Pianta del pepe
La pianta del peperoncino appartiene alla famiglia botanica delle Solanaceae ed al genere Capsicum, che comprende varie specie. Il Capsicum annuum è il più coltivato e comprende sia le varietà piccanti, il comune peperoncino rosso, che il peperone dolce. Il peperoncino è un arbusto a portamento eretto alto tra i 40 e gli 80 cm. I suoi frutti sono bacche oblunghe, piene di semi, inizialmente verdi che, con l'avanzare della maturazione, diventano rosse, passando per tonalità intermedie di giallo ed arancio. Altre specie molto diffuse sono C. frutescens e C. chinense. La pianta è stata importata in Europa dopo la scoperta dell'America, diventando un ortaggio comune. Il suo caratteristico sapore piccante è dovuto ad una sostanza chiamata capsaicina. La pianta si può coltivare anche in vaso, seminando a febbraio nelle regioni centro-meridionali ed a marzo nel settentrione. I peperoncini saranno raccolti in estate ed in autunno.
Il pepe rosa è prodotto da un albero sempreverde il cui nome scientifico è Schinus molle. Originario del Sud America è comunemente chiamato anche falso pepe in quanto la somiglianza col pepe è dovuta solo al sapore e non a caratteristiche botaniche simili. La pianta, alta circa 6 metri e dalle foglie aromatiche, ha una struttura che ricorda quella del salice e non ha particolari esigenze di coltivazione, infatti si sviluppa anche su suolo povero e non necessita di concime. Le sue bacche, piccole, rosa e sferiche, dal sapore delicato, sono utilizzate come spezia, tuttavia non possono essere consumate in grandi quantità perché risulterebbero tossiche. Il pepe rosa è consumato nella miscela Creola che comprende anche pepe nero, pepe bianco, pepe verde e pimento. La pianta del pepe rosa è coltivata in piena terra solo nel Sud Italia.
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La pianta del pepe nero (Piper nigrum) appartiene alla famiglia delle Piperaceae. I suoi frutti essiccati, molto aromatici, vengono utilizzati come spezia, una delle più comuni in Europa. L'origine della pianta è tropicale, in particolare dell'India. Il tipico sapore piccante è dovuto alla sostanza chiamata piperina. La pianta è una liana legnosa di circa 4 metri d'altezza. Il frutto è una drupa, di 5 mm, con un unico seme, verde all'inizio e poi rosso scuro quando matura. In commercio troviamo vari prodotti derivati dalla pianta. Tra questi abbiamo il classico, e più diffuso, pepe nero, prodotto a partire dal frutto acerbo, che viene immerso in acqua bollente e poi essiccato. Il pepe bianco deriva dal solo seme, senza la polpa del frutto. Invece il pepe verde, sempre essiccato, mantiene il suo colore originale grazie al trattamento con anidride solforosa.
La pianta del pepe bonsai si coltiva a partire da specie vegetali diverse dal Piper nigrum, cioè il pepe propriamente detto. Una di queste piante è il pepe del Sichuan, con bacche e foglie che somigliano a quelle del pepe. Originario della Cina e del Giappone, ha il nome botanico di Zanthoxylum piperitum ed un portamento proporzionato ed elegante. Un'altra pianta usata per questo tipo di bonsai è lo Schinus molle, il già descritto pepe rosa. Probabilmente, comunque, le specie più presenti sul mercato italiano ed europeo, sono la Sophora prostrata (Little baby) e l'Operculicaria decaryi. La prima è un arbusto sempreverde neozelandese con piccole foglie tonde e portamento molto ramificato. L'Operculicaria è originaria del Madagascar, molto simile alla Sophora da cui si differenzia per il fusto con rugosità più marcata.
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