Clematide - Clematis
appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, la Clematis o clematide costituisce un genere di circa 250 specie di piante erbacee o legnose, rampicanti a foglie caduche o sempreverdi, rustiche e non. I fusti sono molto sottili, spesso semilegnosi, e producono sottili viticci con cui si attaccano a muri, pergole o graticci. Il fogliame è di colore verde scuro, coperto da una sottile peluria chiara. Durante i mesi freddi gran parte delle specie perde il fogliame. Alcune specie hanno una abbondante fioritura primaverile, con grandi fiori nei toni del rosa e del bianco, altre, e soprattutto molti ibridi da giardino, cominciano la fioritura in primavera inoltrata e la continuano fino all'arrivo dell'autunno. I fiori sono molto grandi, in genere semplici, ma talvolta anche doppi; i colori sono i toni del rosa, del blu e del viola; esistono specie a fiore giallo e bianco. Le
clematidi sono piante diffuse in natura anche in Europa e in Italia.
Famiglia e genere | Ranunculaceae |
Tipo di pianta e portamento | Perenni, rampicanti o striscianti, a foglia caduca (ma ve ne sono di sempreverdi) |
Esposizione | Mezz’ombra, sole (non sulle radici) |
Rusticità | Ricco, possibilmente alcalino e umido |
Terreno | Ricco, possibilmente alcalino e umido |
Colori | Bianco, rosa, rosso, malva, variegato |
Fioritura | Primavera, dalla primavera all’autunno per le rifiorenti |
Altezza | Da 50 cm a 10 metri |
Coltura | Mediamente facile |
Propagazione | Talea, propaggine, seme, margotta |
Coltura | Mediamente facile |
Usi | Rampicante, copri suolo. |
le piante di clematide prediligono posizioni ben soleggiate, dove possano ricevere il sole diretto per almeno alcune ore al giorno; se poste in luogo eccessivamente ombreggiato in genere non producono fiori. Per uno sviluppo rigoglioso è consigliabile mantenere il piede e le radici in luogo protetto dal sole eccessivo e dal vento, in modo che l'apparato radicale si mantenga abbastanza fresco. Gli esemplari di clematide non temono il freddo, anche perchè durante il periodo di riposo vegetativo invernale tendono a perdere completamente la parte aerea.
- Le clematis rappresentano un apio gruppo di arbusti o piccole piante, spesso rampicanti, diffusi in gran parte dell'emisfero boreale, nelle zone a clima temperato; si contano parecchie decine di speci...
- Nel Settecento e nell'Età Vittoriana la clematide veniva piantata dagli inglesi nei loro giardini, in quanto i suoi fiori colorati ed abbondanti erano considerati bene auguranti per gli abitanti della...
- in un punto del giardino molto pendente abbiamo realizzato una scarpata di massi rocciosi. Vorrei ricoprirla con una rosa tappezzante mista a clematide. Sono indecisa se creare due colori in armonia o...
- Le clematidi sono piante erbacee perenni, ne esistono svariate specie, diffuse in tutto l’emisfero settentrionale; oltre alle specie, son moltissimi anche gli ibridi, svariate centinaia, tipicamente c...
dalla primavera fino all'autunno annaffiare la clematide con regolarità, in modo da evitare periodi di siccità; le clematidi amano un clima abbastanza umido. Ogni 10-12 giorni mescolare all'acqua delle annaffiature del concime per piante da fiore.
Si coltivano in un buon terriccio soffice e fresco, evitando gli eccessi di argilla o di torba, ma preferendo un substrato soffice, ricco di sostanza organica e con un buon drenaggio; possono essere coltivate anche in vaso, ricordando di rinvasarle ogni due anni.
La moltiplicazione della clematide può avvenire prelevando talee dalla pianta madre oppure attraverso semina. Nel caso della riproduzione per talea, talee lunghe circa 10/15 cm verranno prelevate, durante il periodo estivo, da rami legnosi semi maturi forniti di almeno due gemme alla base. Le talee dovranno essere piantate in cassoni da moltiplicazione appositamente riempiti con un miscuglio di torba e sabbia. A radicazione avvenuta, si dovrà aver cura di collocare le piantine in vasi del diametro di circa 8 cm; sarà necessario ritirare in luoghi coperti e riparati i vasi nel periodo invernale. Nella primavera successiva le piantine dovranno essere rinvasate in contenitori leggermente più grandi (circa 11/13 cm di diametro), che potranno anche essere interrati all'aperto. La messa a dimora definitiva andrà effettuata in autunno (ottobre).
