Prezzemolo - Petroselinum hortense
Il Petroselinum hortense è una pianta biennale, originaria delle zone mediterranee, dove cresce spontanea.
Le foglie e i fusti del Petroselinum hortense sono le parti utilizzate, sia per il consumo fresco sia per la preparazione di salse.
La pianta cresce bene in climi temperati, non sopporta il freddo intenso e per questo motivo si sconsiglia di effettuare la semina prima dei mesi di marzo a nord e febbraio al sud.
Questa pianta predilige terreni ricchi di sostanza organica; per apportarne la giusta quantità è utile servirsi di letame ben maturo in ragione di 3-4 kg al metro quadrato, che dovrà essere interrato ad una profondità che varia da 20 a 30 cm. Questo aiuterà il Petroselinum hortense lungo tutto il ciclo vegetativo. Qualora la pianta presentasse degli ingiallimenti, potrebbe essere necessaria l'aggiunta di prodotti a base di ferro. Sarà importante mantenere il terreno pulito da erbe infestanti e zappettato per favorire sia l'irrigazione che l'arieggiamento della pianta.
Il prezzemolo è caratterizzato da profonde radici fittonanti e da un fusto eretto e piuttosto resistente che si ramifica in cima. Le foglie, finemente incise, possono avere diverso aspetto a seconda della varietà. Nella specie risultano piatte. Verso luglio comincia la produzione degli steli fiorali che si concludono con delle ombrelle composte singole corolle di color bianco-verdino. Se non vengono rimosse si evolvono in frutti ovali di color beige.
Il prezzemolo è una pianta aromatica indispensabile in ogni cucina. Si abbina ottimamente a piatti di pesce e di carne aggiungendo profumo e una inconfondibile nota di freschezza. È inoltre molto semplice da coltivare, sia che partiamo da seme, sia che decidiamo di acquistare piantine già cresciute. Può essere tranquillamente cresciuto in contenitore, sul balcone o anche soltanto sul davanzale. Se disponiamo di un giardino o di un orto possiamo però anche creare un angolo aromatico in cui siano comprese tutte le cosiddette “erbe fini” (quindi prezzemolo, erba cipollina, dragoncello e cerfoglio). Ricordiamoci però che sono accomunate della necessità di essere utilizzate sempre a fine cottura, evitando il calore diretto che affievolirebbe o rovinerebbe irrimediabilmente le loro caratteristiche organolettiche (il prezzemolo, in particolare, se scaldato diventa molto amaro).
Va effettuata a spaglio, in ragione di 2-3 g di seme ogni mq. Dopo la semina, si muoverà leggermente il terreno con l'ausilio di un rastrello per interrare leggermente i semi. Le varietà che più vengono utilizzate in Italia sono il prezzemolo comune 1 e 2. Si tratta di varietà dall'altezza contenuta ma dalle foglie molto saporite. Il Gigante d'Italia e di Chioggia sono varietà più produttive ma meno saporite. Infine abbiamo il prezzemolo riccio, molto utilizzato per guarnire i piatti.
Il prezzemolo solitamente viene raccolto in modo scalare dopo 70 giorni, tagliando a pochi centimetri da terra. Questa pianta cresce molto velocemente e per questa ragione si possono effettuare più tagli nell'arco dell'anno.
Il calendario del prezzemolo |
Semina e messa a dimora | Da marzo ad agosto |
Fioritura | Da giugno ad agosto |
raccolta | Tutto l’anno (in casa o serra), da marzo a ottobre (all’aperto) |
- Nome: Petroselium hortense Hoffm.Raccolta: Le radici in primavera e in autunno; le foglie all’inizio della primavera ; i frutti in estate. La raccolta delle diverse parti avviene solo durante il pri...
- Il prezzemolo è una pianta di origine mediterranea; in Italia è facilmente riscontrabile come pianta spontanea nei luoghi con clima mite, nelle zone non coltivate, ben soleggiate. Se ne consuma il fog...
- Buona giornata,ho seminato il prezzemolo questa primavera ,quando era già alto circa 5 cm. è diventato rosso e poi è morto.o cambiato il posto riseminando ma ha fatto la stessa fine , dove ho sbag...
