Ciliegio selvatico
In un primo momento il metodo più comodo per irrigare il ciliegio selvatico è per sommersione. Questo metodo consiste nel creare una conca attorno alla base dell'albero, così da contenere l'acqua necessaria senza dispersioni e con maggior controllo. Il ciliegio selvatico è una pianta che non ha bisogno di tantissima acqua, poiché resiste benissimo sia al freddo invernale che alla siccità estiva, però non cresce bene nei terreni troppo umidi. Per questo motivo la quantità di acqua e la costanza nell'irrigazione devono dipendere dal buon senso di chi si prende cura dell'albero. In media possiamo irrigarlo ogni due giorni, anche se non esiste una regola fissa da seguire. Possiamo sapere se la nostra pianta ha bisogno di acqua controllando il terreno; se è ancora troppo umido non è necessario aggiungere altra acqua, invece se è secco allora bisogna annaffiarlo.
Il periodo più indicato per piantare il ciliegio selvatico va da ottobre ad aprile, bisogna farlo crescere liberamente per un anno. Successivamente sarà possibile accedere alla potatura. Per piantare il ciliegio selvatico dobbiamo comprare la pianta a radice nuda e disporla in una buca profonda circa 60cm e larga poco più di un metro. Una volta piantata possiamo dare una prima annaffiatura attraverso l'irrigazione per sommersione. Se è necessario, possiamo predisporre un tutore, così da sostenere e accompagnare la crescita della pianta. La potatura di questo albero va eseguita in modo particolare, per questo motivo consigliamo di farla fare a degli esperti. Durante i primi anni ci limitiamo solo a rimuovere i rami secchi e le parti danneggiate. La raccolta dei frutti, le ciliegie, avviene verso l'estate, da giugno a luglio.
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Il terreno adatto per piantare il ciliegio selvatico deve essere preparato con un certo anticipo ed è composto da un misto letame, torba, ghiaia e sabbia, così da mantenere un buon drenaggio, proprio perché teme la troppa umidità. Per quanto riguarda la concimazione, è meglio evitarla durante i primi anni. Potremo concimare la pianta in estate, dopo il raccolto, così da aiutarla. Questa pianta necessita di tre sostanze principali: azoto, fosforo e potassio. Il primo serve per mantenere lo stato dei rami e delle radici, il secondo per le foglie e i fiori, mentre il terzo per aiutare il trasporto delle sostanze nutritive dalle foglie agli organi legnosi. Le dosi di azoto da somministrare vanno dai 2,0 ai 2,35g ogni kg di frutti prodotti, per il fosforo varia da 0,17 a 0,20g, per il potassio da 1,4 a 1,7g.
Il ciliegio selvatico è esposto a particolari problemi, che vanno dagli insetti, ai parassiti alle eventuali malattie. I principali parassiti sono le cocciniglie e gli afidi, ma particolari di questa pianta sono le mosche delle ciliegie, le quali depositano le larve nei frutti. Tra le patologie troviamo il corineo, in grado di creare delle macchie, talvolta dei buchi, sulle foglie. Tra le altre patologie troviamo la ruggine, capace di creare degli arrossamenti nella pagina inferiore delle foglie anticipando la caduta di queste, la Monilia, che va a colpire i rami, ma anche le foglie e i frutti, la Sharka e il cancro batterico. La soluzione a questi problemi è la prevenzione, attenzione, una buona cura, e costanza nella concimazione e nell'irrigazione. Per i parassiti possiamo ricorrere ad eventuali pesticidi.
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L'albero fruttifero proviene pressoché esclusivamente dal vecchio continente, ove si eccettuino talune aree asiatiche, e
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