Concimi per ortaggi

Concimi per ortaggi

Chi ha la fortuna di avere il posto per allestire un orto casalingo e la pazienza e il tempo per prendersene cura sa che per avere ortaggi di buona qualità la prima attenzione va dedicata al tipo di terreno e alla sua concimazione.

La scelta migliore per rispettare allo stesso tempo il terreno ed i suoi equilibri e ottenere prodotti di buona qualità è quella di optare per prodotti naturali evitando i fertilizzanti chimici, dannosi perché inquinanti e poco salutari per chi mangia i prodotti della terra.

Il fertilizzante più naturale si può produrre anche in autonomia utilizzando gli scarti naturali della tavola e del prato ottenendo il compost, mediante un procedimento di riciclo.

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Come produrre il compost

compost Per produrre il compost si possono utilizzare gli scarti alimentari(scarti e bucce di frutta e verdura, avanzi di cibo ad esclusione degli avanzi del pesce e della carne), residui vegetali(come foglie secche, potatura delle siepi, erba tagliata dal prato) e altri materiali biodegradabili come legno non verniciato, cartoncino e carta non trattata.

Si può produrre il compost in una vasca naturale scavata nel terreno o acquistare un contenitore detto composter o compostiera, più pratico e gestibile ma adatto solo alle piccole quantità. Il procedimento è semplice: si accantonano gli scarti alimentari e agricoli nel composter e si mantengono al caldo, umidi e areati in modo tale che fermentino sotto l’azione di microorganismi, ottenendo così dopo almeno sei mesi di procedimento un fertilizzante organico di ottima qualità.

Il compost si può produrre durante tutto il corso dell’anno, facendo attenzione a mescolare le diverse tipologie di materiale messe a fermentare, durante il periodo di fermentazione è opportuno rigirarlo periodicamente sia per mescolarlo e renderlo più omogeneo, sia per rivitalizzare i microorganismi con nuovo ossigeno.

La produzione del compost, in particolare se effettuata in una vasca naturale a terra, comporta anche la produzione di odori sgraditi, ma esistono in commercio dei prodotti specifici che possono accelerare la fermentazione limitando gli odori sgradevoli della compostazione.

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Caratteristiche e vantaggi

concime Per concimare il terreno si può utilizzare anche il letame, lo stallatico fresco, ma il compost ha un enorme vantaggio che lo rende preferibile: anche se produrlo è laborioso è un concime migliore in quanto più concentrato, infatti perde circa metà del suo peso in acqua durante la fermentazione, inoltre è omogeneo, facile da gestire all’atto della concimazione del terreno e ne serve in quantità minore rispetto al letame perché è molto più concentrato e il suo effetto dura maggiormente nel tempo. Esistono naturalmente in commercio anche molte varietà di concimi industriali, sia chimici che naturali, per chi non avesse a disposizione lo stallatico e non avesse la possibilità di produrre il compost. Tra i concimi naturali è da preferire il letame disidratato sotto forma di polvere o pellet, che ne mantiene integre le proprietà naturali ma è più leggero da trasportare e semplice da dosare. Questi concimi sono un ricostituente naturale per la terra e non ne alterano gli equilibri biologici, fatto che avviene invece in seguito all’utilizzo continuativo dei concimi chimici, che rendono il terreno refrattario a ricostituire naturalmente la propria fertilità. La soluzione migliore restano quindi sempre i concimi naturali, meglio ancora se umidi in quanto non solo conferiscono al terreno gli elementi che gli servono, ma lo lasciano morbido, facile da lavorare, soffice e con una buona capacità di drenare che riduce il rischio di ristagno dell’acqua piovana e il conseguente rischio di marciume radicale degli ortaggi.


Come e quando concimare l’orto

concime La concimazione serve per ripristinare gli elementi nutritivi che servono agli ortaggi per crescere, è quindi un’operazione che fa effettuata con costanza, sia prima della semina o dell’interro delle piantine, sia durante la coltivazione.

La concimazione d’impianto è quella che si adopera sull’intera area dell’orto, si pratica verso la fine dell’inverno e serve per apportare i componenti generici di fertilizzazione. Si deve vangare il terreno (manualmente o con una motozappa) a una profondità di circa mezzo metro procedendo per file parallele, man mano che si vanga una fila si distribuisce il concime o lo stallatico sul fondo della fila vangata e si copre con la terra vangata nella fila successiva. Una volta coperto lo strato di fertilizzante si può livellare il terreno, sminuzzare le zolle più grosse e lasciar riposare il terreno fino alla semina, in modo tale da lasciare al terreno il tempo di assorbire le sostanze nutrienti del concime. Per favorire l’assorbimento si può anche anticipare il periodo della concimazione d’impianto all’autunno in modo da lasciar riposare il terreno più a lungo, compatibilmente con i tempi di raccolta degli ortaggi coltivati nel terreno in questione.

Durante il resto dell’anno, tranne i mesi estivi più caldi, si deve procedere con una concimazione periodica delle singole zone di coltura, intervenendo una o due volte al mese con del concime liquido da aggiungere dove alloggiano gli ortaggi. Il metodo migliore è quello di distribuire il concime diluendolo nell’acqua con cui si irrigano gli ortaggi, preferendo se possibile l’utilizzo di acqua piovana raccolta nei giorni di pioggia in grossi barili.

Un’altra fase di concimazione è quella invernale, non sempre necessaria, con cui si può effettuare una sorta di pacciamatura posando un po’ di concime fresco, come lo stallatico, alla base delle piantine che si stanno coltivando e ricoprendolo con un ulteriore strato di terreno: in questo modo la pianta e le sue radici saranno protette dal freddo e con le piogge il concime si scioglierà penetrando nel terreno e nutrendo gli ortaggi.