Coltivazione patate
La patata è un ortaggio che ben si adatta a differenti tipologie climatiche, grazie anche alla possibilità di spostare e differire il loro ciclo di coltura. Potete quindi coltivare questo ortaggio con profitto sia che abitiate in campagna, sia che abitiate in montagna. Anzi, a dirla tutta, le condizioni climatiche migliori sono proprio quelle ravvisabili in montagna, nelle zone alpine, prealpine e, ovviamente, appenniniche. Perché? Perché le patate hanno bisogno di una abbondante quantità di acqua, elemento che nelle zone meridionali del nostro paese, o in campagna aperta, durante il torrido e siccitoso periodo estivo tende a scarseggiare. Non per niente, questo prelibato ortaggio richiede circa cinquecento litri di acqua ogni chilo di sostanza secca prodotta! Ad ogni modo, la temperatura giusta per la coltivazione proficua e soddisfacente della patata va dai diciotto ai venti gradi centigradi.
La patata è esigente in quanto a terreno colturale. Ha bisogno infatti di un suolo ricco di forza vecchia, quindi di humus, e che sia sufficientemente vicino alla tipologia di medio impasto o perfino, in alcuni casi, sciolta. Sì, perché il terreno sciolto, quindi leggermente sabbioso, favorisce la crescita del tubero senza ostacolarne la formazione.
Un tipo di terreno adatto alla
coltivazione della patata è anche quello alcalino (basico), o calcareo, che tuttavia qui sconsigliamo per la facilità con cui in questo terreno le patate possono contrarre malattie come la scabbia.
LE PATATE IN BREVE |
Famiglia, genere, specie | Solanaceae, Solanum tuberosum |
Tipo di pianta | Annuale erbacea, tuberosa |
Coltivazione | semplice |
Necessità idrica | media |
Rusticità | Bassa |
Temperatura ideale di crescita | 18°/20°C |
Esposizione | Sole-mezz’ombra |
Suolo | Sciolto, lavorato, ricco in sostanza organica decomposta |
Parassiti e malattie | Dorifora, tignola, grillotalpa,alternariosi, peronospora |
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- salve volevo sapere che tipo di concime devo dare alle piante di patate,adesso che sono di una altezza di circa 20cm.precisando che prima della messa a dimora avevo distribuito del letame....
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Una buona quantità di sostanza organica sarà un toccasana per le vostre patate. Mescolatela al terreno nel periodo autunnale o meglio ancora invernale. In base al luogo in cui preferite praticare questo tipo di coltivazione, potete anche differire i periodi di concimazione per eccesso o per difetto. Una buona concimazione nel periodo ideale eviterà una mineralizzazione eccessivamente tardiva, il che incrementerebbe la sensibilità della pianta alle peronospore. In questo modo si danneggerebbe la buona proprietà dei tuberi di conservarsi in modo corretto, favorendo piuttosto la crescita delle foglie che quella della patata stessa. E le foglie delle patate, si sa, non sono buone come il tubero!
Evitate altresì di eccedere con una concimatura ricca di azoto, perché potreste diminuire il contenuto di amido aumentando invece quello di glucosio e fruttosio. Consigliato invece è, naturalmente, l’utilizzo di buon letame compostato, perché accelera il processo di crescita e nutre più velocemente i vostri preziosissimi tuberi.
Fra le cure colturali di maggiore spicco, troviamo la sarchiatura e la raschiatura. La sarchiatura sarà bene applicarla fino all’apparizione dei germogli sui solchi. Dopodichè si potrà rincalzare: in questo modo proteggeremo la patata dal rinverdimento e ne favoriremo, invece, la tuberizzazione.
Altro fattore importantissimo da non sottovalutare è che anche un breve periodo di carenza idrica può causare un arresto nella crescita della patata, con conseguenze irreversibili in termini di quantità raccolta e qualità.
Nel nord Italia, occorre prestare particolare attenzione alla carenza idrica nei periodi di fine aprile e maggio. Tuttavia, il periodo di massima allerta in tal senso è compreso fra i mesi di giugno, luglio e agosto. In questi mesi sarà infatti necessario intervenire con acqua irrigua almeno ogni 5-8-10-15 giorni.
