Potatura uva
Per fare in modo di assicurare una buona produzione di uva, la vigna va potata ogni anno. Potare l'uva è una delle operazioni più delicate di questa coltura. La vite è un rampicante che ha foglie caduche, e in una sola stagione sviluppa tantissima vegetazione. Oltre a dover dare una "direzione" alla crescita va in qualche modo controllata, si rischia, altrimenti, l'inselvatichimento.
La potatura assicura all'uva, a primavera, una rigogliosa e più forte rinascita. Deve essere effettuata tenendo conto anche della conformazione del terreno. Le
uve pinot dalle quali si ottiene lo champagne, devono essere tenute basse, in modo da crescere il più possibile vicino alla terra. Diverso è per la qualità
sangiovese, dove la pianta arriva anche ai due metri di altezza. Sbagliare potatura dell'uva, significa inficiare il raccolto.
Ci sono diversi stili o metodi per la potatura dell'uva. Il guyot, semplice e doppio, viene utilizzato dove il terreno non è particolarmente fertile ma sufficientemente asciutto. Questa tecnica di potatura dell'uva, viene utilizzata per viti che non superano il metro di altezza. Sul fusto portante si lascia un solo ramo fruttifero, che verrà indirizzato a crescere lungo il filare. Alla base del tronco rimarrà uno sperone che servirà, negli anni successivi, per lo svecchiamento della pianta.
La variante
guyot doppio prevede, invece, di lasciare due rami fruttiferi con una dozzina di gemme, che cresceranno contrapposti tra loro lungo il filare. La potatura a pergola prende il nome dell'impianto che sosterrà la pianta stessa. Si lascia crescere il fusto verticalmente fino al raggiungimento della parte alta del pergolato; due o più rami laterali verranno indirizzati lungo i filari orizzontali. Questa potatura farà sì che la vegetazione della vite sia copiosa. Lo
stile cordone è invece simile al guyot, ma prevede un'altezza della vite di circa due metri.
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Quando la vite è giovane necessita di una potatura particolare che viene detta di "formazione". Tramite questa potatura, alla vite viene indicata la strada che dovrà percorrere negli anni a venire. La potatura di formazione viene effettuata a fine inverno, in modo da scongiurare il pericolo delle gelate, prima, però, che le gemme si ingrossino.
Nel momento della potatura di formazione le viti sono già state messe a dimora, tenendo conto della varietà e del tipo di filare che si vuole ottenere. Sui fusti giovani bisogna ben equilibrare la germinazione sia orizzontale che verticale, così da facilitare uno sviluppo omogeneo della pianta stessa. Solo in seguito si andrà ad operare, tramite potature, sulla forma. I giovani tralci vengono recisi in modo che abbiano 10 o 12 gemme ognuno. Questi diventeranno i portatori della fruttificazione.
Dopo 4 o 5 anni in cui si è intervenuti sulla pianta di uva effettuando potature di formazione, si passa alle potature vere e proprie. Queste vengono fatte ogni anno. Tra gennaio e febbraio, in pieno inverno, quando la vite ha perso tutto il fogliame.
Nelle potature guyot, come detto, si lascerà uno sperone che l'anno successivo si lascerà crescere e prenderà il posto del fusto "vecchio". In questo modo si rinnova la vigna continuamente. Nelle potature a pergola o a sperone si lasciano per più anni gli stessi tralci a frutto.
Li si accorciano solamente, ma si mantengono sempre gli speroni. La potatura dell'uva è un rito e ci sono figure professionali specifiche. Il potatore, a volte, viene chiamato appositamente per la sua bravura o esperienza. Soprattutto in aziende agricole di nuova formazione è consigliato farsi affiancare, inizialmente, da qualcuno che possa consigliare ed effettuare fisicamente le prime potature. Una vigna ben impostata darà, nel corso degli anni, soddisfazioni e uve di qualità superiore.
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