Ravanello - Brassica
Il ravanello originario delle zone della Cina e del Giappone, viene coltivato principalmente per le radici, la parte commestibile, che possono essere di diverso colore (rosso, bianco, verde), forma e grandezza. Si tratta di una annuale, con ciclo vegetativo molto breve. La parte aerea si presenta con delle foglie lobate abbastanza piccole coperte da una peluria sulla pagina superiore. Alla base della pianta, invece, le foglie sono più piccole e picciolate. I fiori, insignificanti, di colore bianco violaceo raggruppati in gruppi, sbocciano 3 mesi dopo la semina e da questi si formano dei frutti a siliqua di colore rosso scuro.
La coltura dei ravanelli è piuttosto semplice: può essere un punto di partenza per l’ortolano alle prime armi. È però una radice che dà soddisfazioni anche ai più esperti grazie al gran numero di varietà disponibili in commercio. Alcune conosciute da molto tempo in Italia, altre sono una novità, visto che provengono dall’Oriente, e trovano nuovi utilizzi culinari. Viste le dimensioni contenute è possibile coltivare i ravanelli sia in pieno campo, sia in contenitori di media grandezza, sul balcone o sul terrazzo.
Il raphaus sativus è una pianta erbacea annuale o al massimo biennale appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. La brassica è caratterizzata da un rapidissimo accrescimento al punto che tra la semina e la raccolta possono passare anche solo 4 settimane. Ciò che viene consumato è la radice, di consistenza carnosa e che assume le forme più svariate: da rotonda ad allungata. Anche i colori e le dimensioni dei vari tipi di brassica sono dei più variabili. Si va dal bianco al rosso al viola al giallo. Le varietà più contenute producono radici con diametro di 2-3 cm, ma ne esistono alcune capaci di svilupparsi fino a più di un metro di lunghezza complessiva. L’apparato epigeo è formato dalle foglie, lobate e pelosette sulla pagina superiore. Quelle basali, invece, sono più piccole e di forma ovale. I fiori, che in coltivazione si vedono raramente, si sviluppano quando la pianta raggiunge la maturità (circa 3 o 4 mesi dopo la semina). Sono formati da quattro petali viola e/o bianchi. Col tempo si evolvono in frutti a siliqua (di colore dal verde al marrone) contenenti ognuno almeno due semi.
Il ravanello in breve |
colore delle foglie | verde medio |
colore dei fiori | da bianco a lilla |
vegetazione | annuale-biennale |
altezza | da 15 a 40 cm |
coltivazione | semplice |
fabbisogno idrico | importante |
crescita | rapida (da 15 a 60 giorni) |
propagazione | semina |
rusticità | molto resistente al freddo |
esposizione | sole-mezz’ombra |
utilizzo | orto, balcone, terrazzo |
terreno | ricco, ben drenato, pH da neutro a leggermente alcalino |
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La semina degli esemplari di brassica può essere effettuata al coperto (in serra fredda) o allo scoperto a seconda della varietà che scegliamo e del periodo. Per chi voglia avere sempre a disposizione i ravanelli è consigliabile effettuare la semina scalare ogni circa 2 settimane a partire da gennaio per finire ad ottobre.
Per ottenere il meglio dal ravanello la pianta va seminata comunque nel periodo che va da febbraio fino a luglio. Nei primi due mesi la semina deve essere effettuata in un luogo protetto, mentre nei mesi successivi può essere effettuata all’aperto, sia a spaglio che a file. Nel primo caso, la semente dovrà essere distribuita il più uniformemente possibile sul terreno, evitando di spargere la semente in modo troppo fitto, perché ciò impedirebbe la crescita di molte piante. Nella semina a file, invece, è opportuno lasciare 7-8 cm di distanza tra una fila e l’altra, per favorire la crescita delle radici. In entrambi i casi si consiglia di effettuare un diradamento delle pianta lasciando solamente le più vigorose.
La semina al coperto per la brassica si effettua da gennaio ad aprile. Bisogna scegliere un’area che risulti ben soleggiata per tutta la giornata, in maniera che il terreno riesca ad accumulare molto calore. In alternativa si può seminare su lettorino caldo e poi trasferire (ripicchettandole o trasferendole da vassoi alveolari) in serra.
Si dispongono i semi a spaglio o in file (distanti circa 15 cm). Copriamo con terriccio leggero e comprimiamo, senza esagerare. Vaporizziamo abbondantemente e ripetiamo più volte nei giorni a venire. Copriamo con del telo di tessuto non tessuto da rimuovere appena vediamo delle foglioline. La germinazione è piuttosto rapida (avviene in circa 5 giorni).
Quando le piantine avranno emesso la seconda foglia si diradano lasciando anche 15 cm tra una e l’altra nella colonna.
Questa essenza, visto la velocità di crescita, può essere seminata anche tra altri ortaggi a ciclo vegetativo più lungo. La pianta teme le temperatura molto elevate e le siccità: per questo motivo è opportuno irrigare frequentemente. La mancanza d’acqua di solito rende anche molto amare e piccanti le radici. Per evitare che il terreno si inaridisca troppo velocemente è necessario tenerlo sempre sgombro da piante infestanti che concorrono all’assorbimento di acqua e di sali minerali.
