Grano
Praticamente tutti gli studiosi al mondo, concordano su quello che si rivela essere un punto fondamentale della storia del genere umano: è stata proprio la cultura del frumento che ha permesso alle primissime società umane di progredire verso organizzazioni ben più complesse rispetto a quelle antecedenti. Questo perché, sostanzialmente, la comparsa del frumento "costrinse" i primi coltivatori a trovare diverse soluzioni per tutti quei problemi che prima non c'erano. Uno su tutti, ovviamente, era quello della difesa dei raccolti durante tutto l'anno: fu proprio per questo motivo che vennero costruite le prime mura a difesa delle città, così come è vero che sempre per la medesima ragione furono organizzati dei veri e propri eserciti, al fine di contrastare eventuali razzie da parte dei nomadi.
A seconda delle difficoltà di macinazione, distinguiamo due diversi tipi di grano: quello tenero (che si sbriciola facilmente) da cui si ricava la farina, e quello duro (più resistente alla macinazione), da cui è possibile ricavare la semola, che ha una colorazione più giallastra. Nelle zone a clima temperato freddo viene coltivato il grano tenero, mentre in quelle dal clima temperato caldo viene coltivato quello duro. I due tipi di grano, a prima vista simili, sono in realtà molto diversi tra loro, anche dal punto di vista nutrizionale. I loro usi, poi, possono essere differenti: mentre la classica farina bianca è solitamente destinata alla produzione di prodotti lievitanti (come ad esempio i dolci, oppure la pizza), la semola, che è più "granulosa", è maggiormente adatta alla produzione di pasta e pane.
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Per prima cosa è importante precisare che la varietà di tipi di grano è impressionante. Parliamo, infatti, di migliaia di tipi diversi di frumento. L'italia ne è un fortissimo produttore, specialmente grazie alle favorevoli condizioni climatiche e alle relative "radici culturali" delle stesse. In primavera la pianta può raggiungere anche altezze di 50-80 centimetri, e solitamente entro giugno le spighe hanno raggiunto la piena maturazione. Sono, dunque, pronte per il raccolto, che si compone essenzialmente di due fasi: la mietitura, ovvero il taglio della pianta, e la trebbiatura, cioè la separazione dei chicchi dalla paglia. Al giorno d'oggi, è bene precisare, queste operazioni vengono solitamente effettuate contemporaneamente, grazie all'utilizzo di una mietitrebbia (o mietitrebbiatrice).
Essendo di coltura estremamente antica, il grano è inevitabilmente associato ad una serie di simbolismi e credenze più o meno radicate a seconda dei territori in cui è più o meno presente. In primis, la spiga di grano è da sempre un simbolo universale di rinascita e fecondità. Questo fin dagli antichi greci, che l'associavano inevitabilmente all'infinito ciclo della vita e della morte. In Europa, poi, sono in molti a credere allo "spirito del grano" che sarebbe in grado di manifestarsi (e reincarnarsi) in alcuni animali, come ad esempio cavalli, gatti, cani, maiali o mucche; persino dal punto di vista religioso, il grano è spesso rappresentato come emblema di vita, luce e speranza: visto come un vero e proprio dono di Dio, con la sua splendida luce dorata e la sua incredibile energia, in grado di nutrire innumerevoli generazioni nel corso della storia.