La melanzana rossa

vedi anche: Melanzana

Le melanzane

Il rinnovato interesse per la coltivazione delle orticole, in terra o in un vaso, ha dato nuovi stimoli ai produttori di sementi e piantine. Gli hobbisti, infatti, non ricercano solamente piante produttive e sane: apprezzano particolarmente quelle dai frutti più saporiti, decorativi o capaci di stupire i commensali.

Così oggi possiamo trovare in commercio specie e varietà completamente sconosciute fino a qualche anno fa: all’inizio sono stati reintrodotti i pomodori gialli, neri o tigrati, poi si è passati alle bietole multicolor e ai peperoncini ultracolorati e piccantissimi. L’ultimo trend sono le melanzane: striate, bianche, sottili ed allungate. La più particolare è però quella rossa!

melanzana rossa

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Storia e origini della melanzana rossa

melanzana rossa La melanzana tradizionale, viola, è denominata Solanum melongena: è originaria dell’India ed è giunta in Europa nel Medioevo. Quella rossa, sebbene molto simile nell’aspetto, appartiene ad una specie diversa, S. aethiopicum, e proviene invece dall’Africa tropicale. È stata introdotta in Italia nella prima metà del Novecento ad opera di alcuni agricoltori lucani che si erano recati in quelle aree durante la colonizzazione e che ne avevano apprezzato la spiccata resistenza alla siccità e al caldo, oltre al buon sapore. L’interesse aumentò poi durante la guerra: nelle regioni meridionali rappresentò un’importante fonte di sostentamento nei periodi di carestia. La coltivazione su ampia scala è ancora oggi molto diffusa in Basilicata e in alcune zone dell’Umbria: è considerata indispensabile per molte preparazioni tipiche ed ha ottenuto la DOP (Melanzana Rossa di Rotonda).

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Caratteristiche della melanzana rossa

pianta di melanzana rossa La pianta è, nel complesso, molto simile a quella della comune melanzana, ma si contraddistingue per colorazione e pezzatura dei frutti: sono infatti più piccoli, con un dimetro di circa 8 cm. La buccia è inizialmente verde scuro per poi virare all’arancio chiaro che si farà via via più intenso, fino ad apparire quasi rosso. Nel complesso il prodotto potrebbe essere scambiato facilmente per un pomodoro.

La polpa è consistente e carnosa e, a differenza della specie più comune, non annerisce se viene esposta all’aria a causa del basso contenuto di acido clorogenico. Caratteristico è anche il sapore, solo leggermente amarognolo e piccante: sono spiccate invece le note acidule e i toni fruttati che la fanno assomigliare più al pomodoro o addirittura ai fichi d’India.


Come si coltiva la melanzana rossa

fiore melanzana rossa La tecnica di coltivazione è simile a quella della melanzana comune. Di solito, per ottenere raccolti precoci, si semina al coperto, tra febbraio e aprile: la germinazione richiede temperature alte (almeno 20°C), luce e un buon tasso di umidità. Il trapianto si effettua tra maggio ed inizio giugno, quando le piantine abbiano raggiunto almeno 9 cm di altezza: si raccomanda di distanziarle almeno 40 cm tra le file e sulla fila. Per la coltura in balcone si raccomanda un vaso di almeno 35 cm di profondità e diametro. Il terreno deve essere ricco, lavorato in profondità e ben drenato: aggiungiamo una buona quantità di stallatico ad inizio stagione e integriamo in seguito con un prodotto di sintesi ricco di potassio. In estate non facciamo mai mancare l’acqua.


Raccolto della melanzana rossa

La raccolta comincia di solito, al Sud, all’inizio di luglio, mentre per il settentrione, in pieno campo, è necessario attendere agosto. A differenza di quella viola, che si raccoglie precocemente per evitare il sapore amaro e la presenza di semi, la melanzana rossa deve essere raccolta completamente matura, quindi con la buccia ben colorata e polpa leggermente cedevole al tocco. Altra particolarità è di poter essere consumata sia da cotta sia da cruda.

Le melanzane rosse vengono per lo più usate da fresche, ma è anche abbastanza diffusa l’usanza di appenderle, come i pomodori, per farle essiccare: in questa maniera si mantengono perfettamente per tutto il periodo invernale. Il prodotto, da fresco, si conserva in frigo per circa una settimana.


La melanzana rossa: Usi della melanzana rossa

La melanzana rossa è molto versatile in cucina. I ricettari lucani sono ricchi di spunti: possono essere fatte sott’olio e sott’aceto (e quindi conservate in barattolo), ma sono ottime anche grigliate, stufate o come base per una caponata estiva. Grazie alla sua forma tondeggiante e alle piccole dimensioni si presta particolarmente ad essere farcita: la tradizione suggerisce di metterci del caciocavallo o della salsiccia. È però anche un ottimo contenitore per riso o cous cous, da gratinare poi in forno.

Metterne una pianta nell’orto ci farà però scoprire un’altra sua caratteristica peculiare: in Africa e in India vengono abitualmente consumate anche le foglie. Sono ottime stufate, come si farebbe per gli spinaci, ma vanno bene anche come involucro di involtini o per la preparazione di frittate.


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