Santolina chamaecyparissus
La Santolina chamaecyparissus è un piccolo arbusto sempreverde originario dell’Europa mediterranea; le piante di alcuni anni possono raggiungere i 50-60 cm di altezza, espandendosi per 80-90 cm in larghezza. Ha portamento eretto o semi-prostrato, e costituisce densi arbusti tondeggianti, costituiti da sottili fusti legnosi ricoperti da foglie molto divise, composte da piccoli lobi lineari, di colore grigio-verde, dall’aspetto lanoso, intensamente profumati. In estate produce piccoli fiorellini gialli, arrotondati, riuniti in infiorescenze apicali. Ideale come pianta da bordura, per il fogliame molto decorativo, viene utilizzata anche nelle aiole di piante aromatiche, anche se le foglie profumate non sono comunemente presenti nelle ricette della nostra penisola. Generalmente si tende a cimare i fusti fiorali, per mantenere l'aspetto dell'arbusto più compatto. Esistono una decina di specie di santoline, in genere le più coltivate sono S. chamaecyparissus e S. rosmarinifolia.
Per una crescita ottimale delle santoline è necessario porre a dimora le piante in luoghi molto luminosi e soleggiati, dove i raggi del sole possano colpire direttamente la nostra santolina; in generale possono sopportare anche le temperature di molto inferiori allo zero, ma talvolta necessitano di una copertura se i mesi invernali sono particolarmente rigidi; in genere è sufficiente pacciamare il terreno attorno alla base del fusto con paglia o foglie per garantire una buona crescita della pianta ed evitare che la stessa soffra per le temperature particolarmente rigide.
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Per quanto riguarda le annaffiature, nei mesi estivi possono necessitare di sporadiche irrigazioni, ogni 10-15 giorni circa, per il resto dell’anno in genere si accontentano delle piogge; se in inverno vengono riparate è bene ricordarsi di bagnare le piante, almeno una volta al mese. Si consiglia di annaffiare le piante a partire dal basso, evitando di bagnare invece le foglie che potrebbero venire rovinate da un contatto con l’acqua troppo prolungato, per lo stesso motivo è bene evitare di far ricadere troppo i rami verso il terreno.
Le specie di Santolina chamaecyparissus preferiscono terreni sciolti, ben drenati, sabbiosi e possibilmente calcarei; di solito comunque si sviluppano senza problemi in qualsiasi terreno, visto che hanno pochissime esigenze colturali.
Vediamo insieme come procedere se si desidera riprodurre la Santolina chamaecyparissus. Alla fine dell’inverno è possibile seminare le santoline, in semenzaio mantenuto in luogo temperato, altrimenti è possibile seminarle all’aperto nei mesi di aprile-maggio. In estate inoltrata è possibile praticare talee, utilizzare cioe frammenti della pianta da far radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali per permettere alla pianta di rigenerare una nuova specie.
In generale le piante di santolina non vengono attaccate da parassiti o da malattie, anche se è possibile che gli afidi attacchino le infiorescenze. Si tratta di parassiti conosciuti anche come "pidocchi delle piante" che si nutrono della linfa presente nelle foglie delle varie specie arboree e che provocano l'indebolimento della pianta stessa. Le foglie si raggrinziscono e seccano portando la pianta alla morte. Per combattere il problema è utile impiegare specifici antiparassitari per afidi.