Seminare le piante da fiore

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Quali piante seminare

Frutti e semi, sotto forma di bacche colorate, baccelli vistosi o sottili piume trasportate dal vento, in ogni stagione sono presenti nel nostro giardino; molti appassionati di giardinaggio hanno sicuramente cercato di cimentarsi nella propagazione da seme, con i semi raccolti in vacanza, o con quelli acquistati nei negozi specializzati. Chi ha già tentato sa bene che non tutte le piante danno risultati ottimali con la propagazione per seme, anche se, innegabilmente, è molto gratificante osservare alcune piccole plantule nel loro sviluppo da seme, anche quando da una grossa manciata di semi otteniamo soltanto 2-3 piantine. Anche se la maggior parte delle piante produce semi fertili, non tutti germogliano a contatto con l'acqa e con il terreno; molte piante producono frutti e semi nel periodo autunnale, ed i semi devono rimanere fertili, ma dormienti, fino alla primavera successiva, per evitare che le rigide temperature invernali rovinino la piantula da poco germogliata; alberi ed arbusti di vario tipo producono molti semi, ma non tutti fertili, altri producono semi che rimangono dormienti per mesi o anni, per evitare che le giovani piante vengano danneggiate dalle condizioni ambientali, o per evitare che lo sviluppo delle nuove piante divenga nocivo per la pianta che ha prodotto i semi.
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Scegliamo le piante

ciclaminiIl successo nelle semine ha origine prima di tutto nella scelta della pianta da seminare; a grandi linee gran parte delle annuali hanno semi che germinano con grande facilità, dando origine a numerosissime piantine, che producono i fiori dopo poche settimane dalla semina. Le piante perenni invece talvolta germinano con difficoltà; in altri casi danno origine a piante che fioriscono dopo 2-3 anni dalla semina. Per iniziare quindi suggeriamo di provare a seminare delle piante da fiore annuali, come ad esempio margherite ed astri di vario tipo, nicotiana, nasturzio, lobelia, papaveri ed escholzia, alisso, bocche di leone, delphinium, fiordaliso, cosmea, nemofila e nigella; si tratta di piante che germinano con facilità in primavera, con temperature minime superiori ai 12-15°C è possibile seminarle direttamente a dimora, in vaso o in piena terra; anche alcune perenni sono molto facili da seminare, come ad esempio le margherite perenni, la gazania, le belle di notte, i delphinium perenni, l'aubretia, le agastache, il centranthus, la bergenia e molte varietà di campanule.

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Alcune difficoltà

aquilegiaIn alcuni casi le piante difficili da seminare sono anche tra le più amate, come primule, impatiens, petunie, pelargonium e geranium, lupini; talvolta si tratta di un problema di temperature: i semi di impatiens e primule necessitano di un clima non troppo caldo, e di molta luce solare indiretta; generalmente si seminano in appostiti semenzai, dotati di luce e di riscaldamento, per riuscire ad ottenere un numero accettabile di piante; inoltre spesso, come nel caso dei pelargonium, oltre ad una scarsa germinabilità dei semi, le piante ottenute da seme vanno potate adeguatamente per ottenere un arbusto compatto e ramificato, quindi generalmente si propagano i pelargoni per talea. In altri casi, come per il lupino o anche per il pisello odoroso, i semi, di medie dimensioni, sono ricoperti da un tegumento impermeabile, che non permette all'acqua di raggiungere l'interno del seme per iniziare la germinazione: in questo caso è necessario praticare nella zona superiore del seme (distante dall'"occhio") una piccola incisione con un coltello ben affilato, quindi immergere i semi in acqua tiepida per alcune ore, solo quelli che affonderanno potranno essere seminati; con i piselli odorosi è anche possibile lasciare i semi nell'acqua fino a che non si vede un inizio di germoglio, quindi spostarli nel terriccio.

Seminare le piante da fiore - Speciali Altri semi, come ad esempio quelli di alcune piante ad alto fusto, o quelli dei ciclamini, necessitano di trascorrere il periodo invernale al freddo prima di germogliare; quindi per ottenere i germogli dovremo, prima di seminarli, porre questi semi in frigorifero, inseriti in un sacchetto di plastica, lasciandoli indisturbati per un periodo che dipende dal tipo di pianta: pe i ciclamini in genere bastano alcuni giorni.