Nel caso della moltiplicazione attraverso la semina, i semi di Clematide andranno collocati in marzo in vasi piccoli, di 2/3 cm; una volta spuntati i germogli, le piantine dovranno essere rinvasate in contenitori di 8 cm di diametro; le fasi successive ricalcano esattamente quanto detto precedentemente per la moltiplicazione per talea.
Infine, un'altra modalità di moltiplicazione, anche se secondaria, può avvenire per propaggine. In questo caso, nel periodo di marzo, si procederà ad interrare i fusti; la radicazione avviene di norma in un anno, al termine della quale i fusti potranno essere separati dalla pianta madre e piantati separatamente.
Per quanto concerne la potatura è bene precisare che si tratta di un'operazione molto importante per le Clematidi a tal punto che, se eseguita scorrettamente, può comportare la recisione dei fusti destinati alla prossima fioritura. Da non dimenticare è poi il fatto che la potatura deve essere limitata al caso in cui si renda necessario contenere lo sviluppo della pianta; in caso contrario e in via generale, la Clematis non richiede alcuna potatura.
le clematidi possono essere suddivise in due gruppi principali, per ognuno dei quali i criteri di intervento sono diversi. Il primo gruppo riguarda le specie a fioritura precoce, che sono caratterizzate da una fioritura che avviene sui fusti maturati nella stagione precedente. In questo caso la potatura deve avvenire rigorosamente dopo la fioritura e si deve aver cura di eliminare i fusti ed i rami secchi. La potatura è invece da praticarsi, in primavera, prima che abbia luogo la fioritura, per le specie tardive e per le varietà che sviluppano i fiori esclusivamente sui rami maturati nella stagione in corso. Anche in questo caso la pianta deve essere "ripulita" dei rami e dei fusti secchi residui della stagione precedente.
tra i parassiti che più comunemente insidiano lo sviluppo delle Clematidi, ricordiamo le lumache, gli afidi, pericolosi soprattutto per le gemme, e le forbicine, che danneggiano i tepali e le foglie.
Per quanto riguarda le malattie che spesso colpiscono le Clematide, citiamo il seccume, che comporta l'appassimento e la morte dei germogli, e il mal bianco, che si manifesta come muffa biancastra sui fiori e sulle foglie.
Le clematis sono piante originarie di tutto l’emisfero boreale. Amano i climi temperati e sono spontanee di tutta l’Europa continentale, dell’Asia e dell’America settentrionale. Si tratta di piante per lo più rampicanti o striscianti caratterizzate da fusti molto sottili. Le foglie sono sostenute da fusti volubili che si aggrappano ai sostegni. Le foglie di solito hanno forma ovata o cuoriforme. I fiori hanno forma molto varia. Di solito hanno sono composti da stami molto evidenti al centro contornati da 6-8 sepali ovali. Questi possono essere molto grandi (negli ibridi orticoli) o più piccoli nelle specie (viticella, vitalba, montana). Alcune specie hanno anche fiori penduli ( ad esempio l’alpina, la patens e la texensis). Si descriveranno in maniera più specifica nei paragrafi che vi saranno dedicati singolarmente.
Le clematis sono piante originarie di tutto l’emisfero boreale. Amano i climi temperati e sono spontanee di tutta l’Europa continentale, dell’Asia e dell’America settentrionale. Si tratta di piante per lo più rampicanti o striscianti caratterizzate da fusti molto sottili. Le foglie sono sostenute da fusti volubili che si aggrappano ai sostegni. Le foglie di solito hanno forma ovata o cuoriforme. I fiori hanno forma molto varia. Di solito hanno sono composti da stami molto evidenti al centro contornati da 6-8 sepali ovali. Questi possono essere molto grandi (negli ibridi orticoli) o più piccoli nelle specie (viticella, vitalba, montana). Alcune specie hanno anche fiori penduli ( ad esempio l’alpina, la patens e la texensis). Si descriveranno in maniera più specifica nei paragrafi che vi saranno dedicati singolarmente.
Le clematis necessitano di un buon terreno ricco, umido e alcalino. La messa a dimora è la fase più importante. Se ben eseguita ci darà la possibilità di avere piante sane, rigogliose e fiorifere.
Si può procedere dall’autunno alla primavera scavando una buca larga e profonda almeno 40 cm. Di solito si consiglia di inserire sul fondo un buon concime organico (stallatico o cornunghia). A questo è sempre bene aggiungere della cenere o un prodotto specifico contro i marciumi radicali. Questo eviterà l’insorgere del wilt, la problematica più seria per queste piante.