Erogate l’acqua con delicatezza per evitare che i tuberi di scoprano, danneggiandosi. Infatti una corretta erogazione dell’acqua renderà più agevole il processo di fotosintesi con conseguente aumento della produzione dei vostri buonissimi tuberi. Provocar stress in questo senso può portare i cosiddetti accrescimenti secondari, problemi nella pasta del tubero e scompensi di natura chimica, danneggiando irrimediabilmente e in modo sostanzioso la qualità del tubero stesso.
La semina della patata si pratica solitamente, in condizioni normali, durante la stagione primaverile. Qualora non si effettuasse il pre-germogliamento, allora la patata potrà essere interrata per intero oppure tagliata qualche giorno prima. È bene interrarla per intero qualora la patata fosse di dimensioni ridotte, mentre se fosse di dimensioni più voluminose, si dovrebbe tagliare verificando anzitempo, però, che abbia almeno tre o quattro gemme sufficientemente fertili.
Il vantaggio del taglio sta nel risparmiare l’acquisto dei semi, tuttavia lo svantaggio sta nel fatto che questa pratica potrebbe portare ad una fatale marcescenza della patata in fase di interramento.
Sarà bene dunque, in caso di taglio, provvedere a un semina fitta, impolverando il tubero con farina d’alghe o una sostanza chiamata “litotamnio”: questo renderà più agevole la cicatrizzazione del tubero.
Seminate le vostre patate a una distanza di trenta centimetri l’una dall’altra sulla fila, Distanziate le file tra loro per almeno sessanta centimetri.
Piantate i tuberi a una profondità prossima ai dieci, quindici centimetri.
In base allo stato di conservazione del tubero-seme e alla sua dimensione, la quantità utile per la semina varierà di volta in volta.
Un consiglio fondamentale?
Seminate le vostre patate quando l’orto avrà un terreno ben asciutto; alzate gli occhi al cielo e assicuratevi che non venga a piovere da un momento all’altro; guardatevi le mani: se sono fredde e violacee, non piantate ancora il tubero! Potrebbero arrivare delle gelate, assolute nemiche delle vostre patate!
Le patate sono un ortaggio coltivato in tutta Italia ma essendo un tubero che vive sottoterra ci possono essere frequentemente dei problemi legati a funghi e batteri che possono attaccare e compromettere la qualità del raccolto. Non solo, spesso anche le foglie di questa pianta possono essere soggette ad attacchi di fastidiosi parassiti che sono in grado di minare la salute della pianta compromettendola anche gravemente.
La Peronospora è un fungo che colpisce abbastanza frequentemente la patata ed è la malattia di tipo fungino più dannosa per questo ortaggio. Nei secoli scorsi, quando la patata era uno degli ortaggi più coltivati dal popolo, le epidemie di questo fungo hanno fatto dei danni incredibili in Europa. La peronospora infatti attacca il tubero e ne provoca il marciume ed in periodi in quali la gente viveva del raccolto di patate, come nell'ottocento, il mancato raccolto di quest'ortaggio ha provocato moltissimi morti.
La Rizzotoniosi è un'altra malattia che colpisce la parte radicale della patata producendo sulle radici delle vistose macchie rosse-brunastre che ingrandendosi vanno a distruggere la radice e a compromettere i tuberi causando delle macchie nere che non si tolgono dalla buccia se non con l'asportazione.
Secondo un’antica tradizione molto diffusa nelle aree montane, la coltivazione della patata va abbinata a quella del fagiolo. Pare che la vicinanza tra le due piante sia utile alla prevenzione della dorifora. Generalmente si dispongono i tuberi e il legume a file alterne con varie altre colture (fave, piselli, cavoli, girasole, mais).
La patata può essere inserita in un appezzamento con successo dopo i cereali (in particolare la segale) o l’erba medica. Successivamente invece possono essere impiantati il grano, la barbabietola e il mais.
È da sconsigliare la coltivazione per più anni nella stessa area, per evitare l’insorgere di malattie specifiche. Attendiamo sempre almeno 5 anni prima di ripetere il ciclo.
Le patate possono essere classificate secondo la loro destinazione d’uso o a partire dal colore della buccia (gialla o rosso-violetta) e della pasta(bianca o gialla).
