Clematidi particolari
Le clematidi sono piante erbacee perenni, ne esistono svariate specie, diffuse in tutto l’emisfero settentrionale; oltre alle specie, son moltissimi anche gli ibridi, svariate centinaia, tipicamente creati utilizzando solo poche specie; sono così tante le clematidi in natura, che spesso i botanici tendono a suddividere il genere in differenti gruppi, a seconda della forma del fiore, della vigoria della vegetazione, del luogo d’origine, del periodo di fioritura. Nonostante il gran numero, non sono una pianta che ha grandissimo successo nei giardini italiani, dove tipicamente compaiono solo alcuni timidi esempi di ibridi da giardino a fiore grande (a parte ovviamente le collezioni degli appassionati del genere). Ed è un peccato, perché in effetti esistono clematis di ogni tipo, per tutti i gusti; la coltivazione non è semplicissima, soprattutto durante le calde estati italiane, ma esistono alcune specie botaniche di clematis che fioriscono in tra la fine dell’inverno e la primavera, in modo che il clima fresco e umido ci è d’aiuto per ottenere una fioritura prolungata ed abbondante.
Pianta erbacea a foglie caduche, originaria delle zone montuose europee ed asiatiche; produce una vegetazione lianosa, costituita da sottili fusti volubili, rampicanti o prostrati, di colore scuro, ben ramificati; le foglie sono ampie, divise in lobi, con margine dentellato, di colore verde scuro. A inizio primavera produce molti fiori penduli, con stami di colore viola, e centro bianco o crema; queste specie producono moltissimi fiori, ne esistono alcune varietà, a fiore candido, rosato o porpora. La coltivazione è abbastanza semplice: prediligono posizioni semiombreggiate o ombreggiate, non temono il gelo, quindi possono tranquillamente trovare posto in giardino, vicino a un muro o a una cancellata, che tenderanno a ricoprire con il passare degli anni. Amano terreni fertili, abbastanza umidi e freschi, che non rimangano completamente asciutti a lungo, leggermente acidi o anche alcalini; in genere si pongono a dimora in autunno, lavorando bene il terreno, mescolandovi terriccio universale e stallatico. Per tutta la bella stagione è bene annaffiare le piante, evitando di lasciarle all’asciutto per lunghi periodi di tempo, cosa che potrebbe portare anche alla morte dell’intera pianta. Le clematidi alpine fioriscono sui fusti dell’anno precedente, quindi è opportuno evitare le potature autunnali, che asporterebbero la gran parte dei futuri germogli.
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Clematis molto vigorosa, rampicante, a foglie caduche; ha fogliame di colore verde chiaro, rugoso, diviso in piccole foglie ovali, con margine dentellato; in marzo e aprile produce una profusione di grandi fiori penduli, con petali viola, e staminoidi simili ai petali, a dare origine ad un fiore semidoppio; esistono varietà a fiore rosa, crema, o anche blu violaceo. Pianta molto vigorosa, rapidamente ricopre grandi spazi, inferriate, muretti a secco o pergolati. La fioritura è molto abbondante, e spesso in estate le piante tendono a produrre qualche fiore singolo. Clematis molto resistente al freddo, si coltiva in luogo luminoso, a mezz’ombra o con alcune ore di luce solare diretta ogni giorno. Nonostante lo sviluppo ampio, queste clematis tendono a non necessitare di potature, salvo un leggero alleggerimento quando la pianta tende a divenire molto legnosa, o a svuotarsi nella parte bassa. Predilige terreni ricchi, abbastanza freschi e profondi; teme la siccità, soprattutto se si verifica nei mesi estivi; quindi da maggio a settembre evitiamo di lasciare il terreno asciutto per lunghi periodi di tempo.
Clematide sempreverde di origine mediterranea, presente anche allo stato selvatico in alcune regioni italiane; ha grandi foglie coriacee, di colore verde scuro, e produce una ampia vegetazione allungata, rampicante o ricadente. I fiori sbocciano per tutto il periodo invernale, fino a inizio primavera, sono di colore chiaro, spesso screziati o maculati, ed emanano una delicata fragranza. Clematide di facile coltivazione, predilige posizioni soleggiate, o semiombreggiate; nel periodo estivo, all’arrivo del caldo, la pianta attraversa un periodo di riposo vegetativo, quindi risulta abbastanza semplice coltivarla in quanto non teme in modo eccessivo il caldo e la siccità tipici dell’estate italiana. In ogni caso, evitiamo di lasciare la nostra clematide all’asciutto per lunghi periodi di tempo, da settembre fino ad aprile; di solito il clima ci aiuta in questi periodi dell’anno, ma in caso di particolare siccità è opportuno annaffiare la pianta.