A questo punto, dopo aver coperto con uno strato di terra il concime, possiamo estrarre la pianta dal vaso e posizionarla nella buca. Deve essere messa ben in profondità: l’ideale è interrare anche le prime due gemme dal basso. Questo darà alla pianta la possibilità di gettare nuovi fusti da sottoterra , diventare sempre più vigorosa e sopportare anche potature drastiche.
Un ottimo accorgimento è posizionare anche, accanto alla pianta, una canna o un tubo vuoto (il cui fondo, circondato da un po’ di ghiaia per evitare che la terra lo tappi, arrivi vicino alle radici). Una volta che lo abbiamo posizionato possiamo coprire il tutto con terra (lasciando che la cima del tubo fuoriesca dal terreno). Naturalmente bisognerà comprimere bene il terreno e annaffiare abbondantemente. Il tubo sarà molto utile perché potremo far scorrere all’interno l’acquad’irrigazione e far in modo che arrivi direttamente in profondità, alle radici (che ne hanno molto bisogno), senza disperdersi intorno sul terreno (e magari venir assorbita da altre piante).
Si raccomanda di non inserire le piante troppo a ridosso di un muro o di un albero. Piuttosto è meglio scavare a buca in diagonale a circa 40 cm di distanza e piegare la pianta in direzione del supporto. In questa maniera le radici avranno un terreno meno asciutto e più spazio per crescere.
Una volta messe a dimora è bene provvedere a ombreggiarne la base con dei sassi, delle tegole o inserendo altre piante.
Le clematis devono vivere in un terreno sempre fresco. Sopportano bene il sole (e questo le aiuta a fiorire), ma richiedono che la loro base rimanga costantemente all’ombra e ben umida.
Bisogna quindi irrigare frequentemente con grandi quantità d’acqua. Buona regola è distribuirne i due terzi all’interno del tubo che arriva in profondità e un terzo sul terreno in maniera da dare ristoro anche alle radici più superficiali.
Sicuramente in primavera (in mancanza di piogge) è bene provvedere almeno due o tre volte alla settimana con circa 5 litri ad intervento.
In estate si può distribuirne anche 5 litri ogni giorno.
Le clematis necessitano di apporti continui di nutrimento. Senza avremo fiori sempre più radi e piccoli. L’ideale è intervenire prima dell’inverno con la distribuzione di abbondante stallatico stagionato intorno al piede della pianta. Durante tutto il periodo vegetativo è invece importante intervenire almeno ogni quindici giorni (anche settimanalmente, se si vuole) con un concime liquido per piante fiorite con un alto tenore in potassio. L’ideale è distribuirlo con le stesso modalità dell’innaffiatura, quindi una parte nel tubo che arriva in profondità e l’altra sulla superficie del terreno.
La potatura ha lo scopo di mantenere le piante sane e di stimolare una buona produzione di foglie e soprattutto di fiori.
Questa differisce a seconda della specie. Di solito si distinguono tre tipologie:
- GRUPPO 1Fioriscono all’inizio della primavera, con fiori piccoli e abbondanti. A questo gruppo appartengono le clematis alpina, montana e le sempreverdi (armandii).
Di solito non necessitano potature. Vogliono solo essere ripulite da eventuali rami secchi. Si può intervenire in caso se ne voglia contenere l’esuberanza.
Dopo qualche anno si può effettuare una potatura drastica (ma non arrivando sul legno) che favorirà la nascita di nuovi fusti e renderà la pianta nel complesso più ordinata.
- GRUPPO 2È formato dagli ibridi moderni a grandi fiori. Si tratta di piante rifiorenti e quindi richiedono interventi mirati. Fioriscono in primavera sui rami dell’anno precedente e in autunno sui rami cresciuti dopo la prima fioritura.
Bisogna procedere in primavera (aspettando che la pianta cominci a vegetare) scendendo dall’alto e tagliare alla prima gemma ben vigorosa.
Si procederà alla stessa maniera dopo la prima fioritura.
Questo incoraggia l’emissione di nuovi rami e la produzione di fiori più grandi.
- GRUPPO 3 A questo gruppo appartengono le clematis a fioritura tardiva, quelle che fioriscono verso l’estate e l’autunno: clematis viticella, textensis , x jakmaniii, florida.
