Pak choi
Il pak choi (o anche Bok choi) è una verdura di origine Cinese, tipica della cucina asiatica, che ultimamente si trova senza problemi anche sul mercato europeo; si tratta di un cavolo, il nome latino è Brassica rapa, var. Chinensis, e, come avviene per tutte le specie del genere brassica, viene consumato in grandi quantità in quanto contiene molte vitamine e Sali minerali salutari. Mentre la maggior parte dei cavoli vengono coltivati durante i mesi freddi, il pak choi può essere coltivato anche in primavera inoltrata e in estate, ed ha un periodo di coltivazione assai breve, per questo motivo viene spesso utilizzato nell’orto come ortaggio precoce o come riempitivo estivo nelle aiole in attesa di coltivare altre piante, in modo da ampliare la rotazione di colture nell’orto. Si tratta di un cavolo, anche se l’aspetto fisico ricorda molto di più le bietole, o una sorta di soncino ipertrofico: forma cespi scarsamente compatti, con foglie dalla costolatura spessa, che si allargano all’apice, nella parte verde. Esistono varietà a costolatura verde chiaro, ed anche varietà con costolatura più croccante e succosa, di colore verde chiaro. Si tratta di una verdura da consumare cruda, ma solo per quanto riguarda le giovani foglie; i cespi più grandi e le costolature vengono tagliati grossolanamente e si utilizzano cotti, per padellate di verdure, zuppe, frittate, piatti di pasta o riso. Diversamente dagli altri cavoli, il Bok choi ha un sapore abbastanza delicato e un profumo gradevole, e viene spesso gradito anche da coloro che non tollerano i cavoli in alcun modo; per questo motivo è il cavolo preferito da portare in tavola per i bambini o per i commensali schizzinosi. In effetti, cucinati in una zuppa o in una frittata, il sapore tipico del cavolo quasi non si sente, piuttosto ricordano le bietole, ma senza il retrogusto terroso.
Come dicevamo, queste verdure hanno un periodo di coltivazione abbastanza breve, in genere dalla semina al raccolto passa circa un mese; si seminano a fine inverno, per un raccolto primaverile, in primavera per un raccolto estivo, a fine estate per un raccolto autunnale; possono venire seminati anche in primavera inoltrata o in estate, ma se desideriamo foglie tenere, croccanti e succose, dovremo annaffiare abbondantemente le piante, che se lasciate a lungo all’asciutto tendono a divenire legnose, e con un sapore molto più intenso.
Si seminano in semenzaio, o direttamente a dimora; nel primo caso non appena le piantine sono sufficientemente grandi da essere spostate, si posizionano in file, a distanza di circa 8-10 cm tra le file e tra le singole piante. Se invece abbiamo seminato a spaglio a dimora, daremo una leggera diradata nelle zone dove le piante sono più fitte. Nell’arco di un paio di settimane otterremo già giovani piante adatte ad essere consumate crude; dopo circa 30 giorni invece avremo i cespi formati, adatti ad essere cucinati. Volendo possiamo seminare il Bok choi ad intervalli di 15-20 giorni, oppure coltivarne una ampia aiola e poi conservare la verdura tagliata grossolanamente e posta in freezer, per utilizzarla nel corso dei mesi.
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Scegliamo per il Bok choi una aiola al sole, ben luminosa, o anche a mezz’ombra, ma con almeno alcune ore di sole al giorno; se decidiamo di seminare questa verdura a fine inverno, ricordiamo di coprire l’aiola co dell’agritessuto, per evitare che gelate tardive rovinino i germogli. Le annaffiature saranno regolari, in modo da mantenere il terreno sempre umido e fresco, ma lasciando che asciughi tra una annaffiatura e l’altra; generalmente non è necessario ripulire l’aiola de Bok choi dalle piante infestanti, prima di tutto perché il periodo di coltivazione è breve, e quindi difficilmente, dopo la pulizia iniziale, altre piante infestanti riusciranno a svilupparsi eccessivamente; oltre a questo di solito l’aiola del pak choi viene coltivata con tante piante vicine, e quindi le piante infestanti non trovano spazio in cui inserirsi.
Il genere brassica contiene decine di generi coltivati nell’orto per il consumo umano, dai cavoli cappucci ai broccoli, dal cavolfiore ai cavolini di Bruxelles. Queste verdure sono molto apprezzate da sempre nella cucina italiana, ed esistono tante varietà orticole, tanto che mentre un tempo alcune brassicacee venivano considerate verdure tipiche di particolari stagioni dell’anno, oggi possiamo avere in tavola broccoli o cavolfiori di stagioni praticamente per tutto l’anno, grazie anche al fatto che alcune varietà di queste verdure resistono bene al gelo, e si possono coltivare anche in pieno inverno. Queste verdure contengono alte quantità di vitamine, in particolare vitamina C e vitamina A, ed alcuni composti e Sali minerali che sembra abbiano una forte azione anti cancerogena; si tratta proprio di verdure della salute, che non dovrebbero mancare nell’alimentazione di tutti noi.
Anche il Bok choi condivide con i cugini queste caratteristiche salutari, oltre a un sapore più delicato, che lo rende quindi una verdura interessante per coloro che non amano i sapori forti e decisi. Come avviene quasi sempre, più cuociamo una verdura, e più andiamo a rovinare, o addirittura distruggere, le sostanze che la rendevano salutare, per questo motivo è consigliabile evitare di bollire i cavoli in genere, piuttosto è bene cucinarli al vapore, per un breve periodo di tempo, o anche spadellarli velocemente. Oltre a vitamine e Sali minerali queste verdure sono ricche di fibre, molto importanti per la salute.
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