Specie originaria della Cina, la clematis armandii è sempreverde, ha grandi foglie di colore verde scuro, lucide e coriacee; in primavera produce una grande quantità di fiori di colore bianco o rosato, che si stagliano molto bene sul fogliame scuro. Questa clematis è molto vigorosa, e di solito viene potata dopo la fioritura, per incoraggiare la produzione di molti fusti nuovi, in modo che l’anno successivo la fioritura sia molto abbondante. Predilige posizioni soleggiate o semiombreggiate, e un buon terreno ricco e profondo, molto ben drenato. Nelle zone con clima primaverile molto caldo, è opportuno posizionare la pianta al riparo dalla luce solare diretta nelle ore più calde del giorno.
Anche chiamate clematis anemone, le clematis montana sono piante rampicanti particolari e vigorose, a foglia caduca, che producono a fine inverno una grande quantità di grandi fiori a quattro petali, di colore chiaro, bianco o rosato; la fioritura è spesso così abbondante da ricoprire interamente il fogliame. Piante vigorose e rustiche, si coltivano in giardino, in una zona soleggiata o semiombreggiata, in un buon terreno ricco e fertile, profondo, umido e fresco, ma anche ben drenato, in quanto le clematis non amano i ristagni idrici. Nelle ore più calde del giorno è bene che la pianta goda di un poco di ombreggiatura.
Esistono tantissime specie di clematis, una per ogni gusto e desiderio; nonostante questo, è difficile vederle in un giardino italiano, soprattutto in alcune zone; mentre sono piante di grande successo nel Regno Unito, dove vengono spesso coltivate vicino alle rose, in modo che ne utilizzino la vegetazione come sostegno. Chiaramente il problema della diffusione delle clematis in Italia è dovuto alle loro esigenze, molto diverse rispetto al clima italiano; nonostante questo, è possibile coltivare le clematis anche nel più caldo e torrido giardino mediterraneo. Prima di tutto è consigliabile scegliere la giusta specie o varietà, non soltanto per il colore e la dimensione dei fiori, ma anche per le esigenze colturali: le clematis più delicate difficilmente sopravvivranno a lungo in un asciutto giardino siciliano, le clematis più vigorose e di origine texana o mediterranea non sopravvivranno a lungo a Bolzano. Oltre a questo, le clematis manifestano particolari esigenze colturali, che si possono riassumere in una frase: amano avere la testa al sole ed i piedi all’ombra. Ovvero, per avere una clematis ben sviluppata, rigogliosa e fiorifera, è importante fare in modo che i suoi rami godano di una buona luminosità, anche di luce solare diretta per almeno alcune ore al giorno. Oltre a questo, è di fondamentale importanza che la base della pianta, e l’apparato radicale, si trovino in una sorta di sottobosco, umido e ombreggiato. Porre a dimora una clematis ai piedi di un muro o di un arbusto, ci può garantire una certa ombreggiatura del terreno; per mantenerlo umido e fresco, oltre ad avere un buon terreno ricco e poroso, è buona norma ricoprire la base del fusto delicato delle clematidi con del materiale pacciamante, quale cortecce, sassolini, foglie; in questo modo si eviterà che il terreno dissecchi a causa del vento, del sole o del caldo.
Tipicamente, le maggiori sofferenze per le clematidi particolari sono da imputare al clima ed alle annaffiature: un clima molto caldo ed asciutto, annaffiature scarse o eccessive, possono portare le piante a grande sofferenza, ed anche alla morte. Oltre a questo, i sottili fusti delle clematidi giovani, possono venire incidentalmente rovinati dal passaggio degli animali, o possono venire recisi da un giardiniere inesperto; se si tratta di una giovane pianta in riposo vegetativo, un danno di questo genere può risultare irreparabile.
Le giovani clematidi possono anche venire attaccate dagli afidi, in primavera, che si annidano sui germogli, e sui boccioli, rovinandoli. Negli ultimi anni si sta diffondendo anche una malattia batterica delle clematidi, che causa lo sviluppo di un essudato biancastro, dai rami che si rompono; per limitare il diffondersi dell’infezione è consigliabile potare drasticamente la pianta affetta, distruggendo il materiale di risulta, e sperando che i giovani germogli si sviluppino sani e vigorosi. Generalmente sembra che alcuni esemplari siano più soggetti a tale infezione rispetto ad altri.
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Appartenenti alla famiglia delle Ranunculaceae, generalmente sono piante che perdono il fogliame durante la stagione inv
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