Fioriscono sui rami nuovi. Bisogna potare in primavera partendo dal basso, in maniera piuttosto drastica, cercando le prime due gemme vigorose e tagliando al di sopra di quelle. La pianta presto comincerà a sviluppare i nuovi rami.
Sono di solito piante piuttosto sane. L’unico grave problema da cui possono essere afflitte è il wilt, cioè il seccume del fusto. Purtroppo la causa non è ancora completamente chiara, anche se sembra che colpisca in maniera più severa solo gli ibridi a grande fiore e le piante innestate su clematis vitalba. Se si dovesse verificare (noteremo un veloce disseccamento della pianta) dobbiamo intervenire tagliando la pianta in prossimità del suolo e liberandoci delle potature al più presto. Se la pianta al momento della messa a dimora è stata interrata profondamente non avrà problemi a gettare nuovi fusti dal colletto. È comunque una malattia piuttosto rara e se si verifica una volta sarà difficile che si ripeta di nuovo nel nostro giardino. Le clematis possono anche venir colpite da insetti fitofagi: creano un danno soprattutto estetico. Si può quindi intervenire in primavera distribuendo un insetticida sistemico o da contatto e ingestione. Può anche capitare, visto che amano il terreno argilloso, che compaia una clorosi fogliare. Bisogna quindi intervenire prontamente con prodotti a base di ferro chelato. Questa infatti potrebbe compromettere sia la crescita sia la fioritura.
Clematis vitalba
Può crescere fino a 12 metri ed è molto diffusa allo stato spontaneo in Italia al punto che è considerata infestante. Porta infiorescenze a pannocchia, profumate, composte da piccoli fiori crema dal diametro di 1,5 cm.
Clematis viticellaMolto diffusa allo stato spontaeo in Italia, raggiunge i 4 metri di altezza. Ha fiori a piattino con 4 o più grandi petali dal blu al rosso.
Clematis alpinaÈ originaria dell’Europa e dell’Asia settentrionale. In Italia si può trovare spontanea nei boschi delle Alpi e dell’Appennino. Ha fiori penduli e solitari composti da 4 sepali, di solito sull’azzurro o sul rosa. Fiorisce sui rami dell’anno precedente.
Clematis montanaÈ originaria dell’Himalaya ed è giunta in Europa alla metà del 1800. È un grande rampicante che può raggiungere anche i 10 metri di altezza. Porta piccoli ma abbondantissimi fiori da 5-6 cm di grandezza composti da sepali dal bianco al rosa ed evidenti stami gialli.
Molto sana e prolifica. Fiorisce solo in primavera e non necessita di potature se non di contenimento.
La varietà rubens (e le cultivar derivate) hanno anche foglie che con l’avanzare della stagione tendono al bronzo porpora, rendendo la pianta decorativa anche in quella stagione.
Clematis x jackmaniiIbrida, fiorisce sui rami nuovi. Vigoroso rampicante con foglie verde scuro con fiori numerosissimi dal viola al porpora. Di solito portano 4 sepali e sono di circa 10 cm di diametro.
Clematis texensisOriginaria del Texas può raggiungere i 4 metri di altezza. È poco rustica. Produce fiori solitari e penduli di solito sul rosso o scarlatto.
Clematis ArmandiiÈ originaria della Cina ed è arrivata in Occidente all’inizio del XX secolo. È una delle rare clematidi profumate e sempreverdi. È abbastanza rustica, anche se nel Nord Italia è consigliabile coprirla (e comunque potrebbe diventare spogliante). Se cresce in una posizione calda può produrre alla base un tronco molto legnoso e grande. I fiori hanno un diametro di 5 cm, a mazzi, sui rami dell’anno precedente. Di solito sono di colore rosa o bianco.
Molto belle le varietà Apple blossom e Snowdrift.
La clematis jackmanii è una varietà di clematis che si distingue dalle altre varietà per via dei suoi fiori viola intenso, arricchiti dal colore bianco dei suoi pistilli nella zona centrale del fiore. Questa clematis si sviluppa in altezza sino a 200/300 centimetri anche se in media sono piante alte 1/2 m alle nostre latitudini. Lo sviluppo completo della clematis jackmanii viene raggiunto dai 2 ai 5 anni ed è una pianta che può essere coltivata in giardino nelle zone in pieno sole ma anche a mezz'ombra.
Questa pianta non ha particolari esigenze per quel che riguarda il terreno e può vivere bene su qualsiasi tipo di suolo. La fioritura della jackmanii si verifica da luglio a settembre a seconda delle zone.
COMMENTI SULL' ARTICOLO