Il ravanello è conosciuto in Europa e in Asia già dall’antichità. Si trovano accenni a questa coltura già negli scritti di Plinio il Vecchio, ma era già sicuramente conosciuta anche dagli Egizi. I Romani diffusero con le loro conquiste la brassica in tutta Europa.
Dopo aver vangato in profondità e aver poi sminuzzato e reso regolare il terreno tracciamo dei solchi distanti circa 15 cm e facciamoci cadere i semi, possibilmente non troppo ravvicinati. Copriamo con un leggero strato di terriccio molto soffice e irrighiamo abbondantemente ma con delicatezza, cercando di non smuoverlo.
Quando le piantine saranno spuntate ci occuperemo anche in questo caso di diradarle lasciando sempre 15 cm tra una e l’altra. Irrighiamo abbondantemente in caso di mancanza di precipitazioni.
Spesso la coltura dei vari tipi di brassica viene fatta seminando tra le file delle lattughe. Le due colture si abbinano perfettamente.
I rapanelli si associano molto bene con le insalate, i piselli, i fagioli e i cavoli. Tradizionalmente, come abbiano detto, viene consociato con la lattuga o con il crescione. Pare che il gusto tragga vantaggio da questa vicinanza, divenendo meno piccante.
Il calendario del ravanello |
semina | Da gennaio ad ottobre, a seconda delle varietà; semina scalare |
fioritura | Da maggio a ottobre |
raccolta | Da marzo a novembre a seconda delle varietà |
Il rapanello non necessita di cure troppo impegnative.
Ricordiamoci solamente che è di estrema importanza irrigare frequentemente per mantenere sempre fresco il substrato. Le piante cresciute con terreno troppo secco avranno radici dure ed estremamente piccanti.
Si dovrà poi intervenire con una certa regolarità per eliminare le infestanti.
In inverno, per favorire la crescita e mantenere l’umidità del suolo è importante pacciamare abbondantemente la superficie con paglia, foglie o altro materiale isolante.
La raccolta dei ravanelli comincia da 15 a 20 giorni dopo la semina, per le specie precoci, mentre può essere necessario aspettare anche 50 giorni per quelle più tardive. È bene raccogliere tutti i soggetti nel più breve tempo possibile perché più restano nel terreno e più si rischia che perdano croccantezza e assumano un sapore sgradevole. In media si riescono a raccogliere 15 kg di radici ogni 10 mq di superficie coltivata.
È preferibile consumare i ravanelli nel più breve tempo possibile dopo la raccolta. Col tempo, infatti, tendono a diventare molli e a perdere gusto.
In inverno è però possibile conservarle più a lungo, in una cantina o in un luogo poco umido, magari immersi nella sabbia. In questa maniera si mantengono compatti più a lungo.
Queste radici sono poco minacciate sia da parassiti sia da altri tipi di affezioni, anche grazie ai tempi di crescita molto ristretti.
Può capitare però, in casi rarissimi, che diventino preda del grillotalpa, degli afidi, della nottua e dell’altica (che fora le foglie più giovane rendendo poco appetibile il consumo in insalata).
Tra le crittogame possiamo segnalare la peronospora e la ruggine bianca. Capita anche alle volte di vedere piante affette dal virus del mosaico.
Le diverse varietà di ravanello si distinguono essenzialmente per la forma della radice (tonda, oblunga, allungata), per il suo colore esterno (rosso, bianco, giallo, viola) e per il periodo di maturazione. In Italia le più note sono il Saxa caratterizzato da una radice tonda e scorza rossa e dalla semina precocissima. Tra i precoci segnaliamo anche Rosso a forma di grande oliva, con radice oblunga e scorza rosso fuoco. Tra i medio tardivi èinvece molto interessante Lungo, a candela di color bianco.
Il ravanello, nella cucina occidentale, ha un utilizzo piuttosto ristretto. È un elemento che si ritrova tipicamente nelle insalate miste o nei pinzimoni estivi. Una buona tecnica per renderlo più croccante è quella di mettere le radici in acqua ghiacciata per alcune ore prima utilizzarle. Saranno più buone e più facili anche da tagliare secondo le nostre esigenze.
Per renderlo più digeribile è consigliabile condirlo con abbondante succo di limone.
Può però anche essere cotto saltandolo in padella con del burro o inserendolo nei minestroni di verdure. Risulta molto gradito per il suo sapore piccante e leggermente amaro che riesce a dare più carattere ad un gran numero di piatti. Anche le giovani foglie possono venire impiegate sia da crude, sia da cotte
In Oriente vengono sfruttati anche i semi che vengono spremuti per ricavare un olio piccante da usare in minima quantità per condire verdure, carni e pesce.
Il ravanello è adattissimo alle diete ipocaloriche, visto che apporta solamente 11 calorie per etto di prodotto. Contiene moltissima acqua, ma è anche una buona fonte di vitamine del gruppo B, vitamina C e altri sali minerali.