Piantare zucchine
Piantare zucchine è una pratica che richiede impegno e costanza e soprattutto capacità di scelta. Sono davvero moltissime infatti le varietà di zucchina esistenti da poter piantare e coltivare in giardino o sul terrazzo di casa. Ce ne sono di cilindriche, tonde, costolute, clavate; la buccia può essere gialla, verde scuro, verde chiaro, uniforme o striata. Alcune, tenendo conto della loro capacità di entrare in produzione in tempi più o meno rapidi, possono essere precoci, semiprecoci o tardive.
La zucchina è un ortaggio tipicamente mediterraneo, e come tale preferisce un clima temperato e mite. Al di sotto dei 12° C la pianta subisce un arresto del suo sviluppo, e a temperature inferiori viene addirittura danneggiata in modo irreparabile, specie durante il primo stadio di crescita. La temperatura ideale oscilla da un minimo di 16-18°C notturni a un massimo di 26-30°C diurni. La zucchina è inoltre un ortaggio piuttosto esigente in quanto a idratazione: richiede infatti circa 6 mc di acqua ogni 10 mq di terreno.
Il
terreno ideale dove piantare la zucchina deve essere particolarmente fertile, ricco di forza vecchia e ben concimato. Di medio impasto, sufficientemente profondo, occorre che sia implementato con molta sostanza organica e che non abbia pericolosi ristagni d’acqua (tipici di un terreno di tipo argilloso)
Coltivare questo ortaggio significa impegnarsi molto nella
concimazione. È infatti un tipo di verdura particolarmente avido di sostanze organiche nutrienti, e quindi occorre arricchire il terreno con almeno 35-45 kg di compost ben maturo o letame ogni 10 mq di superficie. Durante la lavorazione del suolo da seminare, sono necessari cura, impegno e costanza, perché il fittone della zucchina può raggiungere abbondantemente il metro di lunghezza. Per questo motivo, il concime deve essere interrato a profondità sufficienti permettendo alle radici di catturare il nutrimento in quantità elevate; nella semina a postarelle, invece, il concime andrà mescolato al terriccio e interrato nelle buche.
Prendersi cura di questo ortaggio è un’operazione delicata ma di estrema semplicità. Anzitutto occorre praticare il
diradamento allo scopo di lasciare in ogni buca solo la piantina con maggiori possibilità di sopravvivenza. Inoltre è necessario mantenere il terreno fresco per un tempo sufficientemente lungo mediante la pacciamatura (con tessuto non tessuto o, più semplicemente, con paglia). La pacciamatura oltretutto ostacola la diffusione e proliferazione di piante infestanti e protegge i frutti dal diretto contatto col terreno. Anche la cimatura è assai importante: cimando i tralci laterali quando raggiungono una lunghezza di 45-50 cm si favorisce la rapida strutturazione dei frutti.
La
semina di questo ortaggio variegato e ghiotto si può effettuare, in semenzaio, da marzo ad aprile inoltrato, ottenendo in tal modo un raccolto anticipato. Collocando i semi in vasi di torba o cubetti di terriccio e distanziandoli fra loro di circa 8-10 cm, si garantirà una crescita sufficientemente arieggiata e quindi più rigogliosa. Si effettuerà invece la messa a dimora quando il clima lo consentirà e cioè quando non ci sarà pericolo di gelate e solo qualora le piante abbiano germogliato almeno 4-5 foglie vere.
La semina in pieno campo avviene in genere da aprile a maggio su terreno, come anticipato, ben lavorato, in postarelle profonde almeno 15 cm e di diametro intorno ai 35 cm. I semi andranno posti a distanza di qualche centimetro fra loro e in numero non superiore a 4. Anche in questo caso si esegue il diradamento, lasciando unicamente una piantina per ciascuna postarella. Facendo un rapido calcolo, si capisce che per 10 mq di orto occorrono 3-4 g di semi.
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Una delle caratteristiche principali di questo ortaggio è rappresentata dalla capacità di rinnovo. Nel ciclo di rotazione agraria è bene quindi coltivarla per prima, spostando la coltivazione su un altro appezzamento dopo la raccolta. Infatti non bisogna mai coltivarla nella stessa porzione di terreno prima che siano trascorsi almeno tre anni.
La zucchina si può coltivare insieme a cipolle, lattuga, fagioli rampicanti.
Di norma, come con qualsiasi ortaggio, occorre prestare molta attenzione all’assalto di malattie e alla maggior parte dei parassiti. Tuttavia, come le altre curcubitacee “cugine” (zucca, cocomero, cetriolo, melone), le zucchine patiscono molto l’attacco di afidi infestanti i quali, se non vengono debellati per tempo, rovinano le foglie facendole irrimediabilmente appassire. Sono pericolosissime inoltre fitopatologie diffuse quali l’oidio, la muffa grigia e una particolare malattia crittogamica chiamata “mosaico”.
La raccolta delle zucchine è di tipo scalare e quindi si prolunga per circa 45-60 giorni. Un segreto che pochi conoscono è che il momento migliore per la raccolta avviene quando il fiore è in procinto di schiudersi. In base alla regione in cui si pianta la zucchina e in base al clima, questo momento può variare sensibilmente. Comunque quando la produzione delle piante è a pieno regime, è necessario effettuare la raccolta in modo sistematico e quotidiano altrimenti i frutti potrebbero sviluppare un’eccessiva quantità di semi e la buccia, lasciata troppo maturare, risulterebbe intollerabilmente coriacea e dura.
Per ogni pianta di zucchine, fatte le giuste proporzioni e tenendo in considerazione la regione e il clima, la produzione varia da un minimo di 2 a un massimo di 7 chilogrammi di frutti
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