Bulbophyllum
Questo genere, recentemente diviso in due generi diversi, riunisce circa 1500 specie di orchidee epifite, presenti in tutte le zone tropicali del globo, per la maggior parte in Asia; i Bulbophyllum solitamente sono di dimensioni intorno ai 30-50 cm di altezza, ma ne esistono anche specie in miniatura, mentre i Cirrhopetalum sono generalmente piante di piccole dimensioni. Il gran numero di specie presenta anche un gran numero di forme e di colori e ovviamente può esistere anche una grande diversità di esigenze tra una pianta e l'altra, cercheremo quindi di descrivere le necessità dei Bulbophyllum e dei Cirrhopetalum che più spesso si trovano in commercio. I Bulbophyllum hanno fiori generalmente singoli, con labello particolare, che risulta snodato e vibra con la più leggera brezza; i fiori dei Cirrhopetalum invece sono solitamente disposti in gruppi disposti a ventaglio, e spesso presentano lunghe appendici simili a capelli. Qeste orchidee presentano pseudobulbi conici, che portano una o due foglie spesse e cuoiose; le radici sono rizomatose e tendono ad allargarsi notevolmente, infatti solitamente queste orchidee vengono coltivate in panieri appesi o su grossi pezzi di corteccia.
Gran parte delle specie necessita di luminosità abbastanza intensa, ma non eccessiva, e va coltivata lontano dai raggi diretti del sole che possono provocare delle ustioni in poco tempo, specie durante le giornate estive; in inverno temono il freddo e vanno quindi coltivate in casa o in serra, comunque in luoghi con una temperatura minima superiore ai 12-15°C. In estate invece si possono tenere all'aperto, al riparo dal sole cocente e dal vento che asciuga eccessivamente l'aria. Sono piante cha amano gli ambienti con un buon grado di umidità ambientale.
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Nel periodo vegetativo annaffiare regolarmente, fino alla fioritura, che avviene in primavera o in estate; nei mesi freddi annaffiare sporadicamente, lasciando asciugare il substrato tra un'annaffiatura e l'altra. Per tutto l'arco dell'anno è bene però tenere queste piante in zone con un'alta umidità ambientale, vaporizzandole spesso con acqua distillata. Controllare che il terreno non risulti mai troppo inzuppato, in quanto queste piante risentono fortemente dei ristagni idrici e possono presentere in poco tempo pericolosi marciumi radicali.
Essendo generalmente piante epifite, queste orchidee necessitano di un substrato incoerente, costituito da fibre vegetali, pezzetti di corteccia e sfagno, con un'elevato potere drenante.
Il rinvaso di queste piante va effettuato quando le radici si sono sviluppate per tutta la grandezza del contenitore, sostituendo il substrato con del nuovo composto, così da avere un valido supporto per la crescita delle piante. Prima di effettuare il rinvaso, bagnare le radici, così che risultino meno fragili.
Per la riproduzione di queste orchidee, dopo la fioritura è possibile dividere gli pseudobulbi, costituendo nuove piante, che vanno subito poste in contenitore singolo, utilizzando lo stesso substrato che viene impiegato per le orchidee adulte.
Eccessi di annaffiature, un substrato vecchio o inadeguato o un contenitore errato possono favorire l'insorgenza di marciume radicale; la coltivazione in luoghi poco ventilati può portare allo sviluppo di cocciniglia, che può essere eliminata facendo ricorso ad un panno con alcool da strofinare sulle foglie.