Le patate a pasta bianca sono generalmente più ricche di amido e risultano quindi ideali per la preparazione di gnocchi, timballi, zuppe o puré. Quelle a pasta gialla hanno invece una consistenza più compatta e tendono meno a sfaldarsi anche dopo una lunga cottura. Sono quindi ideali fritte o al forno, risultando poi più croccanti.
Quando le mettiamo a dimora dobbiamo però anche sapere che ve ne sono di precoci, di medio-precoci) di medio tardive e di tardive (si raccolgono in autunno.
• Le precoci hanno un ciclo corto, che si conclude da 70 a 80 giorni dopo la messa a dimora. Si consumano di solito con la loro buccia, visto che risulterà molto fine e sarà necessario solamente pulirla bene fregandola con uno straccio umido. Hanno una conservabilità molto limitata e vanno consumate nel giro di al massimo 45 giorni.
• Le semiprecoci si raccolgono da 90 a 110 giorni dopo la semina.
• Le semitardive e tardive si raccolgono da 110 a 130 giorni dopo l’impianto. Per estrarle bisogna aspettare che le foglie siano completamente appassite. Hanno una conservabilità piuttosto lunga, nelle giuste condizioni.
Ecco alcune cultivar molto conosciute
• Agata: molto produttiva, colore giallo per buccia e polpa, che risulta molto compatta. Forma complessiva ovale. Ha una limitata conservabilità. Si impiega come novella, spesso cotta al forno.
• Amandine molto produttiva, forma allungata, buccia e pasta gialle. Molto compatta, ideale per la cottura al forno o al vapore.
• Belle de Fontenay gialla esternamente e internamente, molto compatta ed eccezionalmente gustosa. Bassa resa
• Manon: farinosa, gialle buccia e pasta. Adatta a tutti gli usi di cucina; resistente allo oidio.
• Charlotte: mediamente compatta, polpa e buccia giallo chiaro, buon rendimento. Adatta alla cottura al vapore o per insalate fredde.
• Bleue d'Artois polpa e buccia viola. Piuttosto compatta, ideale per puree e gnocchi. Buon rendimento
• Monalisa polpa morbida giallo chiaro, come la buccia. Per tutti gli usi di cucina.
• Ambra pasta gialla e buccia sottile, molto resistente alle malattie e conservabile
• Vitelotte: sapore molto intenso, polpa e buccia viola. Forma allungata, basso rendimento. Farinosa, ottima per purea e fritta
• Kennebec tra le più diffuse in coltivazione; buccia chiara e polpa gialla, farinosa ma saporita. Per gncchi, puré e zuppe.
• Ratte, patata del burro: polpa soda e gialla, buccia chiara. Piccola, di forma allungata. Ideale cotta al forno, al vapore, in insalata. Basso rendimento.
• Majestic pasta bianca, tradizionale italiana. Adatta ad ogni uso.
La raccolta può essere effettuata manualmente, nei piccoli appezzamenti, o con l’aiuto di mezzi meccanici. È basilare evitare di danneggiare i singoli tuberi, visto che ciò potrebbe comportare una precoce marcescenza.
Prima di tutto attendiamo che il tempo sia asciutto e il terreno completamente secco; ciò aiuta la lavorazione e favorisce un’ottima conservabilità. Nel caso delle patate tardive è importante attendere che la parte aerea risulti totalmente secca prima di cominciare il dissotterramento.
Se vogliamo testare il grado di maturazione dei tuberi dovremo fare una piccola prova: ne estraiamo qualcuno e proviamo a strofinarne la buccia. Se questa resta compatta, possiamo procedere con la raccolta di tutto l’appezzamento.
Prima dell’immagazzinamento effettuiamo una attenta cernita delle patate eliminando quelle guaste. Quelle danneggiate possono essere messe da parte e impiegate, tagliate e pulite, per una eventuale futura semina.
IL CALENDARIO DELLE PATATE |
Semina | aprile-maggio |
Raccolta | giugno-settembre a seconda delle varietà |
Concimazione | autunno-inverno |
La conservazione delle patate si effettua in un locale asciutto, fresco e buio, con una temperatura di circa 4°C.
Interveniamo più volte durante l’inverno per eliminare i getti e i tuberi che risultassero danneggiati.
Evitiamo di tenerle in frigorifero, visto che temperature troppo basse possono causare la produzione di acrilamide, una sostanza potenzialmente nociva. Evitiamo di consumare anche le patate con sfumature verdi.