Ciliegio giapponese
Il ciliegio giapponese è una pianta molto delicata, la quale ha particolari esigenze da rispettare per far sì che produca fiori molto colorati. È una pianta che deve crescere in terreni ben drenati, poiché è vulnerabile alla presenza di ristagni, ma allo stesso tempo sufficientemente umidi, in quanto necessita di continue risorse d'acqua. Pertanto, nei periodi più caldi e secchi, è bene annaffiare la pianta con una quantità di acqua proporzionata alle dimensioni dell'albero ed alla qualità del terreno (mediamente, per un albero completamente sviluppato intorno ai 5 metri di altezza, sono sufficienti 20 litri di acqua intorno alle radici). Anche la temperatura dell'acqua di irrigazione è importante, in quanto deve mantenere il terreno fresco e sufficientemente umido, ma allo stesso tempo non deve provocare shock termici nella pianta. Se la collocazione della pianta non è particolarmente soggetta ad intemperie, può bastare l'acqua piovana per innaffiare.
Il ciliegio giapponese è una pianta tipicamente primaverile, che pur resistendo al freddo richiede temperature calde per crescere al meglio. Ha bisogno di essere esposta pienamente e per molto tempo al sole, il quale permette ai fiori di assumere la loro caratteristica colorazione, ma riesce a sopportare anche una leggera penombra. La zona in cui va collocato deve essere quanto meno ventilata possibile, poiché il vento stacca facilmente i delicati fiori. I rami secchi o danneggiati, in quanto possibile veicolo di malattie, devono essere eliminati, ma solo quando la fioritura è completa. Le sue radici sono quasi del tutto superficiali, e si espandono molto nel tempo, quindi l'albero non deve essere impiantato troppo vicino ad altre piante con le quali potrebbe entrare in competizione per le risorse del terreno.
- Il ciliegio è un albero molto amato, non solo per i frutti che produce, ma anche per i profumati fiori, che adornano molti giardini creando splendide cornici di grande impatto visivo. È possibile infa...
- Il ciliegio necessita di annaffiature costanti, in particolare se l'albero è giovane e soprattutto durante la stagione estiva; la siccità può rappresentare un pericolo per lo sviluppo della pianta. D'...
- In un primo momento il metodo più comodo per irrigare il ciliegio selvatico è per sommersione. Questo metodo consiste nel creare una conca attorno alla base dell'albero, così da contenere l'acqua nece...
- Al genere Kerria appartiene solo la specie japonica, originaria dell'Asia; si tratta di un arbusto di medie dimensioni, che raggiunge i 200-250 cm di altezza, con forma arrotondata. I fusti della ke...
Durante le prime fasi della vita dell'albero, esso richiede particolare ricchezza di sostanze organiche, di cui il terreno può essere carente: per questo motivo, le concimazioni iniziali devono essere di origine organica (soprattutto per i terreni meno fertili) e devono contribuire a portare il terreno ai livelli di acidità richiesti dalla pianta. Per i terreni di natura molto fertili, la concimazione organica può essere considerata superflua e può essere sostituita invece da concimazione minerale. Il terreno che ospita la pianta va concimato usando il letame circa una volta l'anno, e precisamente nel periodo che va tra la fine dell'autunno e l'inizio dell'inverno. Nel caso in cui si renda necessario eliminare alcune parti danneggiate della pianta, bisogna concimare con una quantità di letame leggermente maggiore per far sì che la pianta riesca a recuperare in poco tempo le parti di cui è carente.
Tra i parassiti che attaccano maggiormente questa pianta vi sono le mosche del ciliegio: questi insetti, maggiormente diffusi in collina, possono essere eliminati mediante cattura degli esemplari adulti (se l'infestazione non è molto grave) o con l'ausilio di un insetticida fosforganico, ad esempio a base di dimetoato. I ciliegi giapponesi sono inoltre soggetti all'attacco di afidi e cocciniglie, che possono essere trattati anch'essi con antiparassitari. Queste piante orientali sono anche soggette ad una malattia detta gommosi: essa consiste nella produzione, da parte del tronco dell'albero (nei casi più gravi), di una sostanza gommosa molto scura che si indurisce col tempo. La malattia è principalmente di origine fungina e si manifesta inizialmente sulle foglie, sulle quali si nota la comparsa di piccoli cerchi di colore viola scuro; se non curata, può poi diffondersi ai rami ed al tronco. Attacca principalmente in primavera, e può essere contrastata sia con l'eliminazione delle parti danneggiate, sia con la preventiva rimozione di erbe infestanti dal terreno.