Melo
Il melo è un albero di medie dimensioni, che può raggiungere al massimo 10 metri. Vive in zone temperate e, nel periodo tra aprile e maggio, produce dei fiori bianchi. È una pianta che teme i ristagni idrici, potenziale causa di marciumi radicali e malattie, per questo motivo deve essere impiantata in terreni umidi ma allo stesso tempo drenanti. La quantità e la frequenza delle irrigazioni devono dipendere dalla stagione: in inverno, gli interventi devono essere limitati quanto più possibile, mentre in estate - e soprattutto nei periodi di siccità prolungata - deve essere fornita acqua ad intervalli regolari. Per questo albero, nello specifico, è bene utilizzare un impianto a goccia e, nei periodi di caldo intenso, somministrare alla pianta circa 100 litri di acqua per unità di superficie ogni 10 giorni.
Sebbene le varietà di melo siano tutte mediamente tolleranti alla siccità, è bene assicurare alla pianta una modesta quantità di acqua, necessaria per far sì che i frutti maturino nel modo più opportuno. Il melo resiste inoltre a temperature anche molto fredde, e richiede molte ore di luce diretta del sole; è inoltre opportuno che gli alberi siano disposti in zone fresche ma non eccessivamente ventilate. È opportuno effettuare una potatura di formazione dopo che i fiori sono sbocciati, rimuovendo i rami troppo ingombranti in modo da garantire una buona esposizione di tutte le parti della pianta alla luce solare ed una forma adeguata. Nel periodo di tempo che va da agosto ad ottobre è importante effettuare la raccolta dei frutti, verificandone la maturità. Una mela è matura se in seguito a rotazione si stacca dal ramo, portando con sé il penduncolo.
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Il terreno in cui si trova il melo dev'essere molto ricco di sostanze nutritive, così da garantire una rigogliosa crescita dei frutti; inoltre, non deve essere eccessivamente calcareo né estremamente compatto, per non pregiudicarne la drenanza. Nel momento in cui l'albero viene messo a dimora, è importante somministrare 3 chilogrammi di letame al terreno; il fertilizzante può essere dello stallatico maturo ternario, a lenta cessione. Questa pianta necessita inoltre di elevate quantità di azoto, quindi ogni anno è opportuno aggiungere al terreno 60 grammi di solfato di ammonio per unità di superficie; a questo composto vanno aggiunti ogni due anni circa composti molto ricchi di fosforo e potassio, per evitare un impoverimento del terreno (e quindi dell'albero) di questi due importanti macroelementi.
Il melo è soggetto all'attacco di un vasto numero di parassiti. Innanzitutto, gli afidi rappresentano la principale causa di danneggiamento della pianta; questi minuscoli insetti si nutrono della linfa vitale della pianta, e causano l'appassimento delle foglie e, nei casi più gravi, la morte dell'intero organismo. Per l'eliminazione di questi parassiti è possibile agire per via manuale, eliminandoli con l'utilizzo di un cotton fioc imbevuto in alcol etilico (se sono presenti pochi esemplari), oppure con l'impiego di un antiparassitario. Un'ulteriore minaccia per l'albero è rappresentata dall'attacco da parte del ragnetto rosso. Anche questo acaro, dalle dimensioni molto piccole, si nutre della linfa vitale della foglia, localizzandosi soprattutto negli organi vegetativi più giovani e sulla pagina inferiore delle foglie. In seguito al suo attacco, le foglie perderanno la clorofilla e non avranno la possibilità di effettuare la fotosintesi, il che provocherà la necrosi della foglia. La loro presenza può essere limitata sia utilizzando specifici prodotti chimici, sia diminuendo le quantità di azoto apportate al terreno.
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