Quando e come far fiorire il glicine
La fioritura del glicine è uno dei momenti più attesi dell’anno. Le piante adultesono capaci di coprirsi letteralmente di grappoli. Il colore più classico è appunto il glicine (un viola chiaro perlaceo), ma oggi è possibile scegliere anche altre cromie, bianco, rosa o blu, più o meno delicate.
Wisteria sinensis è la specie più diffusa. La fioritura più copiosa avviene tra aprile e maggio. Bisogna rilevare che gli esemplari adulti, specialmente se ripuliti attentamente e concimati in maniera opportuna, possono produrre nuove “ondate” di fiori, ma in misura minore rispetto alla prima dell’annata. Se questo aspetto vi interessa prendete in considerazione la varietà “Prolific”, eccezionalmente generosa, dotata inoltre di intenso profumo. Segnaliamo anche come rifiorenti “Amethyst”e “Alba”, sebbene in maniera meno clamorosa.
Wisteria floribunda: la fioritura è più tardiva rispetto al precedente, in condizioni climatiche ideali è però più duratura. Viene ripetuta di rado e solamente in specifiche varietà (ad esempio “Lilac Rose”). Rimarchiamo che la fase giovanile della pianta è abbastanza lunga (anche 5 anni): in questo periodo vedremo pochi o nessun fiore.
Wisteria frutescens specie americana che ha una fioritura meno spettacolare rispetto a quelle asiatiche, ma più tardiva: è difficile vedere i grappoli prima di giugno. Una volta raggiunta la maturità la manutenzione sarà molto semplice: le gemme a fiore vengono infatti prodotte dai rami dell’anno e non vi è quindi rischio di perderle con una potatura non corretta. Consigliamo di prendere in considerazione la varietà “Amethyst falls”: a piena maturità (dopo circa 3 anni dall’impianto) ci donerà fioriture pressoché continue, da giugno ad ottobre.
Wisteria brachybotrys anche questa varietà è americana. Fiorisce a giugno producendo grappoli più tozzi, ma più grandi rispetto a quelli delle altre specie. È molto apprezzata per la loro produzione abbondante, anche in individui giovani. La rifiorenza è quasi assente.
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Uno dei problemi più frequenti con il glicine è la sua riluttanza a fiorire. Gli esemplari di recente impianto possono richiedere anche 5 anni prima di emettere i primi racemi con conseguente sconforto da parte dei coltivatori.
Ecco qualche consiglio per ottenere risultati al più presto.
Per ottenere una bella fioritura il prima possibile è importante scegliere accuratamente l’esemplare. Prima di tutto preferiamo esemplari innestati, evitando quelli nati da seme o ottenuti da talea. Avremo la garanzia di ottenere da subito una crescita più vigorosa e problemi come la clorosi saranno un poco attenuati.
Le cultivar selezionate danno inoltre più garanzie di rispettare alcuni standard: di solito fioriscono prima e più a lungo e alcune lo fanno a ripetizione. La rifiorenza non è però mai eccezionale (non aspettiamoci più di 1/3 di ciò che viene prodotto in primavera).
Molte volte la carenza o assenza totale di fioriture è legata a gravi errori di concimazione. Il glicine è una leguminosa e, in quanto tale, è capace di procurarsi dall’aria l’azoto di cui necessita. Molti coltivatori ignorano questo aspetto e distribuiscono comuni concimi ternari: ciò non farà che stimolare la crescita vegetativa a discapito della produzione di gemme a fiore. Al contrario dobbiamo utilizzare concimi a bassissimo tenore di azoto, apportando invece in abbondanza fosforo e soprattutto potassio.
I glicini asiatici fioriscono sui rami prodotti negli anni precedenti. Potature primaverili troppo drastiche possono danneggiare la formazione di gemme a fiore e quindi compromettere il risultato. È importante impostare da subito la pianta, allungando i tralci orizzontalmente e ottenendo così un gran numero di ramificazioni.
L'esposizione è un altro fattore da tenere presente. Perché la produzione di fiori sia copiosa è indispensabile che la pianta cresca in una posizione luminosissima, con sole diretto per almeno 6 ore al giorno.
Il freddo può rappresentare un ostacolo, specialmente nelle regioni settentrionali e in altura. Non è raro infatti che gelate tardive (specialmente in zone ventose) possano causare l’aborto dei fiori. Questa eventualità non è insolita nelle specie precoci come le asiatiche: scegliamo allora tra quelle americane, più tardive.
Il glicine mal sopporta i suoli calcarei, a pH alcalino. È infatti abbastanza frequente vedere questi rampicanti con foglie gialle, clorotiche e quasi necrotizzanti. Si consiglia di distribuire frequentemente solfato di ferro alla base e, se non fosse sufficiente, somministrare anche ferro chelato, dalla fine dell’inverno.
E' un trucco usato dagli esperti per indurre a fiorire anche gli esemplari più riottosi:consiste nel tagliare le radici introducendo verticalmente nel terreno una vanga, a circa un metro dal piede. Il periodo migliore è la fine dell’inverno.
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