
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Orchidales
Famiglia: Orchidaceae
Genere: Vanda
Specie: circa un'ottantina di specie diverse raggruppabili in tre gruppi in base alla forma delle foglie.
1. Foglie a nastro: questa specie di Vanda ha foglie piatte a forma di nastro, con sezioni a V. Sono le più adatte ad essere coltivate in casa o in serra ma al mattino necessitano di luce solare. Di questa specie fanno parte laVanda con foglie piatte, a nastro: con sezione a V dove ritroviamo la V. sanderiana, la V. luzonica, la V. coerulea, la V. merrillii, la V. dearei e la V. tricolor.
2. Foglie a cilindro: specie dalle foglie arrotondate a forma cilindrica, ne fanno parte la V. hookeriana e la V. teres, piante che necessitano di crescere all’aperto in luoghi ben soleggiati, in misura maggiore rispetto alle loro “cugine” appartenenti alla specie a foglie nastriformi.
3. Foglie intermedie: specie caratterizzata da foglie di forma semicilindrica e da proprietà comuni a entrambe le specie precedenti.
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L’orchidea Vanda predilige i climi caldi: la sua temperatura ideale varia dai 15°C notturni ai 35 °C diurni e tollera temperature inferiori solo per periodi di breve durata, e comunque mai inferiori ai 10°C. Oltre al caldo, l’orchidea Vanda necessita di molta luce solare diretta (le nastriformi tollerano però anche la mezz’ombra) ma anche di una buona percentuale di umidità (circa 80%), che deve essere mantenuta costante con annaffiature ogni due giorni nei periodi più freschi e quotidiane in quelli più caldi, soprattutto se le piante sono coltivate in cesti appesi. L’irrigazione va effettuata nelle prime ore del mattino in modo che radici e foglie si asciughino entro sera: a questo scopo assicurarsi che le piante abbiano un buon ricircolo d’aria, in particolare nei mesi estivi. D’estate inoltre è opportuno vaporizzare l’orchidea Vanda con acqua povera di calcare e a temperatura ambiente per aumentare l’umidità dell’ambiente e limitare gli effetti dell’esposizione diretta al sole, favorendone una crescita più rapida.
La concimazione del terreno è un fattore essenziale per l’orchidea Vanda e va effettuata con concimi contenenti 20% azoto, 20% fosforo e 20% potassio con frequenza settimanale a partire dalla primavera fino alla fine dell’estate, e bisettimanale nel resto dell’anno. Questo procedimento, se pur essenziale, va bilanciato mantenendo il terreno costantemente ma leggermente umido, evitando così ai sali minerali di concentrarsi intorno alle radici danneggiandole. Il substrato più adatto per l’orchidea Vanda è composto da felce arborea, carbone e bark di grandi dimensioni. Essendo piante delicate, il rinvaso va effettuato solo in caso di necessità (contenitore troppo piccolo o deteriorato) e preferibilmente nei mesi di maggio-giugno. L’orchidea Vanda non tollera bene i vasi classici; la sua collocazione ottimale è all’interno di panieri di legno duro (cedro, tek) appesi a mezz’aria, per favorire l’aerazione delle radici, che a questo scopo possono essere lasciate completamente libere. Se il contenitore è troppo piccolo, non occorre sostituirlo, ma semplicemente collocarlo in un cesto più grande. Se invece il contenitore è deteriorato ed è necessario sostituirlo, occorrerà porre la pianta ancora invasata in una bacinella di acqua tiepida con un po’ di antimicotico, in modo da districare le radici più agevolmente e con meno stress per la pianta.
Se mantenuta alle condizioni ottimali, l’orchidea Vanda arriva a produrre fino a 4 fioriture annuali di durata medio-lunga (alcune settimane), prevalentemente concentrate in primavera ed estate, anche se questa pianta può crescere e fiorire durante tutto l’arco dell’anno. I fiori sono molto profumati (ad eccezione di alcune specie) e la loro struttura a forma di spiga è caratterizzata da un asse da cui dipartono dai 10 ai 12 fiori con sepali ben aperti e uguali tra loro, aventi la stessa forma dei petali. Per quanto riguarda il trilobato, la sua forma varia a seconda della specie, mentre la quasi totalità delle orchidee Vanda possiedono un labello a forma di sperone. Le sue radici carnose e di grandi dimensioni partono dal fusto e sono prevalentemente libere e poco ramificate, in modo da permettere alla pianta di assorbire quanta più umidità dall’atmosfera. La moltiplicazione dell’orchidea Vanda avviene per via vegetativa: i fusti emettono dei germogli laterali che diventeranno altrettanti fusti indipendenti (detti keiki), che crescendo producono radici aeree. Quando la loro quantità inizia a diventare cospicua è possibile tagliare le nuove piante a circa 2/3 della loro lunghezza e invasarle ad una ad una: la parte delle radici emetterà nuovi getti di foglie, mentre la parte del fusto inizierà a produrre nuove radici. Di facile moltiplicazione, la specie Vanda è adatta anche agli incroci con altre orchidee, in alcune casi con specie non appartenenti al suo genere.