Come coltivare aglio
La prima differenziazione da fare per programmare le annaffiature è sul tipo di coltivazione scelta. In vaso, magari su un balcone, dovremo tener conto del fatto che la pianta riceva o meno acqua dalle naturali precipitazioni atmosferiche. Infatti l'aglio, essendo piantato prevalentemente alla fine dell'inverno, non necessita di particolari interventi durante la stagione in cui la piovosità è già intensa. Un apporto esagerato di acqua, al contrario, potrebbe essere molto deleterio visto che l'aglio è un bulbo e soffre notevolmente di patologie fungine. L'aglio resiste bene sia ai periodi di siccità prolungata che al freddo, adattandosi a climi anche molto diversi. L'unica raccomandazione sarà, dunque, evitare il più possibile i pericolosissimi ristagni idrici senza annaffiare troppo generosamente quando non è necessario.
L'aglio non si coltiva a partire dal seme ma direttamente dagli spicchi che vanno semplicemente interrati a un dito di profondità, sempre con la punta che guarda verso l'alto. La distanza tra gli spicchi sarà di almeno 10-15cm e 40cm tra le file nel caso di coltivazioni parallele. Il periodo migliore per interrare gli spicchi è la fine dell'inverno, anticipando gli altri ortaggi a semina primaverile. L'aglio non necessariamente va piantato a scalare poiché la raccolta può avvenire tutta in una sola volta con la classica conservazione formando grandi corone da consumarsi all'occorrenza durante l'anno. Per tutta la stagione primaverile l'aglio non necessiterà di cure se non la semplice rimozione periodica delle erbe infestanti. Potremo intervenire nella stagione più calda con un apporto di acqua ma l'aglio resiste molto bene anche alla siccità. Lo raccoglieremo soltanto quando la parte aerea sarà completamente ingiallita.
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Per coltivare l'aglio non avremo bisogno di concimi specifici. Si adatta a tutti i tipi di terreno, compresi quelli non particolarmente ricchi, sabbiosi, purché ben sciolti dovendo crescere nella parte sottoterra. Il ph del terreno può essere anche leggermente acido. Sarebbe buona norma evitare di esagerare nella concimazione, anche in fase di preparazione preventiva del terreno. È facile, infatti, rovinare l'aglio provocando marciumi e malattie fungine che attaccano il bulbo. Si raccomanda, dunque, di concimare pochissimo, solo in fase di preparazione del terreno o, al limite, di non concimare proprio. Se riteniamo che il terreno sia particolarmente infertile, possiamo intervenire prima dell'aratura con una concimazione potassica e fosfatica. È importante evitare di piantare l'aglio nello stesso appezzamento di orto per almeno 3-4 anni.
Si può coltivare l'aglio in luoghi dal clima molto diverso. Si tratta, infatti, di una specie molto resistente, che ben tollera sia la siccità dei luoghi più caldi che il freddo delle località geograficamente più a nord. Per svilupparsi al meglio ha bisogno di almeno 2 ore di luce diretta al giorno ed una temperatura superiore a 15°C. L'aglio può essere attaccato da diverse malattie, alcune delle quali anche pericolose per la vita della pianta. La porenosfora appare con una colorazione grigiastra della parte aerea. In questo caso sarebbe opportuno intervenire col rame prima che si diffonda fino al bulbo. Anche la ruggine si previene con la stessa tecnica. L'aglio viene attaccato anche da una particolare mosca che deposita le larve rovinando i bulbi. I marciumi che possono presentarsi vanno prevenuti evitando annaffiature non necessarie.