- Il prezzemolo è uno degli odori più usati nella cucina italiana, e si accompagna bene con carne, pesce e piatti di pasta. In commercio si trova molto facilmente, ma altrettanto facile è realizzare una...
Il prezzemolo può essere attaccato da diversi insetti tra i quali ricordiamo i più dannosi: le larve di maggiolino e quelle di oziorrinco, che mangiano le radici fino al colletto. Per eliminare queste larve, è opportuno disinfettare il terreno prima del trapianto oppure trattare con dei prodotti a base di acefale. Temibili per il prezzemolo sono anche gli afidi, che si manifestano quanto la pianta è già adulta, facendo arricciare le foglie con le loro punture. Per eliminare gli afidi si consiglia l'uso di prodotti a base di piretro. Tra le malattie crittogamiche la più frequente è la cercospora che si manifesta con delle puntole di colore ambrato. Contro questi miceli è opportuno l'uso di prodotti a base di rame e zolfo.
E' una pianta aromatica indispensabile in ogni cucina. Si abbina ottimamente a piatti di pesce e di carne aggiungendo profumo e una inconfondibile nota di freschezza. È inoltre molto semplice da coltivare, sia che partiamo da seme, sia che decidiamo di acquistare piantine già cresciute. Può essere tranquillamente cresciuto in contenitore, sul balcone o anche soltanto sul davanzale. Se disponiamo di un giardino o di un orto possiamo però anche creare un angolo aromatico in cui siano comprese tutte le cosiddette “erbe fini” (quindi prezzemolo, erba cipollina, dragoncello e cerfoglio). Ricordiamoci però che sono accomunate della necessità di essere utilizzate sempre a fine cottura, evitando il calore diretto che affievolirebbe o rovinerebbe irrimediabilmente le loro caratteristiche organolettiche (il prezzemolo, in particolare, se scaldato diventa molto amaro).
Il prezzzemolo in breve |
tipo di pianta | Biennale |
altezza | Fino a 30 cm | larghezza | Fino a 20 cm |
coltura | facile | bisogno di acqua | medio | crescita | Abbastanza rapida | propagazione | semina | giorni per la germinazione | Circa 20 | rusticità | Abbastanza rustico | esposizione | Sole-mezz’ombra | luogo di coltivazione | In piena terra o in vaso; orto, angolo aromatico, balcone o davanzale | terreno | Leggermente calcareo, ma ben drenato, neutro, ricco in materia organica |
Questa pianta apprezza particolarmente i suoli fertili, leggermente calcarei e ricchi in materia organica. Deve sempre essere curato in maniera particolare il drenaggio, per evitare l’insorgere di marciumi a livello del colletto.
Cresce bene sia in posizione soleggiata sia con una leggera ombra. Se viviamo nel Centro-Sud è però consigliabile preferire una posizione un poco più riparata dalla luce e dal calore per evitare che le foglie possano bruciarsi o che la pianta possa seccare.
È una pianta molto adattabile e di dimensioni tutto sommato contenute. Possiamo quindi scegliere liberamente di coltivarlo in piena terra (quindi in un orto o in un angolo dedicato solamente alle aromatiche) oppure crescerlo in un contenitore, sul balcone, su di un davanzale o comunque nei pressi della nostra cucina.
In piena terra ricordiamoci sempre che apprezza particolarmente la vicinanza di melanzane, rapanelli, pomodori e asparagi. Bisogna invece evitare di accostarlo alle carote, all’aneto, al sedano e ai fagioli. Anche le insalate, il porro, il carciofo e i piselli paiono non gradire troppo la sua vicinanza.
Possiamo scegliere liberamente se acquistare dei vasetti o delle piantine presso un vivaio o procedere noi stessi con la semina, che risulta comunque piuttosto semplice, anche se i tempi sono piuttosto lunghi.
Per ottenere una più alta percentuale di germinazione ( e anche velocizzarla) è bene lasciare i semi in acqua tiepida per una notte. In questa maniera il tegumento esterno diventerà più morbido e la prima radichetta farà meno fatica ad uscire.
