Potatura albicocco

Potatura albicocco: quando si effettua

La potatura albicocco è un passaggio fodamentale nel ciclo vitale di quest'albero, il quale è tipico degli ambienti mediterranei, gradendo quindi climi temperati che garantiscono fertilità ai suoi rami per la grande produzione dei frutti. A seconda della varietà e del clima presente il processo di potatura cambia, ma il periodo ideale per attuarlo è quello primaverile o estivo. Si parla appunto di potatura verde cioè una tecnica adoperata nella stagione calda utile per eliminare la vegetazione superflua e alleggerire l'albero, che segue i ritmi di crescita della pianta: da marzo a maggio per considerare i rami più corti, lavorando su quelli misti nei successivi mesi giugno/luglio, mentre ad agosto si effettua sull'albicocco fiorito. Altri interventi possono essere fatti anche in inverno (potatura secca) e nei luoghi miti quest'ultima si può effettuare anche durante l'autunno. Come in una perfetta operazione chirurgica, per la potatura di quest'albero gli attrezzi devono essere ben puliti per evitare che tagli imprecisi o sbagliati, conducano la pianta ad ammalarsi venendo colpita da malattie batteriche o fungine come la "monilia", il "mal di piombo" o il "corineo".
pianta albicocche

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La potatura di produzione

Taglio effettuato su un albicocco Uno dei primi scopi dell'agricoltore al momento della potatura è quello di incrementare la portata quantitativa dei frutti sulla pianta, lasciando spazio quindi ai rami fruttiferi più fecondi ed eliminando i più secchi. Questo avviene con la potatura di produzione. Questo tipo di potatura viene operata quando la pianta è già formata, in maniera tale da poter lavorare soltanto sui rami che infastidiscono il raccolto, per garantire, come si desume dal nome, maggior "produzione". Tuttavia, l'albicocco è una pianta che ha un processo di cicatrizzazione piuttosto lento e che richiede come tagli drastici solo quelli strettamente necessari come i tagli di ritorno, i quali vengono fatti su rami successivi a quelli laterali diventando così anch'essi operativi. La potatura di produzione sarà molto più efficace durante i primi anni di vita dell'albicocco e successivamente si dovrà calibrare in base alla presenza di gemme da fiore.

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La potatura di allevamento (o formazione)

Abbondante ramo fruttifero Un altro ruolo della potatura è quello di determinare la forma dell'albero per scopi differenti a seconda del luogo in cui ci si trova. La potatura d'allevamento modifica la chioma e nel caso di un albicocco ornamentale da giardino si potrà dare all'albero una forma a spalliera per poterlo avvicinare o addossare al muro. Quando si tratta di un albicocco a scopo produttivo la particolare forma ad imbuto o a palmetta irregolare sarà l'ideale. Mentre i successivi serviranno a mantenere costante la forma, nel primo intervento è previsto un solo taglio che partirà da un'altezza di 1/2 metro a 2 dal suolo, a seconda dell'altezza pensata per la chioma della futura pianta. Dal taglio nasceranno nuovi rami e quelli che serviranno per la formazione delle scheletro verranno tagliati a 20/30 cm dal primo taglio, mentre gli altri verranno eliminati alla base. Si adopera la stessa tecnica finchè non si ottiene lo scheletro desiderato con forme variabili.


Le tre principali forme di allevamento dell'albicocco

Albicocco potatura Essendo particolarmente attenti e costanti nel processo pre e post potatura albicocco si può addirittura far sì che l'albero assuma una forma in particolare. Sono maggiormente tre le forme adoperate: il fusetto, il vaso e il vaso ritardato. Nel "fusetto", la pianta necessita di sostegni a causa della spinta generata dal peso della pianta stessa, i cui rami crescono verticalmente. E' un tipo di produzione abbastanza copiosa che obbliga per questioni di spazio materiale a posizionare le piante ad alcuni metri di distanza l'una dall'altra. Un'altra forma colturale è quella del "vaso", consistente in una forma allargata dalla chioma che si restringe nella parte inferiore del tronco. La parte interna della chioma dovrà essere pulita e di solito vengono lasciati tre rami maestri ad una certa distanza. Per quanto riguarda la forma del "vaso ritardato", viene utilizzata sulle piccole piante che non superano i due metri. Dai rami laterali partono ogni 30 cm delle branche laterali che prendono una forma a spirale.