La semina

Scelte le piante è opportuno ricordare che non tutti i semi producono piante identiche alla pianta madre; spesso da semi di piante ottenute da ibridazioni varie, otteniamo piante con fiori di colore diverso, o talvolta non appariscenti quanto speravamo; oppure le piante del nostro giardino si ibridano naturalmente, poichè gli insetti ed il vento possono trasportare il polline di piante simili anche per kilometri; per questo motivo è consigliabile rivolgersi ad un commerciante di sementi, che ci assicura che i semi da lui selezionati produrranno fiori della tonalità di colore che desideriamo, e tutti dello stesso identico colore. Possiamo anche divertirci seminando i semi raccolti nel nostro giardino, o scambiati con altri appassionati, ma ricordiamoci di non stupirci davanti ad una fioritura di colore diverso da quello atteso.

Prima di seminare informiamoci sulla temperatura necessaria per germinare alla pianta da noi scelta, o almeno in ogni stagione cerchiamo di seminare soltanto le piante che vanno seminate in quel periodo dell'anno, per evitare una successiva vita breve alle piante da noi ottenute.


Attrezzi e terriccio

Per germogliare i semi necessitano di una temperatura non troppo rigida, di luce brillante, ma non diretta, e di acqua; per fornire questi elementi i semi vengono disposti sulla superficie di un terriccio soffice e umido, che sia in grado di trattenere l'umidità per molte ore; in genere si utilizza la torba, mescolata alla sabbia o alla perlite, per aumentarne il drenaggio. In commercio si trovano con facilità confezioni di terriccio già miscelato, appositamente per le semine; possiamo utilizzare anche le apposite compresse di torba, molto utili nel caso di piante che non amano essere trapiantate, come nasturzi e papaveri, che quindi potremo trapiantare a dimora senza disturbarne le radici.

Il tericcio, o le compresse di torba, si pone in piccoli vasi o in vaschette; prima di seminare è opportuno inumidire completamente il substrato di colitvazione, ponendo i contenitori in un vassoio, o in un sottovaso, che raggiunga almeno la metà dell'altezza del contenitore del terriccio e riempiendo il vassoio di acqua. Quando l'acqua avrà inbevuto completamente il terreno, fino a raggiungere lo strato superficiale, possiamo cominciare a seminare, cercando di spargere i semi nel modo più uniforme possibile. Facciamo aderire ben la semente al substrato, quindi copriamola con un leggero strato di terreno; per meglio coprire i semi, in modo che rimangano umidi ma che ricevano anche la luce, possiamo coprire la superficie dei contenitori con un sottile strato di vermiculite o di perlite.

Posizioniamo i semenzali in luogo luminoso, salvo alcune specie di piante che preferiscono il buio, con temperature miti, non troppo alte, evitando la luce solare diretta; cerchiamo di mantenere costantemente il terreni umido, vaporizzandone spesso la superficie: il disseccamento dei semi, ed anche dei giovani germolgi, può causare danni irreparabili, anche se avviene soltanto per brevi periodi.

Per mantenere umidi i semi ed il substrato possiamo inserire i contenitori con il terreno ed i semi in un sacchetto di plastica trasparente, che porremo in luogo fresco: in questo modo l'umidità fornita con la prima annaffiatura non potrà evaporare, mantenendo il substrato costantemente umido; non appena le piccole piante spuntano dovremo levare il contenitore dal sacchetto e porlo in luogo abbastanza ventilato.


Seminare le piante da fiore: Le giovani piante

Tra le molte piantine germogliate scegliamo subito quelle più vigorose, diradandole per dare loro la possibilità di svilupparsi al meglio; quando avranno prodotto almeno due o tre foglie vere, potremo procedere al rinvaso, spostando le piante in contenitori singoli. Se la stagione è propizia le piante si possono porre a dimora quando hanno raggiunto dimensioni sufficienti per maneggiarle senza danneggiarle. Dalla comparsa della prime foglie si comincia con la concimazione, per favorire lo sviluppo dei fiori, utilizzando un concime ricco di potassio; si somministra ogni 8-10 giorni, utilizzando una quantità ridotta ad un terzo rispetto a quella consigliata sulla confezione. Nel caso di piante perenni o annuali che producono arbusti tondeggianti e ben ramificati si consiglia di accorciare la punta delle giovani piante, che abbiano almeno 3-4 settimane, in modo da favorire lo sviluppo di ramificazioni già nella parte bassa dell'arbusto.


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