Seminiamo in vasetti oppure in vassoi alveolari appositi. Riempiamoli con del terriccio ricco, ma drenante (l’ideale è mescolare del terriccio universale con un po’ di sabbia fine). Depositiamo i semi cercando di distanziarli e copriamo con un leggero strato di terra (o, meglio ancora, vermiculite agricola). Vaporizziamo la superficie. Per mantenere sempre alta l’umidità può rivelarsi utile irrigare tramite immersione. Copriamo i vasetti con della plastica trasparente e poniamoli in una zona luminosa, ma non con sole diretto (le temperature medie devono essere almeno di 16°C). Arieggiamo ampiamente almeno una volta al giorno per evitare l’insorgere di muffe.
Una volta che è avvenuta la germinazione (piuttosto lenta, ci vogliono circa venti giorni) esponiamo gradatamente le piantine alla luce e pratichiamo diverse cimature col fine di ottenere un buon accestimento.
Se seminiamo all’aperto o eventualmente direttamente a dimora possiamo cominciare già a marzo (specie nelle regioni meridionali). Se vogliamo avere sempre piante ricchissime in foglie è bene procedere con la semina scalare, che può essere effettuata fino ad agosto.
In casa o se disponiamo di una serra il periodo di semina si può ulteriormente allungare: possiamo cominciare a febbraio per terminare a metà settembre.
- Per incentivarne la crescita è bene somministrare un concime equilibrato, cominciando un mese dopo la germinazione. Può essere sia liquido sia in granuli, attenendoci alle indicazioni del produttore.
- Manteniamo sempre liberi da infestanti i vasi e l’orto, tramite frequenti sarchiature. In questa maniera eviteremo che queste soffochino il prezzemolo o gli sottraggano nutrimento.
- Irrighiamo con una certa frequenza assicurandoci che il terreno risulti sempre leggermente bagnato.
Il prezzemolo può essere raccolto quando le foglie risultano ben sviluppate. Per ottenere il massimo dell’aroma è bene coglierlo pochi minuti prima dell’utilizzo.
Si effettua generalmente asportando le foglie più alte o l’intera pianta a circa 1-2 cm dal terreno. In un anno è generalmente possibile raccogliere fino a 10 volte dallo stesso cespo visto che ricaccia vigorosamente. Perché gli esemplari si mantengano vitali a lungo è bene intervenire spesso eliminando i getti che recano in cima i fiori.
In media ogni 10 mq di coltura si possono raccogliere fino a 30 kg.
Per ottenere il massimo da questa aromatica è bene, come abbiamo detto, consumarla appena colta (o al massimo conservando dei mazzetti in acqua per qualche giorno).
Volendo possiamo procedere anche essiccando le foglie all’ombra, però perdono buona parte del loro profumo e sapore.
Un ottimo metodo per usufruirne anche nei mesi invernali è invece il congelamento.
È generalmente una pianta piuttosto sana, anche se può essere attaccata da fitofagi (per esempio psilla, afidi e larve di maggiolino). Nei casi più gravi possiamo intervenire con prodotti a base di piretrine naturali o al massimo piretroidi, attenendoci poi scrupolosamente ai tempi di carenza prima di tornare a utilizzarlo nei nostri piatti.
Tra le crittogame dannose segnaliamo la peronospora, l’alternariosi, la ruggine, l’oidio, la ticchiolatura, la septoriosi e la cerco spora. Se la pianta è coltivata scrupolosamente sono piuttosto rare. Cerchiamo solamente di regolare attentamente le irrigazioni, evitando soprattutto di bagnare le foglie.
VARIETÁ | AROMA | ALTEZZA | ALTRE CARATTERISTICHE |
Prezzemolo comune (Petroselinum sativum) | Molto profumato | 20-30 cm | È la varietà più diffusa.Foglia piatta e grande |
Prezzemolo riccio (Petroselinum crispum) | Molto gustoso e profumato. | 20-30 cm | Molto produttiva e resistente al freddo. Produce fino a ottobre Utilizzato anche perché molto decorativo |
Prezzemolo tuberoso (Petroselinum crispum tuberosum) | Gusto di nocciola | 20-30 cm | Annuale. Se ne consuma la radice |
Prezzemolo napoletano (Petroselinum crispum neapolitanum) | Aroma delicato | 20-30 cm | Foglia singola e piatta | Prezzemolo Gigante d’Italia | Aroma intenso | 20-30 cm | Resa molto abbondante |
COMMENTI SULL' ARTICOLO